mercoledì 5 marzo 2008

Il rinnovamento del PD si ferma al Garigliano?

Lo confessiamo… per qualche giorno avevamo iniziato a crederci. I segnali non erano stati pochi. Dalla decisione di andare "da soli” (pur parzialmente sconfessata dalle successive alleanze con Italia dei Valori e con i Radicali), a quella di pensionare vecchi tromboni come De Mita, ci era sembrato che finalmente tirasse un vento di novità nella politica italiana.

Attendevamo al varco il PD qui in Campania, la regione della vergogna nazionale dei rifiuti nelle strade, oltre che dell’incontrastato Emiro Bassolino, che da tre lustri regna sui destini di noi poveri napoletani.

Il primo nome che è filtrato è stato quello di una bella ragazza, tal Pina Picierno, designata come capolista del collegio Campania 2 alla Camera. Indubbiamente, una simpatica operazione di facciata, che però in parte ci ha trovato favorevoli per lo meno nell’intenzione di “lanciare” volti nuovi. Peccato però che a sentire le ingenue dichiarazioni delle Walter’s Angels (come sono state soprannominate queste ragazze di bella presenza, ma di incerto spessore politico) qualche legittimo interrogativo era sorto.

Però, abbiamo pensato che, se alla fine questi giovani “talenti” erano stati selezionati con attenzione, potevamo fidarci. Attendevamo quindi, con malcelata curiosità le scelte delle liste nei collegi della regione.

Orbene, alla fine, dopo tanto strombazzar, la montagna ha partorito il topolino… e in effetti qualche segnale c’era stato. Dopo il rinvio a giudizio di Bassolino per l’affaire rifiuti (che tempismo, ha sostenuto il novello uomo immagine della Giunta Regionale Claudio Velardi, d’alemiano di ferro, il quale ha poi addirittura parlato di accanimento giudiziario contro il povero Governatore), D’Alema aveva sostenuto, con perentorie dichiarazioni alla stampa, che era ingiusto colpevolizzare il solo Bassolino e che le responsabilità erano diffuse anche nei governi (magari anche il suo) e nei commissariati che si sono succeduti negli ultimi 15 anni.

Ma è stato proprio nella formazione delle liste che il PD ha dimostrato nei fatti di puntare ancora fortemente sul carisma dell’Emiro di Afragola. Infatti il capolista designato alla Camera su Campania 1, è proprio Massimo D’Alema, politico navigatissimo, al punto che avrebbe anche un po’ stancato dopo quasi 20 anni di incerta leadership dei partiti di Centro-Sinistra e che con la nostra regione non si capisce cosa c’entri. Ma è proprio lui l’ultimo baluardo del Governatore della Campania nella stanza dei bottoni del PD. Ed è così che l’opera di auto-imbalsamazione del governo regionale si compie, con l’ulteriore aggravio della candidatura della signora Carloni-Bassolino e dell’altra fedelissima Maria Fortuna Incostante al Senato.

Ma al peggio sembra non esserci limite e quindi alla Direzione Nazionale del PD, dopo aver certosinamente suddiviso i seggi sicuri nelle quote di ciascuno (vedasi il settimo posto nella lista di Campania 2 riservato ai “DS Salerno”, oltre ad un tot per Bindi, un altro tot a Letta e naturalmente un po’ anche a Rutelli e D’Alema) hanno ben pensato di candidare alcuni “noti” esponenti della politica nazionale. Gente come l’UDC-transfuga Follini (il quale, dopo la fuga da destra a sinistra, è sostanzialmente scomparso dal quadro politico al punto da venir premiato nientemeno che con il posto di capolista al Senato per la sua docilità), il sessualmente incerto Sircana (più noto per le sue scappatelle notturne che non per le sue uscite politiche), il pretino Sarubbi (proprio il simpatico e giovane conduttore de “Le Ragioni della Speranza” su Rai Uno), l'ex ministro Santagata (ministro di che nessuno si ricorda, nemmeno noi), quel Guglielmo Vaccaro (già conosciuto come uno dei consiglieri regionali campani più assenteisti) e nientemeno che la segretaria particolare del Ministro uscente della Pubblica Istruzione Fioroni, tal Luciana Pedoto, la quale avrebbe preso il posto di rappresentanti locali del PD casertano suscitando la loro (a nostro avviso comprensibile) ira.

Insomma nemmeno per caso qualcuno che possa rappresentare il territorio campano con competenza, conoscenza, rispetto ed entusiasmo. E lo stesso Veltroni sembra aver del tutto rinunciato ad avere una presenza di rilievo dei suoi uomini, a parte forse quella del ministro Nicolais.

Certo ci sono il rettore dell’Orientale Ciriello e la vedova del giuslavorista D’Antona, ma anche i trombati alle elezioni per il posto di segretario regionale del PD. Ci sembra abbastanza per dire che Veltroni forse riuscirà anche a far passare l’idea di poter fare un’Italia nuova, ma la Campania rimarrà inesorabilmente e tristemente ferma nel pantano del disinteresse quasi certo del Governo centrale. È infatti evidente la scelta della Direzione Nazionale di privilegiare le scelte dei soliti noti, gente che certamente non incarna la coerenza e il rinnovamento, bensì il trasformismo, il vecchio e la solita intollerabile mancanza di idee.


Mario de Riso & Luigi Esposito
VivaCampaniaViva

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