giovedì 28 febbraio 2008

Voti 2006 più alleanze 2008 uguale Senato senza maggioranza

Cari amici e amiche,

vogliamo girarvi un altro dossier che riteniamo valga davvero la pena di leggere, in quanto fa comprendere molto delle logiche partitiche e delle alleanze che sono nate in queste ultime settimane.

Si tratta di uno studio effettuato da Sandro Brusco il 19-20 febbraio e pubblicato su NoiseFromAmerika.org, un sito gestito da un gruppo di professori universitari ed economisti italiani che vivono e lavorano negli Stati Uniti d'America, dove svolgono attività di ricerca nello stesso campo ed in istituzioni.
VivaCampaniaViva ha anche interagito in passato relativamente a degli articoli pubblicati sulle problematiche della regione Campania.

Il dossier è per gli addetti ai lavori, ma anche un lettore meno addentro ai meccanismi, può capire e intuire come le alleanze elettorali hanno giocato e giocano un ruolo determinante nella storia della politica nazionale.

Soffermandoci sulla Campania si capisce facilmente che il predominio del centro sinistra sembra ormai spegnersi lentamente. Davvero la coppia Bassolino-De Mita sembra al tramonto. Vedremo cosa sarà capace di fare il centro destra nel caso vincesse.

Il voto nazionale, a differenza di quello locale è un voto di opinione e che quindi coinvolge i partiti e i loro programmi, ma quelle regionali (voci di corridoio dicono che saranno convocate entro la fine dell’anno) saranno delle elezioni con espressione del voto di preferenza.

Vediamo chi, tra centro sinistra e centro destra, riuscirà davvero a trovare consensi sul territorio e chi sarà soprattutto credibile agli occhi degli elettori campani.

Chi davvero fosse interessato ad un approfondimento di tale lettura può collegarsi al sito e andare a cliccare sui numerosi richiami che porta Sandro Brusco.

Ringrazio Sandro Brusco e il NfA (NoiseFromAmerika) per questo eccezionale studio che trovo di una chiarezza straordinaria.

- Luigi Esposito -

Di Sandro Brusco, 19 Febbraio 2008 dal sito: NoisefromAmerika
Ho fatto un conto terra terra. Mi sono chiesto: se gli elettori votassero esattamente gli stessi partiti, o loro eredi, del 2006 e le alleanze elettorali fossero invece quelle che si stanno profilando per le elezioni del 2008 (almeno a oggi), come sarebbero distribuiti i seggi al Senato? La risposta:
Partito Democratico e alleati 124
Cosa Rossa 32
Popolo delle Libertà + Lega 154
UDC 4
Indipendenti (Pallaro) 1

Nessuna maggioranza al Senato! Ed è tutta colpa, o merito, di Casini e niente mi toglie dalla testa che questo è esattamente quello in cui spera. Le cinque regioni chiave che determineranno l'elezione sono Liguria, Marche, Abruzzi, Calabria e Sardegna. Dove vanno loro, lì andrà il paese. O, forse, il paese andrà laddove andrà il senatore dal Nord America ...

Aggiornamento importante del 20 febbraio. Alcuni lettori mi hanno segnalato che la Lega Nord potrebbe strategicamente correre da sola in Lombardia e Veneto. Ho rifatto i conti e in tal caso il blocco berlusconiano prenderebbe 7 seggi in più, raggiungendo una maggioranza di 161 seggi al Senato. La nuova tabella è la seguente :

Partito Democratico e alleati 118
Cosa Rossa 31
Popolo delle Libertà+Lega 161
UDC 4
Indipendenti (Pallaro) 1

Il conto è ovviamente terra terra e serve solo a trarre indicazioni di massima. Sappiamo tutti che non è affatto scontato che gli elettori mantengano invariato il voto a fronte di alleanze che cambiano. Ovvio, inoltre, che negli ultimi due anni ci siano stati movimenti nell'opinione pubblica. Lo stesso, questo calcolo rozzo ci permette di capire quali siano le regioni critiche e di quanto movimento di voti abbiano bisogno le forze poltiche per assicurarsi la vittoria.

Il Senato è la parte interessante da guardare, perché alla Camera dei deputati il risultato è abbastanza scontato. Lì il premio di maggioranza si assegna a livello nazionale. Applicando ai dati del 2006 le alleanze attuali si ha che Popolo delle Libertà+alleati ha il 41,39% dei voti, mentre Partito Democratico+alleati ha il 36,65%. Quindi, a meno di improbabili sconvolgimenti della geografia elettorale, il PdL prende 340 seggi e ha la maggioranza.

Le cose al Senato sono più complicate perché i premi di maggioranza si determinano a livello regionale. Inoltre, la soglia di sbarramento a livello regionale è molto diversa che a livello nazionale. Per partecipare alla ripartizione dei seggi un partito deve prendere almeno l'otto per cento dei voti regionali. Molti ricorderanno la soglia del 3%, ma quella valeva solo per partiti collegati a coalizioni che superassero il 20% (qui trovate la normativa, gli articoli rilevanti sono il 16 e il 17). Questo significa che l'UDC, anche se si allea con Mastella, non raggiungerà il quorum in molte regioni e che anche la Cosa Rossa corre qualche rischio.

I conti li ho fatti come segue. Sono andato sul sito del Ministero dell'Interno e mi sono copiato i dati delle elezioni regione per regione. A questo punto ho fatto le seguenti ipotesi:

1) Il Partito Democratico si presenta coalizzato con Di Pietro e i Radicali. Ottiene i voti che nel 2006 andarono a DS, Margherita, Di Pietro e Rosa nel Pugno (e, solo per la Calabria, Lista Consumatori, che poi è Agazio Loiero).

2) La Cosa Rossa si presenta come unico partito. Ottiene i voti che nel 2006 andarono a Rifondazione e a Insieme per l'Unione (coalizione di PdCI e Verdi).

3) Il Popolo delle Libertà si presenta coalizzato con Lega Nord e gli eredi di DC-Nuovo Psi. Ottiene i voti che nel 2006 andarono a Forza Italia, AN, Lega Nord e DC-Nuovo Psi.

4) L'UDC si presenta da sola. Ottiene i voti che nel 2006 andarono all'UDC.

5) Anche tutti gli altri partiti, in particolare l'UDEUR, si presentano da soli e ottengono gli stessi voti che nel 2006.

6) Nei seggi esteri il PdL si presenta unito come rappresentante della destra, a differenza dell'ultima volta, e strappa al PD 2 seggi, NordAmerica e Africa-Asia-Oceania.

Ho quindi fatto i calcoli regione per regione, ottenendo i seggi di ciascuna coalizione in ciascuna regione. I calcoli li trovate qui. A questo punto ho aggregato i dati regionali e ho tirato le some, qui trovate i calcoli relativi.

Ma andiamo per ordine e cerchiamo di capire in particolare dove l'alleanza berlusconiana perde seggi e dove li guadagna.

L'incredibile effetto "regioni rosse". Qui che si manifesta in tutta la sua diabolica perfidia il porcellum, nella clausola in cui prevede che se la coalizione col maggiore numero di voti non riceve almeno il 55 percento dei seggi, ad essa vengano assegnati di diritto il 55 percento dei seggi, come premio di maggioranza. Per capire cosa succede, consideriamo l'Emilia Romagna. Nel 2006 il centrosinistra unito ottenne il 59,43% e 12 seggi, mentre la CdL ottenne il 40,57% e 9 seggi. Siccome il centrosinistra ottenne più del 55%, non si applicò il premio di maggioranza. Ora però il premio di maggioranza diventa importante. PD e alleati ottengono solo il 44,68%, perché perdono i voti della Cosa Rossa, ma ottengono lo stesso 12 seggi grazie al premio. In compenso ora la Cosa Rossa prende il 12,95% e quindi partecipa alla ripartizione dei seggi! Se ne becca 3, e indovinate a chi li porta via? All'unico altro partito che supera la soglia, ossia il PdL. Quindi, solo in Emilia Romagna siamo a -3 per il centrodestra, quasi abbastanza da neutralizzare la vittoria in Campania. Riporto a seguito la differenza percentuale di voti tra PD e PdL nelle regioni in cui il PD vince il premio di maggioranza e il numero di seggi perso dal centrodestra rispetto al 2006.

Emilia Romagna 11,26 -3 seggi
Toscana 11,73 -2 seggi
Umbria 6,25 -1 seggi
Marche 3,29 -1 seggi
Abruzzi 0,63 -1 seggi
Basilicata 9,98 -1 seggi
Calabria 3,33 -1 seggi

La perdita totale per il centrodestra è quindi di ben 10 seggi. Qua c'è qualche speranza per il centrodestra. Il margine in Abruzzo è molto sottile e la partita tutta aperta. La Calabria è interamente in gioco, perché Mastella prese il 4,23% e Bobo Craxi il 2,77%. A seconda di come si alleano questi signori e altre schegge varie possono dare il premio di maggioranza al PdL, che otterrebbe in tal caso 6 seggi (+2 rispetto al 2006). Notare però che se Mastella si allea all'UDC, il PdL perde un altro seggio in Calabria. Regioni da guardare con molta attenzione nei prossimi giorni, quando si definiranno meglio le mosse dei nanetti.

L'ancor più incredibile effetto "Lombardia". È quasi punizione celestiale, dato il ruolo di Calderoli nell'elaborazione del porcellum, che in Lombardia il centrodestra perda un seggio. In questa regione i seggi sono 47 e il premio di maggioranza 26. Nel 2006 il centrodestra prese il 56,95% dei voti ed acciuffò per i capelli un seggio addizionale, ottenendo quindi 27 seggi. Ma senza l'UDC il centrodestra si ferma al 49,01% e si deve quindi accontentare di 26 seggi! Il seggio non va a Casini, che in Lombardia ha il 5,85% e quindi non supera la soglia di sbarramento (non la supererebbe nemmeno con Mastella), ma al PD o alla Cosa Rossa, questione di resti. Questo effetto è robusto, per recuperare questo seggio il PdL dovrebbe aumentare i consensi in Lombardia dell'8%. Forse è possibile ma mi pare molto difficile. Quindi qua c'è un 1 seggio perso di sicuro.

L'effetto "swing regions". La grande speranza di Berlusconi è quella di riuscire a essere primo in molte più regioni che nel 2006. Data la perdita di consensi del centrosinistra, questo probabilmente sarebbe successo se i due schieramenti si fossero presentati uniti come nel 2006. Ma con destra e sinistra in ordine sparso, in particolare senza Casini per il centrodestra, le cose sono più complicate. Ci sono infatti solo tre regioni che passano dal centrosinistra al centrodestra, Campania, Liguria e Sardegna. Riporto a seguito la differenza percentuale di voti tra PdL e PD in ciascuna regione e il numero di seggi guadagnato dal centrodestra.

Campania 9,07 +4 seggi
Liguria 1,87 +2 seggi
Sardegna 1,10 +1 seggi

Il totale dell'effetto è quindi un +7. Come si vede il pezzo grosso è la conquista della Campania ma per il resto c'è poco altro. In Liguria e Sardegna i voti sono molti vicini e potrebbero cambiare per effetto di partiti locali che si coalizzano con l'uno o con l'altro. Il risultato della Campania è anche notevole perché dice che in questa regione Mastella (che raggiunse il 5,2% nel 2006) è irrilevante. Il centrodestra vince tranquillamente senza di lui.

L'effetto estero. Nel 2006 il centrodestra si presentò separato in tutte le circoscrizioni estere, e in tal modo guadagnò un solo seggio nella circoscrizione Europa. Ho ipotizzato che stavolta si presenti unito e ottenga il seggio del Nordamerica e quello dell'Asia-Africa-Oceania, oltre a uno in Europa. A dir la verità non sappiamo quasi nulla sulla stabilità del voto degli italiani all'estero, per cui ogni previsione è un po' azzardata. Comunque diciamo che qua c'è un +2.

Il non-effetto delle regioni azzurre. Nelle restanti regioni il centrodestra prese nel 2006 esattamente i seggi del premio di maggioranza, e li prenderà ancora nel 2008. Assolutamente nessuna variazione. È molto improbabile che ci siano sorprese positive per il centrodestra. Per ottenere più seggi dovrebbe infatti arrivare in genere almeno al 58% senza UDC. In questo gruppo la regione in cui il PdL è messo meglio è il Veneto, dove ha il 47,58%. Un aumento di 10-11 punti percentuali mi pare assai improbabile. L'aumento dovrebbe essere ancora più alto per le altre regioni, quindi direi che qua non succederà nulla.

Il movimento totale di seggi per il centrodestra è riassunto in questa tabella.
Effetto swing regions +7
Effetto Estero +2
Effetto regioni rosse -10
Effetto Lombardia -1
TOTALE NETTO -2

Il blocco berlusconiano passa quindi da 156 a 154 senatori e non guadagna la maggioranza al Senato.

Analisi di sensitività. Credo che rispetto ai calcoli anteriori l'unica speranza di miglioramento per il Partito Democratico sia evitare la sconfitta in Liguria e Sardegna (la Campania è chiaramente persa, e la recente vicende della spazzatura non ha certo aumentato il consenso verso il PD). Questo ridurrebbe ancora di più i seggi del PdL ma non cambierebbe sostanzialmente la faccenda, visto che il PD non ha nessuna speranza di raggiungere la maggioranza al Senato. Esiste invece la possibilità che il centrodestra faccia meglio e conquisti la maggioranza. Oltre a conquistare Liguria e Sardegna potrebbe anche prendersi Abruzzi e Calabria. In tal caso in queste due regioni prenderebbe 10 seggi anziché 5, portando il totale dei propri seggi a 159. Questo è esattamente il margine che aveva Prodi, e abbiamo visto che non è un bel vivere. Un po' più difficile ma non impossibile, appare la conquista delle Marche. Qui la differenza è di 3,29% e un ribaltone può accadere; in tal caso il PdL aggiungerebbe 3 seggi, andando a 162. Questo inizia ad essere un margine confortevole, almeno se i senatori a vita non fanno opposizione militante. Ma si noti che se perde una sola di queste regioni (Liguria, Sardegna, Abruzzi, Calabria e Marche) il centrodestra sarà abbastanza nei guai. E cambiamenti di seggi nelle altre regioni appaiono molto improbabili, anche se il centrodestra imbarca Mastella e Storace.

Ho ipotizzato inoltre che l'Udeur corra da sola. Se va con l'UDC potrebbe rosicchiare al PdL uno o due seggi nelle regioni in cui il centrosinistra prende il premio di maggioranza, ma è più probabile che l'effetto sia nullo. Se invece Mastella si allea con il PDL potrebbe risultare determinante per la Calabria (ma non per la Campania, che va a Berlusconi di sicuro).

Ragioni per cui potrei aver sottostimato il Partito Democratico.
*Nel 2006 l'Ulivo prese circa il 2% in più alla Camera, dove si presentava unito, che al Senato, dove si presentava diviso tra DS e Margherita. Questo effetto si osserva anche nelle elezioni precedenti, l'Ulivo otteneva sempre più voti nella parte uninominale in cui si presentava unito che nella parte proporzionale in cui i partiti si presentavano separati. Se questo effetto si conferma la base di partenza per il Senato è più alta. I voti vengono sottratti quasi tutti alla Cosa Rossa, e potrebbero evitare la perdita di alcune "swing regions".

* Ho escluso dal computo dei voti alcune schegge, come Repubblicani europei o PSDI, perché non so cosa facciano e che controllo abbiano sul loro pacchetto di voti. Potrebbero essere importanti in alcune regioni del Sud. Per esempio in Calabria il PSDI prese lo 0,84% nel 2006, che in una elezione tight possono fare la differenza.

Ragioni per cui potrei aver sovrastimato il Partito Democratico

* Non ho modo di valutare la consistenza della scissione di Mussi & Co. Ho quindi ipotizzato che non portino via voti. Gli attuali sondaggi, per quello che valgono, sembrano andare in questo senso.

* Ipotizzo che tutti i voti che furono della Rosa nel Pugno seguano i radicali. Visto che i voti era almeno in parte dei socialisti, che al momento sembrano voler andare soli, questo sovrastima i voti del PD. Qua è tutto molto azzardato, non ho visto sondaggi affidabili. Aspettiamo e vediamo, può darsi che nemmeno i radicali si alleino con il PD.

Ragioni per cui potrei aver sottostimato il Popolo delle Libertà.

* Anche qui ho escluso dal computo alcune schegge. Il partito dei pensionati, che ha una certa consistenza al Nord, potrebbe aiutare a conquistare con un buon margine la Liguria. In generale le schegge possono aiutare a muovere le cinque regioni chiave (Liguria, Sardegna, Abruzzi, Calabria e Marche). C'è inoltre l'incognita Mastella, ma come ho spiegato prima questi può veramente aiutare il PdL solo in Calabria, mentre rischia di danneggiarlo se si allea con Casini.
Ragioni per cui potrei aver sovrastimato il Popolo della Libertà.

* Ho ipotizzato che la Destra di Storace prenda solo i voti che nel 2006 presero i partitini fascisti, che equivale a ipotizzare che la scissione non porta via alcun voto addizionale. Anche qui mancano sondaggi affidabili, ma è legittimo sospettare che qualche elettore di AN potrebbe votare Storace, soprattutto se mantiene il simbolo.

Direi che ho detto tutto quello che avevo da dire. Ovviamente i conti che ho fatto non tengono conto dei cambiamenti di voto dell'elettorato, ma in Italia tali movimenti non sono mai stati massicci. Le alleanze elettorali hanno sempre giocato un ruolo determinante. Nel 1996 il centrosinistra vinse perché la Lega si presentò da sola, non certo per una grande ondata a favore della sinistra.
Nel 2001 la vittoria del centrodestra al Senato probabilmente non ci sarebbe stata se Rifondazione e Di Pietro avessero evitato di andare da soli al Senato. E il 2006 abbiamo visto tutti com'è andata. Inoltre, in tante regioni nemmeno aumenti di voti dell'ordine del 10% cambierebbero la ripartizione dei seggi. La campagna elettorale e gli spostamenti dell'opinione pubblica serviranno veramente solo nelle regioni "marginali" prima menzionate.

Concludo con una osservazione pro domo mea. Alla fine di tutto l'ambaradan, tutto quello che succede è che i voti determinanti ... sono quelli degli italiani all'estero. Quindi, fratelli e amici espatriati, siamo noi a essere decisivi. O meglio ancora: è nFA a essere determinante. Come canta il sommo poeta: SIAMO SOLO NOI. E, nel caso ve lo stiate chiedendo, l'ultimo paragrafo non è serio.

Aggiornamento del 20 febbraio. Alcuni lettori mi segnalano che la Lega potrebbe correre da sola nelle regioni del Nord. Questo ha un effetto importante in Lombardia e Veneto. Infatti in tali regioni funzionerebbe un meccanismo simile a quello delle regioni rosse: il PdL otterebbe comunque i voti del premio, dato che arriverebbe primo anche senza Lega, e in più la Lega parteciperebbe alla spartizione dei seggi riservati alla minoranza. Questo frutterebbe 5 seggi alla Lega in Lombardia e 2 nel Veneto, portando il blocco berlusconiano a 161 seggi. Credo sia troppo rischioso per il centrodestra far correre la Lega da sola in Piemonte e Liguria, poiché in tal caso rischierebbe di perdere il premio. Il Friuli-Venezia Giulia è problematico; non ci dovrebbero essere problem per il PdL ad arrivare primo anche senza Lega, ma la Lega ha preso solo il 7,12% alle ultime elezioni e rischia di non partecipare all'assegnazione dei seggi. Il porcellum, devo dire, non finisce mai di stupire. Ho caricato qui l'analisi con l'ipotesi che la Lega corra da sola in Lombardia e Veneto, e qui il riassunto dei seggi sotto questa ipotesi.

lunedì 25 febbraio 2008

Giudice di Venezia condanna i responsabili veneti del traffico rifiuti tossici verso la Campania

Alcuni dei responsabili del traffico di rifiuti tossici dal Veneto verso la Campania (Bacoli, Acerra, Giugliano) hanno un nome: Carlo Valle, geometra di Arcugnano della società "Servizi Costieri" di Porto Marghera (3 anni e 4 mesi di reclusione); Gianni Giommi, legale rappresentante della “Nuova Esa” di Marcon (sei anni); Giuliano Gottard (due anni e tre mesi), Gianni Gardenal (un anno e 11 mesi). Rino Vincenzi di Altavilla, Bruno Lombardi di “Ecoveneta”; entrambi hanno patteggiato nei mesi scorsi.

(dal giornale di Venezia 9/02/2008)

VENEZIA - Tre anni e quattro mesi di reclusione. Il tribunale di Venezia ha triplicato le richieste del PM Giorgio Gava ed ha inflitto una pesante condanna a CarloValle. Il geometra di Arcugnano, 58 anni, è stato ritenuto responsabile dal collegio presieduto da Sergio Trentanovi di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti. Sei anni a Gianni Giommi, legale rappresentante della “Nuova Esa” di Marcon; due anni e tre mesi a Giuliano Gottard, un anno e 11 mesi a Gianni Gardenal. Paola Valle, 37 anni, figlia di Carlo, è stata invece assolta.

Il caso è quello legato all’attività della “Servizi costieri” di Porto Marghera, che fu sequestrata dai carabinieri nel marzo di 4 anni fa e che è tutt’oggi al centro dell’indagine del procuratore vicentino Ivano Nelson Salvarani sulla gestione Aim presieduta da Beppe Rossi. All’epoca, con Paola Valle, era stato arrestato anche Rino Vincenzi di Altavilla ed era stato indagato Bruno Lombardi di “Ecoveneta”; entrambi hanno patteggiato nei mesi scorsi. Amianto, solfuri, idrocarburi per migliaia di tonnellate di rifiuti tossici erano stati trattati in modo illecito in Veneto e spedite in discariche di mezza Italia, soprattutto in Campania.

Al centro dell’indagine le due ditte, la “Nuova Esa” e la “Servizi costieri”, che fu poi acquisita da Aim bonifiche scatenando un putiferio anche politico. Il tribunale veneziano ha condannato i quattro imputati anche al ripristino dello stato dell’ambiente mentre a vario titolo dovranno risarcire le varie parti civili, tra comuni, enti ed associazioni, per una somma che si aggira intorno al mezzo milione di euro.

In particolare ogni cittadino di Marcon- dove la “Nuova Esa” ha sede e stoccava rifiuti tossici - che si era costituito parte civile dovrà essere risarcito con una cifra pari a 2000 euro. Secondo quanto ricostruito dalla procura (che aveva chiesto pene più miti: per Valle - difeso dall’avv. Lino Roetta - un anno e 3 mesi, poiché il pm non gli contestava l’associazione) i quattro avevano organizzato un traffico di tonnellate di rifiuti tossici da smaltire in discariche di mezza Italia. Per farlo, tra l’altro, avevano miscelato diverse tipologie di rifiuti in modo illegale modificandone i codici di riconoscimento.

I rifiuti tossici “trattati” (a volte erano solo le carte ad essere modificate) dalla società di Marcon e stoccati da quella di Porto Marghera, sono finiti a Bacoli (Napoli) dove dell’alluminio è finito in una normale discarica, ad Acerra (Napoli) dove un terreno è stato inquinato da idrocarburi; mentre a Modugno (Bari) sono finite 61 tonnellate di solfuri, e a Paese(Treviso) è stato trovato dell’amianto. Gli inquirenti sono riusciti a ricostruire anche la spedizione illecita di 270 tonnellate diamianto in Germania e l’utilizzo improprio di decine di discariche come quelle di Roncade (Treviso), S. Martino Buonalbergo (Verona) o Giugliano (Napoli).

La ditta gestita da Valle era accusata di numerosi illeciti, come la questione dei fanghi ceduti dalla Medio Chiampo di Montebello che raccoglieva i reflui di conceria: quei fanghi, pieni di cromo e metalli pesanti del comparto di Arzignano, non venivano smaltiti secondo la legge da “Servizi costieri”, ma diventavano, una volta cambiata la bolla di accompagnamento, del fertilizzante.

domenica 24 febbraio 2008

Scambio di battute

Mail inviata agli amici di VivaCampaniaViva

Cari amici CAMPANI,
vi giro una mail che ha ricevuto la direzione del Movimento Federalista Europeo. Posso dirvi che proprio ieri, durante le mie ore notturne, ho scritto una lettera di denuncia (missiva già sottoscritta da alcuni di voi) che sembra proprio la naturale risposta ad attacchi del genere; attacchi che, ovviamente, provengono da persone che non conoscono l'ambito e la realtà campana e possono esprimere giudizi solo su ciò che vedono riflesso dai mass-media nazionali e regionali. Dall'Europa e dal resto della Nazione si percepisce davvero che qui, nelle nostre terre, nessuno combatta!Bisogna ancora compiere tanta strada per uscire dalla "Emergenza Campania"! Vi girerò, quanto prima, la mia lettera!
Era da tempo che non chiudevo una mail in tale modo: buona fortuna a tutti noi!
21 febbraio 2008

Luigi Esposito
Presidente Centro Culturale VivaCampaniaViva
Membro del Movimento Federalista Europeo

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Risposta di Richard Reed

Caro Luigi,

In genere non scrivo nè a giornali nè ad organizzazioni come quella che tu rappresenti e che è molto prolifica nello scrivere e stendere relazioni, missive, coinvolgere, etc. Purtroppo me ne manca il tempo dato che per lavoro sono costretto a viaggiare quasi quotidianamente non solo nei pressima fino a paesi lontani quali quelli del Sud Est Asiatico.
Non so chi sei, né mi sono informato, ma dall'ardore dei tuoi scritti ti immagino giovane e pieno di quella fiamma che purtroppo non brucia più nell'animo di tanti giovani.
Questo è un bene (la tua fiamma) e mi auguro che ce ne siano tanti che, come te, cercano di rimettere in sesto il casino che noi vecchi vi abbiamo lasciato in eredità. Che squallore la nostra generazione di ex sessantottini.
Anche tu però commetti un gravissimo errore,lo stesso che ci ha perseguitato da almeno quando ho l'uso della ragione: quello di non accettare le critiche di chi vede la nostra situazione freddamente, per quella che realmente è, con occhio distaccato. La critica di chi fa i conti con i fatti e non con isentimenti.Basta sentimenti, ci sono i fatti che purtroppo ci danno torto. Siamo TUTTI COLPEVOLI E CONNIVENTI.
Tanto per restare sul leggero, non mi dire che non hai mai lasciato la macchina in terza fila, magari lasciando le chiavi al cosiddetto guardiamacchine, o che non hai mai attraversato con il rosso, che dai sempre la precedenza sulle strisce, che non hai mai cercato o fatto una raccomandazione per una persona che veramente ne aveva bisogno, che non hai votato per i ladri che ci governano e che ci hanno governato. Questa è la nostra colpa, siamo stati zitti perché sotto sotto ci andava bene così: mentre camorristi, delinquenza e politici si facevano i fatti loro, noi cisiamo arrangiati (e per favore non tiriamo in ballo i motivi storici per cui siamo fatti di una certa maniera, Borboni, scippo Sabauda, ecc). Purtroppo non ci sono scuse, se non quelle sentimentali e faremmo il gioco del nemico a proseguire a scusarci in tal senso. Ognuno di noi, nel suo piccolo è un camorrista in pectore e lo dimostra la tua indignazione ad accettare che qualcuno ci giudichi. Si, anche tu con il tuo sincero zelo ti indigni e ti senti offeso nell'onore. Mia figlia sta passando un periodo di studi a Parigi e sai quale è stata la prima domanda che le ha fatto il professore all'esame di Gennaio? "Come và con la spazzatura?" stessa domanda me la fanno i miei amici arabi dalla Giordania o quelli Indonesiani per email.
Anche mia figlia ed io ci siamo sentiti offesi sentendoci rinfacciare le nostre colpe, ma siamo ugualmente colpevoli perché siamo rimasti fermi alle denunce, alle belle parole ed ai bei proclami di gente sinceramente animata da sani motivi, ma abbiamo sempre vissuto da Napoletani autentici con le nostre piccole furbizie ed il nostro adattamento alla situazione reale, in fondo contenti di poterci barcamenare ed uscire soggettivamente indenni nella strisciante illegalità che ci è comune. Come singolo il bilancio potrebbe anche andare bene, ma come appartenente ad una società che vorrebbe essere civile no, anche mia figlia ed io siamo camorristi in pectore perché mentre ci indignamo, ci comportiamo male nella vita quotidiano e corriamo a cercare il favore dell'amico che può quando non riusciamo nel nostro intento con le nostre forze, e via così dicendo.
Non abbiamo scuse, almeno per 15 anni abbiamo dormito ed anziché ribellarci ci siamo adattati, giustificando qualsiasi cosa accadesse e smettendo di indignarci per i veri scempi che venivano fatti sulle nostre teste. Penso ai nostri sindaci o ai nostri governatori, per cui purtroppo ho votato anch'io, che mentre ci rotolavamo nella merda dicevano che tutto andava bene e che "Napoli sta vivendo un fecondo periodo di attività intellettuali ed artistiche. Abbiamo inaugurato il palazzo delle arti moderne" E intanto le piramidi di ecoballe crescevano. In altri paesi avrebbero fatte le rivoluzioni e le arti ed i pensieri filosofici sarebbero risultati ben indigesti ai nostri "Eletti".
Grazie a Dio non siamo arrivati a tanto, né credo che oggi ci possa essere un pericolo tanto grave, dato che, tolta una piccola parte della nostra popolazione che sta veramente male, in tanti ci arrangiamo bene. Continuiamo ad inquinare le strade con i nostri imballaggi consumistici, con lo smog delle nostre belle macchine con cui passeggiamo sul lungomare la domenica ed ogni week end che si rispetti. Per non parlare del sano sperpero di ricchezza che si consuma ad ogni ricorrenza ed in ogni occasione di evasione. Non sembra proprio che siamo una nazione con un PIL quasi vicino allo zero. Ci stiamo forse indebitando fino alla terza o alla quarta generazione? Noi Campani in primis, forse si. Eh, ma apparire è meglio di essere, noblesse oblige! Sarebbe lungo l'elenco del benessere reale che abbiamo rispetto alla vera miseria che in pochi abbiamo veramente subito o vista con i nostri occhi.
Va bene quindi tutta la tua voglia di scrivere, rispondere a chi ci giudica (magari con il cervello acceso prima del cuore) e di organizzare comizi, tavole rotonde etc, però, quando organizzi una bella raccolta differenziata per i vicoli della nostra città ed un volantinaggio porta a porta che potremmo organizzare in tale data spiegando che per uscire dall'emergenza tutti dovremo fare la nostra parte? Seconda tappa: dopo, in tanti, andiamo a visitare tutti i shopping centres e parliamo con i responsabili di ciascuno convincendoli a bandire le buste di plastica e qualsiasi altro imballaggio non riciclabile e chiedendo loro di aiutarci a lanciare il messaggio, magari appoggiati da una bella campagna stampa, che chi non si porta la sporta della spesa non è trendy e che le signore sono tanto più carine con i ciuffi di insalata che escono dai loro panierini. Quindi andiamo nelle scuole, iniziando dalle elementari e facciamo un bel sano lavaggio del cervello ai nostri bambini in primis e quindi ai nostri ragazzi più grandi, insegnandogli, visto che nessuno lo fa, ciò che è civile (compresa la raccolta differenziata) e ciò che non lo è. Dopo mesi di lavoro capillare in tal senso(non una botta e via), comune dopo comune, andiamo quindi a documentarci per benino su cosa debba avere un termovalorizzatore per essere sicuro ed iniziamo un'altra campagna di divulgazione in tal senso per spiegare che il diavolo non è nella tecnologia ma negli uomini che la usano male e che se facciamo attenzione a chi mettiamo nelle stanze dei bottoni, potremmo anche pensare ad un termovalorizzatore amico che oltretutto ci darebbe un bel pò di calore gratis. E di passi concreti come questi ce ne sono tanti altri a cui pensare.
Dimenticavo, si corre il rischio di passare per Qualunquisti. Bella parola questa, inventata per etichettare tutti coloro che non pensano in maniera kosher, ortodossa, ovvero secondo il pensiero dell'intellighienza, la sola tenutaria del "Vero" e del "Giusto".
Francamente dovremmo fregarcene di costoro che magari sono i primi ad avere interesse a rimanere ancorati alle loro poltrone ed a curare i loro intrallazzi. O che per lo meno non hanno null'altro da fare che riempirci la testa con la loro belle parole, o bei scritti.
A questo punto, una preghiera, per favore cancellami dalla tua mailing list e da quella dei tuoi amici cui hai passato il mio indirizzo. Non mandarmi più messaggi che spesso sono solo aria fritta, bella, ma purtroppo sempre aria fritta, finchè non organizzi una qualche bella iniziativa come quelle che ti ho accennata qui sopra. A quel punto leggero con molto interesse quanto hai da propormi. Non ne posso più di parole, ho bisogno di fatti. A tale iniziativa do la mia adesione sin da ora e mi rendo disponibile a partecipare di persona.

22 Febbraio 2008

Con stima e simpatia

Richard Reed

PS: Sono Anglo Napoletano, ma di Anglo ce solo il nome ed il resto è tutto Napoletano, con tutto l'orgoglio e la vergogna che ne consegue.

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Diritto di replica di Luigi Esposito

Caro Richard,

la tua lettera mi ha colpito non tanto per le critiche che mi rivolgi, ma per quanto ti vedo poco combattivo, quasi pensi che tale situazione sia dettata dal fatto che la società civile sia camorrista in pectore. Giustifichi quasi le colpe dei grandi problemi campani come se i colpevoli fossimo noi.
Mi dici che sono una persona che non accetta le critiche e che non vede freddamente la situazione campana: posso dirti che non vi è nulla di più sbagliato, mi sono avvicinato a problematiche come l’emergenza rifiuti e i fondi strutturali con tutta la criticità e la freddezza dovuta, analizzando solo tabelle, dati e documenti reali, non solo perché questo è il mio modo di approcciare le cose, ma anche per non incorrere in querele e stupide beghe burocratiche.
Sono ormai mesi che dico ai miei amici di essere chiari, semplici e soprattutto distaccati nello scrivere.
Quando mi dici che siamo “tutti” conniventi, non sono d’accordo. La connivenza deriva proprio dall’atteggiamento di remissione quasi come dire: siamo fatti così... non cambieremo mai.
Mi spieghi perché un campano nella sua terra passa con il rosso e si ferma in terza fila e invece al Nord è attento e disciplinato? Semplice: sa che al Nord è controllato e punito. La popolazione va educata a comportarsi bene attraverso multe e informazione.
Sono il primo a dire che la situazione campana non è semplice da risolvere, in quanto la classe politica si adagia su una società connivente e viceversa, ma arrivare a dire che siamo tutti camorristi in pectore mi sembra una esagerazione.
Molti di noi fanno la raccolta differenziata, si fermano con il rosso, non parcheggiano in terza fila e anzi sono quasi vittime del sistema che li vede e li giudica in modo strano.
La politica e la classe dirigente dovrebbero cercare di invertire tale sistema, almeno dovrebbero tentarci.
Il mio centro, anche se a te può sembrare aria fritta, cerca, nel suo piccolo, in quanto non ho il potere di un deputato, né quello di un amministratore, di sensibilizzare la società civile e i politici con i pochi mezzi che ha a disposizione.
Ho scritto dossier che sono stati inviati a Bruxelles e hanno causato, con altri documenti, dei richiami e delle sanzioni che l’Europa ci ha inviato. Ho denunciato numerose altre problematiche, ho fatto da cassa di risonanza e ho dato eco a numerose denunce.
Ho organizzato manifestazioni con altre associazioni, ho stimolato i politici campani a fare di meglio senza ottenere mai nulla da loro, sono stati completamente sordi ai richiami e del tutto fermi agli stimoli che proponevo loro. Tutto questo senza innervosirmi, ma con professionalità e coerenza.
Il bello è che ci sono persone come te, che pensano che io faccia solo aria fritta e altre che pensano che io stia facendo già troppo, persone che con tono minaccioso mi hanno detto di fermarmi; vorrei tanto farle parlare con te almeno si rendono conto che alla fine sono innocuo.
Mi scrivi che sono indignato in quanto qualcuno ci giudica. Altra cosa errata. Io non sono affatto indignato, non mi sembra di essere molto carino con la società civile e la classe politica campana, ma non accetto la forma di odio e di rabbia che molti hanno contro di noi, vorrei che anche chi ci giudica lo facesse in maniera corretta, razionale e soprattutto conoscendo meglio la realtà nella quale siamo costretti a vivere.
Vivendo anche al Nord ho smesso di indignarmi e di sentirmi offeso ma, quando l’interlocutore non è un vero ignorante, cerco di spiegargli la reale forza e energia di noi campani: siamo come un bimbo che sa che può fare i capricci, tanto non ci sarà mai nessuno a punirci o a coccolarci.
Abbiamo bisogno di politici che ci sappiano guidare, di una classe dirigente che sappia fare le scelte giuste per noi.
Una signora di Castellamare di Stabia, in una intervista televisiva, disperata per i cumuli di spazzatura, si augurava di avere un termovalorizzatore sotto casa pur di uscire dallo squallore nel quale siamo caduti. La gente comune vuole essere aiutata. La classe dirigente e politica si affanna solo a dividersi poltrone e consensi.
Spero che la tua lettera faccia risvegliare quella società civile che è ben assopita. Per i politici e la classe dirigente alzo le mani, serve qualcosa di più forte!
Ovviamente pubblicherò anche una tua risposta, per poi continuare i nostri dialoghi in modo privato tramite mail.

24 febbraio 2008

Ti saluto cordialmente,
Luigi Esposito

Progetto straordinario per la raccolta differenziata

PROPOSTA DELL’ASSISE CITTADINA PER BAGNOLI E DEI COMITATI DI DIFESA SOCIALE DI SOCCAVO, PIANURA, FUORIGROTTA E BAGNOLI PER AVVIARE CON LE COMUNITÀ DI QUARTIERE E LA IX E X MUNICIPALITÀ UN PROGETTO STRAORDINARIO PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA

1. La perdurante crisi del sistema di smaltimento dei rifiuti in Campania ha precise responsabilità politiche, legate principalmente alla scelta di favorire l’incenerimento per la produzione di energia elettrica e determinate compagini imprenditoriali del settore anziché la raccolta differenziata finalizzata al riciclaggio dei materiali e le politiche di riduzione dei rifiuti. L’azione del Commissariato Straordinario di Governo si è dimostrata complementare a questo progetto, di cui ha coperto le aporie tecniche e politiche con soluzioni provvisorie ispirate alla logica della “emergenza”; adottando provvedimenti in deroga alla normativa vigente e sempre più impermeabili al controllo democratico per creare impianti di CDR ed inceneritori fuori norma, attivare nuove discariche e riaprire quelle esaurite. Questo sistema, il cui sconfinamento nell’illegalità è stato dimostrato anche dalle indagini della magistratura, ha trovato una opposizione politica solo nell’azione di alcuni comitati cittadini e delle comunità interessate dai siti di discarica o di realizzazione degli inceneritori. Tuttavia le legittime proteste delle comunità locali non hanno sinora trovato nella società napoletana una sponda sociale di massa per promuovere congiuntamente un diverso indirizzo nella politica regionale di gestione dei rifiuti.

2. Crediamo dunque prioritario promuovere in tempi rapidi nei quartieri popolari di Napoli un progetto straordinario per avviare la raccolta differenziata ed il riciclaggio dei rifiuti, con i seguenti obiettivi politici: 1) coinvolgere attivamente la popolazione napoletana nella risoluzione della emergenza rifiuti, facendola partecipe del processo di gestione dell’intero ciclo di smaltimento 2) contrastare la manovra che, tramite l’aumento della TARSU e l’avvio strumentale della TIA, intende fare ricadere sui cittadini i costi esorbitanti di una gestione dei rifiuti inefficiente ed inefficace, di cui sono invece responsabili la dirigenza politica locale e le tecnostrutture commissariali 3) testimoniare una concreta solidarietà con le comunità in lotta nei siti di smaltimento o incenerimento regionali, avviando una sensibile riduzione della massa di rifiuti indifferenziati da conferire in discarica o agli impianti di CDR 4) dimostrare concretamente la fattibilità sociale di una raccolta differenziata spinta e di una riduzione nella produzione di rifiuti, da attuare in tempi brevi, in antitesi alle soluzioni incentrate sull’incenerimento.

3. Il progetto si propone quindi di:

a) avviare la raccolta differenziata domiciliare in alcune Municipalità, adoperando il personale impiegato nel consorzio di bacino Napoli 5 ed attualmente inoperoso, ovvero ricorrendo a nuova manodopera assunta con contratti a termine[1]

[1] In relazione alla fattibilità di questa proposta, va rilevato che il d.l. n° 61 dell’11 maggio 2007 sull’emergenza rifiuti in Campania, convertito in legge il 4 luglio, all’articolo 4, comma 1, prescrive che “i comuni della regione Campania sono obbligati ad avvalersi, in via esclusiva, per lo svolgimento del servizio di raccolta differenziata, dei consorzi costituiti ai sensi dell'articolo 6 della legge della regione Campania 10 febbraio 1993, n. 10”, precisando che il Commissario delegato può disporre il loro scioglimento “qualora i consorzi non adottino le misure prescritte da una specifica ordinanza commissariale, nel termine di novanta giorni dalla sua adozione, per l'incremento significativo dei livelli di raccolta differenziata degli imballaggi primari e della frazione organica, dei rifiuti ingombranti, nonché della frazione valorizzabile di carta, plastica, vetro, legno, metalli ferrosi e non ferrosi”.

b) adottare sgravi e riduzioni sulla TARSU e la TIA per le famiglie che aderiscano all’iniziativa [2]

[2] Per queste famiglie si propone specificamente la sospensione delle misure previste, sempre dal d.l. n° 61, all’art. 7: “In deroga all'articolo 238 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, i comuni della regione Campania adottano immediatamente le iniziative urgenti per assicurare che, a decorrere dal 1° gennaio 2008 e per un periodo di cinque anni, ai fini della tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, siano applicate misure tariffarie per garantire complessivamente la copertura integrale dei costi di gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti”

c) stabilire efficaci meccanismi di controllo popolare sul corretto conferimento dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata agli impianti industriali per il loro reinserimento nel ciclo produttivo della materia

d) promuovere la realizzazione nell’area delle Municipalità interessate di isole ecologiche, nonché di impianti per la produzione di compost di qualità, capaci di trattare la frazione organica prodotta dalla popolazione locale[3].

[3] Un impianto di compostaggio è già previsto nell’area di Bagnoli. Il Wwf Progetti, in collaborazione con il Parco Metropolitano delle Colline di Napoli, sta promuovendo uno studio per la realizzazione nell’area del Parco delle Selve di Chiaiano di un impianto multifunzione (dal compostaggio di qualità al recupero dei materiali)

4. L’Assise Cittadina per Bagnoli ed i Comitati di Difesa Sociale dei quartieri flegrei propongono alle Municipalità di Soccavo-Pianura e Fuorigrotta-Bagnoli di sostenere questa proposta attraverso un patto di collaborazione, che veda i soggetti aderenti impegnati per contribuire all’attivazione del progetto[4].

[4] La popolazione afferente alle due Municipalità, pari a circa 207.500 abitanti, costituisce un bacino di utenza ottimale per la corretta programmazione degli interventi e la gestione degli impianti di raccolta e trattamento previsti

5. L’Assise ed i Comitati si impegnano a promuovere la condivisione del progetto con i cittadini delle Municipalità interessate, attraverso opportune azioni di sensibilizzazione rivolte ad alcuni nuclei campione, e ad organizzare con essi forme di sostegno pubblico alla proposta avanzata alle istituzioni[5].

[5] Tali azioni di sostegno andranno dalle manifestazioni alla sperimentazione dimostrativa di forme di autogestione del ciclo di raccolta e smaltimento

6. I presidenti delle Municipalità si impegnano a promuovere il progetto, di concerto anche con le altre Municipalità interessate, presso le autorità competenti (ASIA, Comune e Provincia di Napoli, Commissariato Rifiuti, Regione Campania, Prefettura), come anche a sostenere con la propria azione istituzionale le attività di sensibilizzazione che l’Assise ed i Comitati metteranno in essere.


Napoli, 16 luglio 2007

Assise Cittadina per Bagnoli
Comitati di Difesa Sociale dei quartieri flegrei

Lo scandalo rifiuti in Campania continua ad aggravarsi

Che sta facendo, ora, il Commissario Governativo per l’emergenza rifiuti in Campania, dopo avere scoperto, come comunicato sabato 16 febbraio 2008, che nei suoi primi 35 giorni è stato preso in giro da uno staff “deviato”? Dopo avere perso oltre un mese quale è il suo mandato? Togliere solo la spazzatura che il suo predecessore ha fatto accumulare lungo le strade e con quale nuovo piano? Deve e può anche avviare la risoluzione definitiva dello scandalo rifiuti?

E se quest’ultimo importante compito non rientra nel suo mandato, chi dovrà assolverlo, la Giunta della Regione Campania?

Dopo le clamorose dichiarazioni di De Gennaro circa l’inaffidabilità dello staff del Commissariato di Governo la magistratura deve fare subito chiarezza su chi e perché ha fornito dati non veritieri ai vari commissari di governo. I cittadini devono sapere chi sono questi personaggi “deviati” e per conto di chi operano e hanno agito. Devono essere informati subito circa la composizione dei collaboratori attuali del Commissariato di Governo: chi opera, quali sono le capacità professionali, quali siano le loro esperienze documentate, di quali eventuali raccomandazioni abbiano goduto.

I cittadini devono sapere subito cosa stanno facendo il Commissario Governativo e il presidente della Giunta Regionale per risolvere lo scandalo rifiuti. Quali sono i margini di azione di De Gennaro nell’attuale periodo preelettorale?

La giunta regionale sta lavorando alacremente per il ritorno alla gestione ordinaria dei rifiuti?
La commissione che dovrebbe trovare e indicare le vie d’uscita dallo scandalo rifiuti quante volte si è riunita? Che cosa sta elaborando?

I poteri ordinari e ancor più quelli “straordinari” devono essere usati in maniera straordinariamente positiva da persone che sappiano governare le situazioni emergenziali con professionalità, prontezza, trasparenza, con i contributi della scienza, della tecnica e sempre ispirati al buon senso.

Per uscire rapidamente dall’attuale crisi, ma non definitivamente dall’emergenza, De Gennaro dovrebbe costruire le discariche previste dalla legge n. 87 del 5 luglio 2007, cioè a S. Arcangelo Trimonte, Savignano Irpino e Terzigno nel Parco Nazionale del Vesuvio. De Gennaro sa bene che ciò significherebbe usare i metodi duri con cariche delle forze dell’ordine come accaduto alcuni giorni fa a Savignano Irpino.

E’ evidente che azioni tipo le cariche di polizia hanno un risvolto sui risultati delle elezioni. I cittadini temono che si stia perdendo tempo per non compromettere i risultati elettorali con un ulteriore ed ennesimo errore. Temono che i responsabili istituzionali siano molto più interessati ai risultati elettorali che non alla salute dei cittadini e all’assetto socio-economico della regione Campania e che, pertanto, continueranno ad incentivare ulteriormente il nuovo, costoso e non risolutivo flusso migratorio dell’immondizia verso i famelici inceneritori germanici.

In questo quadro è prevedibile che i responsabili istituzionali, con molto poca responsabilità, non assumeranno decisioni che riguardino la soluzione definitiva dello scandalo rifiuti. Dopo le elezioni sarà troppo tardi per evitare una nuova e più grave crisi ambientale con il periodo caldo alle porte. Già lo scorso anno per miracolo si è sfiorata una catastrofe sanitaria. Nel frattempo si stanno avvicinando la primavera e il caldo e la chiusura definitiva dell’unica discarica di Macchia Soprana.

Gli avvenimenti delle ultime settimane hanno fatto nascere nei cittadini la netta sensazione che i responsabili delle istituzioni si siano letteralmente “imballati” e che siano incapaci (o non vogliano) di scrivere la parola “fine” allo scandalo rifiuti.

Per i cittadini questo quadro rende sempre più probabile l’evenienza che nei prossimi mesi possa scoppiare un’epidemia in Campania; e di chi sarebbe la colpa? Una cosa è certa, facendo tutti gli obbligatori scongiuri, che se davvero l’attuale crisi ambientale dovesse sfociare in una epidemia, tipo ad esempio quella del 1973, i cittadini sarebbero quelli che ne pagherebbero le conseguenze. Dopo essere stati parte lesa per 14 anni e dopo avere sopportato ogni estate la solita emergenza puzzolente, dopo avere pagato le tasse senza avere usufruito di un servizio decente, i cittadini non saprebbero nemmeno con chi prendersela dal momento che in questo quadro drammatico c’è già chi corre ai ripari. Il Commissario Governativo ha già messo le mani avanti, evidenziando che «è senza colpe» in quanto i suoi predecessori sono stati degli incapaci facendo aggravare la crisi ambientale. De Gennaro non vede l’ora che arrivi il mese di maggio prossimo e la fine del suo mandato per non concludere la sua carriera sommerso dall’immondizia e andare ad odorare le rose che crescono nei prati e non sui cumuli di rifiuti.

E’ evidente che in questo difficile quadro istituzionale solo con l’autorità e l’improvvisazione non si esce indenni da situazioni di emergenza.

Iniziando finalmente ad attuare una diffusa ed efficace differenziazione dei rifiuti, il riciclaggio, compostaggio ecc. e la rigenerazione degli impianti ex CDR è prevedibile che per almeno altri due anni i rifiuti da accumulare in discarica, pur diminuendo, saranno sempre molti e tali da riempire almeno 20-25 stadi di calcio tipo il San Paolo di Napoli. Ne discende che nei prossimi due anni dovrebbero essere realizzate almeno 7-8 grandi discariche. Come e dove si faranno? E’ già stato evidenziato che la loro realizzazione non dipende solo dalla idoneità geologica ed ambientale ma da una nuova condizione di “pace sociale”, attualmente non esistente in quanto i cittadini non hanno più fiducia nei rappresentanti delle istituzioni che godono di credibilità zero a causa dell’incredibile gestione dello scandalo rifiuti. I cittadini sono sempre più affetti dalla nuova e dilagante sindrome di BISB, vale a dire Basta (B) con gli Incapaci (I), le Sanguisughe (S) e i Bugiardi (B) e non dalla più famosa sindrome di NIMBY, sigla che tradotta significa (la discarica) non nel mio giardino.

Se non si risana il quadro sociale le discariche possono essere realizzate solo con la violenza con dirompenti conseguenze, quali ad esempio la perdita di mezzo territorio regionale della Campania in seguito alla già paventata, da parte della Provincia di Benevento e del Cilento, annessione alle regioni confinanti.

La risoluzione immediata e definitiva dello scandalo rifiuti sarebbe possibile in modo civile, pacifico ed indolore, economico e sicuro realizzando subito, in una grande area militare, un sito attrezzato per lo stoccaggio dei rifiuti mentre inizia la costruzione di una discarica modello con tecniche innovative che evitino di produrre percolato e consentano una efficace tutela dell’ambiente. Il prestito di alcuni ettari della vasta area militare consentirebbero di superare agevolmente la crisi. Eviterebbero un possibile disastro ambientale e sanitario, una ulteriore sicura crisi socio-economica della Regione. Credo che le Forze Armate non rifiuterebbero un apprezzatissimo aiuto ai cittadini campani e all’intera nazione in quanto una sanzione comunitaria punirebbe tutti i cittadini italiani.

Questa soluzione fornirebbe la necessaria tranquillità per avviare un serio e responsabile piano pluriannuale, che consentirebbe alla Campania di ritornare una regione nota e famosa solo per le ineguagliabili bellezze ambientali, per i beni culturali e per le pregiate attività produttive note in tutto il mondo.

Franco Ortolani
Ordinario di Geologia
Università di Napoli Federico II

Lo scandalo rifiuti in Campania continua a mietere vittime: è il turno di De Gennaro?

Il Commissario Governativo per l’emergenza rifiuti in Campania, De Gennaro, sabato 16 febbraio 2008 è stato costretto ad ammettere che fin dal suo insediamento è stato preso in giro dal suo staff che gli ha fatto elaborare un piano, per chiudere l’emergenza dei rifiuti giacenti in mezzo alle strade, basato su dati falsi.

E’ un duro colpo alla credibilità del “Profilo biografico” del sito ufficiale della Polizia di Stato dove è scritto che Giovanni De Gennaro è un grande poliziotto. Praticamente De Gennaro ha affermato che i 120 giorni del suo mandato dovrebbero iniziare dal 16 febbraio. Oltre 30 giorni persi mentre la primavera e il caldo si stanno avvicinando e la discarica di Serre, l'unica attiva nella Campania, fra qualche mese chiuderà perchè satura. Va apprezzata la lealtà del Commissario! Mai prima d’ora i suoi predecessori avevano ammesso che i cittadini avevano ragione quando protestavano per lo sversamento dei rifiuti in siti maliziosamente individuati, anche se palesemente e per vari motivi non idonei.

Comunque va interpretato il significato della sua affermazione: potrebbe anche voler dire che l’ex Capo della Polizia di Stato per 40 giorni è stato un “inerme ostaggio” in mani “strane”, mani che hanno avuto “carta bianca” anche nei sei mesi precedenti quando era Commissario Governativo il Prefetto Pansa e ancora prima quando c’era Bertolaso e prima ancora con Catenacci. Ma allora è stato lo staff deviato che ha veramente “comandato”? Così si spiegherebbero le strane attività fatte durante i 14 anni del Commissariato Governativo per l’emergenza rifiuti. Attività che hanno sempre rimandato la risoluzione dell’emergenza rifiuti nonostante le enormi quantità di denaro pubblico spese, come è ben noto anche alla magistratura.

Devono essere riconsiderate varie assurde ubicazioni di siti di stoccaggio di rifiuti avanzate tra dicembre 2007 e gennaio 2008 quali ad esempio Carinola, Pignataro Maggiore, Ferrandelle, Pianura, Gianturco. I siti individuati in località Cento Moggia di Pignataro Maggiore e Ferrandelle di Santa Maria La Fossa hanno un particolare significato. Entrambi ubicati nella più fertile pianura del Mediterraneo ricca di acqua, che fin dall’antichità è stata chiamata Campania Felix. La sinergia tra evoluzione geologica, risorse ambientali e professionalità degli agricoltori consente di definire l’area un vero monumento ambientale, irriproducibile e di importanza strategica per la produzione agro-alimentare e per l’assetto socio-economico della Regione Campania: oggi e nel futuro. Sembrava strano, ad esempio, che una persona degna di stima come De Gennaro individuasse proprio Ferrandelle per trasformarla in una pattumiera in cui accumularvi migliaia di tonnellate di rifiuti. Evidentemente De Gennaro non sapeva che una nota “famiglia casertana” si era impossessata tempo fa di Ferrandelle sottraendola all’agricoltura e iniziando la sua conversione in discarica. Il successivo sequestro dell’azienda, da parte della Magistratura, aveva avviato il ritorno a “Terra di Lavoro” del fertilissimo territorio. L’azione del Commissario Governativo, o di chi per lui, ha provocato un inspiegabile ritorno sulla via del degrado. La “famiglia” aveva avuto l’intuizione malsana e aveva iniziato a tracciare il solco, la magistratura aveva sradicato l’erba infestante che aveva cominciato a crescere, il Commissariato Straordinario per l’Emergenza Rifiuti in Campania vi ha riseminato l’erbaccia destinando alla distruzione i terreni piu’ fertili del mondo. Stessa sorte stava per capitare a Cento Moggia. Va sottolineato che le caratteristiche geoambientali di Ferrandelle, Cento Moggia, Carinola, Marigliano evidenziano palesemente che le aree non sono idonee per la realizzazione di discariche definitive o di stoccaggio provvisorio. La falda estremamente superficiale sarebbe facilmente inquinata e gli inquinanti sarebbero dispersi verso valle andando ad interessare numerose aziende agricole. I sedimenti presenti nel sottosuolo sono notoriamente soggetti a costipazioni differenziate che provocherebbero irreparabili rotture nel materiale impermeabile sistemato alla base delle sostanze inquinanti. I metalli pesanti presenti nei rifiuti, come è noto, non decadono con il tempo e conservano tutto il loro micidiale potere inquinante per molti millenni. Si evince che lo staff del Commissariato Straordinario che ha proposto di ubicare discariche a Carinola, Pignataro Maggiore, Ferrandelle, Lo Uttaro, Marigliano, Pianura, ecc., era fortemente motivato e intenzionato a non fare gli interessi dei cittadini ma a favorire altri interessi. De Gennaro non ha citato tutti i casi nei quali le proteste dei cittadini erano fondate; è evidente che anche le ubicazioni sopra citate rientrano tra le proposte “deviate”.

Il caso Pianura ha dell’inverosimile. A fine dicembre evidenziammo subito l’assurdità di aprire una nuova discarica in area vulcanica attiva già interessata dall’accumulo di circa 45 milioni di metri cubi di rifiuti tra la metà anni 50 e la fine del 1995. Circa 25-30 milioni di mc sono stati deposti direttamente sul suolo per cui il percolato ha raggiunto la falda; circa 15-20 milioni di mc, con spessore variabile da 60 a 74 m, sono stati accumulati su un telo e uno strato di argilla, che dovevano garantire l’impermeabilizzazione alla base, che il carico eccezionale ha inevitabilmente distrutto. Tra i rifiuti, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, vi sono almeno un milione e mezzo di mc di rifiuti speciali, tossici e nocivi, fanghi e rifiuti ospedalieri oltre a rifiuti tossici di vario tipo accertati da varie indagini. L’area è anche interessata da risalita di fluidi geotermici altamente aggressivi.

Nonostante l’area sia stata messa sotto sequestro dalla Magistratura di Napoli, lo staff del Commissario Governativo ha insistito nel voler accumulare a Pianura, nella zona contigua alla discarica, 20.000 tonnellate di rifiuti imballati inquinanti con un vero e proprio inganno spacciato per una iniziativa innovativa consistente nell’attivazione di protocolli per la sperimentazione di inertizzazione dei rifiuti. Non si sa dove e come fare l’inertizzazione; quando potrà cominciare e quando potrà finire. La sperimentazione, poi, potrebbe anche rivelare che non è praticamente realizzabile. I risultati potrebbero essere ottenuti dopo mesi o anni di sperimentazioni. Nel frattempo i rifiuti rimarrebbero accatastati a Pianura. Si deduce che l’unica cosa certa sarebbe l’accatastamento di rifiuti imballati inquinanti a Pianura per un periodo non definibile.

E che dire poi dell’altra ubicazione-provocazione nell’ex Manifattura Tabacchi di Granturco, nella parte orientale di Napoli; zona notoriamente inquinata dalle attività industriali nel cui sottosuolo il Genio Militare il giorno 18 febbraio 2008 ha rinvenuto notevoli quantità di catrame e agglomerati mineralizzati di colore verde-turchese immersi in acqua di falda oleosa (a 50 cm di profondità dal piano campagna).

Il flusso di risorse finanziarie pubbliche ingoiato dall'emergenza-scandalo rifiuti è stato consistente. Sono stati realizzati impianti che dovevano essere CDR e che invece sono dei tritovagliatori che non hanno prodotto ecoballe con i requisiti imposti dalla legge vigente. E' in via di ultimazione l'inceneritore di Acerra in un sito già attualmente inquinato oltre i valori previsti dalla legge come testimoniato dalla recente proroga, fino al 31 dicembre 2007, dello stato di emergenza socioeconomica in relazione all'inquinamento ambientale da diossina (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale italiana n. 14 del gennaio 2007).

E’ evidente che gli attori succedutisi nel ruolo di Commissario di Governo hanno dimostrato una palesemente finta incapacità. Di fatto la Struttura Commissariale si è rivelata una efficace sanguisuga di risorse finanziarie pubbliche provocando un dannoso e grave inquinamento ambientale nelle aree urbane (nelle quali i rifiuti giacevano per lunghi periodi e spesso venivano incendiati nelle strade) e nelle aree circostanti le discariche eseguite spesso in siti non idonei determinando inquinamento del suolo e delle acque superficiali e sotterranee (ad esempio a Lo Uttaro vicino a Caserta e a Basso dell'Olmo sul fiume Sele).

E ora che De Gennaro ha capito intende intervenire per risanare anche le "cose strane" avviate in questi 45 giorni? Ha già individuato, allontanato e denunciato gli autori della “deviazione”? Intende finalmente fare uno screening tra tutti coloro che collaborano e hanno collaborato con il commissariato per definirne "l'appartenenza"?

Troppe volte rappresentanti di varie istituzioni hanno elargito promesse che non sono state mantenute. E’ evidente che, per la maggior parte dei cittadini, i rappresentanti di varie istituzioni sovracomunali, ordinarie e straordinarie, non sono più credibili. Tempo fa ho già evidenziato che vari autorevoli personaggi continuavano a sbagliare ritenendo che i cittadini campani fossero affetti dalla deleteria “Sindrome di NIMBY”, nota sigla che tradotta vuol dire “Non (la discarica) nel mio giardino”, mentre li invitavano a collaborare accettando il piano De Gennaro (lo stesso piano che secondo il Commissario è stato elaborato con dati falsi) per uscire dalla scandalosa emergenza rifiuti.

Avevo evidenziato che i cittadini della Campania non sono affetti dalla sindrome di NIMBY bensì da una nuova sindrome che dilaga irresistibilmente: la “Sindrome di BISB”, vale a dire Basta (B) con gli Incapaci (I), le Sanguisughe (S) e i Bugiardi (B).

E ora il Commissario Governativo che vuole fare? Molte indicazioni utili a risolvere definitivamente e pacificamente lo scandalo rifiuti sono state fornite da vari docenti che fanno capo alle Assise di Palazzo Marigliano. E' meglio che lo faccia sapere subito ai cittadini e stia attento alle eventuali motivate critiche! Altri errori e ritardi sarebbero inaccettabili e sospetti! Si tenga presente che se i professionisti nelle loro attività sul territorio facessero errori simili a quello ammesso da De Gennaro sarebbero immediatamente mandati via e denunciati, anche se dicessero di avere sbagliato per colpe altrui!

I cittadini della Campania non chiedono altro che la risoluzione immediata, civile e pacifica dello scandalo rifiuti per fare emergere definitivamente dal percolato e dai rifiuti un territorio ricco di risorse umane, storiche, archeologiche, naturali e produttive uniche al mondo.

Franco Ortolani
Ordinario di Geologia
Università di Napoli Federico II

sabato 23 febbraio 2008

Secondo Convegno Nazionale "Ambiente e Territorio"

Sabato 23 e domenica 24 febbraio 2008, presso Sala delle Conferenze del Comune di Campagna (Sa), L'Assise della città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia, l'Associazione ONLUS "pro.g.re.di.re. di territorio Carmine Iuorio", la Rete Nazionale Rifiuti Zero e il Forum Ambientalista si riuniranno per il secondo Convegno Nazionale "Ambiente e Territorio".

Come arrivare:
In auto: autostrada Salerno-Reggio Calabria, Uscita Campagna, Strada Provinciale per Galdo, direzione Municipio. In treno: Napoli-Salerno, autobus Sita, direzione Campagna.

In autobus: partenza prevista da Piazza Trieste e Trento, ore 8.00, sabato 23 e domenica 24.
Per prenotarsi, contattare: anna.fava@napoliassise.it

Contatti: segreteria@napoliassise.it ufficiostampa@napoliassise.it

venerdì 22 febbraio 2008

Rifiuti: CIPI:la Campania non è Europa

"Cari Amici, a Bruxelles siamo oltremodo stufi di sentire falsa retorica europeista e ingiusti richiami ad un incomprensibile "nuovo":

"Campania è Europa. Una nuova Europa per una nuova Campania"- inizia così la lettera inviata dal Segretario Generale della Fondazione Cipi, un napoletano espatriato molti anni fa, ai Presidenti campani del Movimento Federalista Europeo Andrea Pierucci e della Gioventù Federalista Europea Roberto Race - "La due giorni che inizierà domani a Napoli ha veramente poco senso. La Campania non è Europa fintanto che i suoi abitanti, meno del 8% della popolazione italiana, non smetteranno di essere consapevoli e inconsapevoli conniventi della camorra, sia nelle sue versioni delinquenziali di strada sia in quelle politico amministrative che gestiscono il malaffare della vita pubblica, dalla salute ai rifiuti, dai trasporti ai cimiteri, dal mercato del lavoro ai prestiti usurai. Non se ne puo' più del "chiagni e fotti" dei campani: un subdolo ricatto dei campani al resto del Paese e all'Europa. Chiedere solidarietà e aiuto agli altri è legittimo ma diventa irricevibile e sospetto se per primi i campani non rompono il silenzio, l'omertà e la connivenza di comodo con il sistema camorristico che gestisce realmente il loro territorio regionale. Siamo certi che la maggioranza dei campani, sia espatriati sia ancora sul territorio regionale, vorrebbero un boicot di cio' che viene dalla Regione Campania: progetti, persone, cose, beni, turismo e trasporti. Il sistema che ha portato a questa vergognosa e preoccupante situazione coinvolge persone, politici e amministratori pubblici di tutti i partiti. Cari campani, non sorprendetevi se improvvisamente qualcuno in Europa vi dirà che europei non siete e che oltre alle sanzioni economiche vi sarà imposto l'embargo sanitario, alimentare e dei trasporti. Continuare a sostenere che chi ancora può parlare liberamente del problema Campania (ad esempio Newsweek) è manipolato da incoscienti denigratori è uno spettacolo assai poco dignitoso oltre che cosa insensata. Mentre voi campani vi dilettate a discettare di "nuovo" chi vi amministra continua come se nulla fosse e vi garantisce rifiuti e diossina...aspettando il colera!"

Bruxelles, 21 febbraio 2008
La Fondazione CIPI è un ente morale senza scopi di lucro registrato in Belgio, non ha alcuna vocazione o aspirazione politica, è finanziata in modo indipendente, si esprime a livello europeo e internazionale su tematiche di attualità. La Fondazione CIPI pubblica anche studi e rapporti, tra i quali in lingua italiana ricordiamo: "Le lobby d´Italia a Bruxelles"; "Euro Poli"; "La metamorfosi italiana" (diponibili su http://wpop18.libero.it/cgi-bin/vlink.cgi?Id=hO7y%2BCcXxctegIrZotOzDana96a1Uud2tD8frOV4Yq4eYDD9WRZHNVLdcxZKKNR9XRQZmbvzZLc%3D&Link=http%3A//stores.lulu.com/store.php%3FfAcctID%3D1516834)

The CIPI Foundation
www.cipi-network.org

giovedì 21 febbraio 2008

La due giorni del Movimento Federalista Europeo

Campania e‘ Europa
Una nuova Europa per una nuova Campania



22 febbraio 2008

11h00: Presentazione del libro “Il nuovo Trattato europeo” di J. Ziller
Sala della Fondazione Mezzogiorno Europa - Via S. Lucia, 76

Saluti:
Andrea Geremicca – Presidente Fondazione Mezzogiorno Europa
Roberto Race – Presidente GFE Campania

Intervengono:
Biagio de Giovanni - Università degli Studi di Napoli L’Orientale
Andrea Pierucci – Presidente MFE Campania
Samuele Pii – Presidente JEF Europe, Jeunes Européens Fédéralistes
Matteo Pizzigallo - Università degli Studi di Napoli Federico II

Presiede:
Pasquale Ciriello – Rettore Università degli Studi di Napoli L’Orientale

SARA’ PRESENTE L’AUTORE


18h00: Caffè-dibattito “ L’arte dell’Europa ”
Libreria Internazionale Treves - Piazza del Plebiscito 11-12

Luca Borriello – Presidente GFE Napoli- Scuola Superiore ISUFI
Francesca Boenzi - Exposito - Osservatorio Giovani Artisti Napoli
Eugenio Tibaldi - Artista
Viviana Checchia - Studiosa di culture e politiche dell'arte in Europa
Vincenzo Russo e Gaetano Chianese - Collaboratori Arteteca Network



23 febbraio 2008
Sala Conferenze de“Il Denaro”-Palazzo Partanna,Piazza dei Martiri,58

9h00: Le sfide della GFE e del MFE in Campania

Presiede:
Roberto Race – Presidente Gioventù Federalista Europea Campania

Introduce:
Francesco Frimale – Ufficio del Dibattito GFE Campania

Intervengono:
Virgilio D'Antonio - Presidente MFE Salerno
Luca Palescandolo – Delegato GFE al Forum Regionale della Gioventù
Francesca Canale Cama* – Presidente MFE Napoli
Felice Di Leo* – Segretario MFE Avellino
Andrea Patroni Griffi – Presidente MFE Caserta

Relazione dei segretari regionali:
Virgilia Remolino - Gioventù Federalista Europea Campania
Eliana Capretti - Movimento Federalista Europeo Campania

10h00: Dibattito

Conclude:
Andrea Pierucci - Presidente Movimento Federalista Europeo Campania

10h30: Il significato dell’azione federalista nella realtà politica locale, nazionale ed europea

Modera: Alfonso Ruffo – direttore de “Il Denaro”

Ne discutono con Alfonso Iozzo - Membro Board Esecutivo UEF

Francesco Ferrero - Vice-segretario Movimento Federalista Europeo
Chiara Cipolletta - Presidente Gioventù Federalista Europea
Andrea Patroni Griffi - Presidente MFE CasertaSalvatore Sica - Università degli Studi di Salerno
CONCLUDE: Andrea Pierucci – Presidente MFE Campania.

sabato 16 febbraio 2008

Aisla campana: bene le scuse, ora però bisogna lavorare!

Doverose e comunque gradite, da parte dell'AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), le scuse ricevute dall'assessore alla Sanità della Regione Campania, per il mancato incontro di qualche giorno fa dedicato ai problemi di assistenza e presa in carico dei pazienti affetti da SLA e dei loro familiari.

Ora però servono anche fatti concreti e che incominci effettivamente a lavorare il tavolo tecnico richiesto dalla stessa AISLAL'assessore alla Sanità della Regione Campania Angelo Montemarano «Ho verificato personalmente con i miei collaboratori quanto accaduto presso i nostri uffici della Regione, in occasione dell'appuntamento con gli esponenti dell'AISLA. Il dott. Gambacorta [direttore generale della Sanità della Regione Campania, N.d.R.], che avrebbe dovuto coordinare l'incontro, è stato convocato d'urgenza a Roma per prendere parte a un tavolo sull'emergenza brucellosi e non è stato dunque possibile avvisare per tempo i rappresentanti dell'AISLA i quali, del resto, erano già in viaggio verso Napoli. Ci scusiamo con gli esponenti dell'Associazione e con il presidente Melazzini per il disguido accaduto».

Arrivano dunque le scuse all'AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), da parte dello stesso assessore alla Sanità della Regione Campania, Angelo Montemarano, dopo l'increscioso episodio del 6 febbraio - denunciato anche dal nostro sito con il testo intitolato: "Lì ad aspettare, come dei sacchi di rifiuti!" - che aveva visto una delegazione dell'Associazione attendere invano per oltre un'ora e mezzo lo svolgimento di un incontro già concordato con il direttore generale della Sanità Regionale Antonio Gambacorta, per cercare di migliorare la situazione di pazienti e familiari coinvolti in problemi di sclerosi laterale amiotrofica.

Un passaggio certo doveroso e in ogni caso gradito dagli esponenti dell'AISLA che ora però attendono fatti concreti rispetto alle necessità di assistenza, presa in carico e fornitura di ausili tecnologici per i pazienti della regione affetti da questa grave patologia neurodegenerativa progressiva e segnatamente l'avvio di un tavolo tecnico su tali questioni.

In tal senso confortanti sembrano le parole dell'assessore Montemarano che nella stessa lettera di scuse dichiara anche: «Il tavolo tecnico richiesto dall'AISLA è ormai completo in tutte le sue rappresentanze istituzionali e associative e lunedì prossimo [18 febbraio, N.d.R.] sarà formalizzato ufficialmente tramite apposito decreto. Siamo convinti che questa iniziativa, cui abbiamo lavorato assieme e che farò convocare già all'inizio della prossima settimana, potrà diventare un utile strumento per affrontare i gravi problemi che vivono ogni giorno i malati SLA e le loro famiglie».

Ne prendiamo felicemente atto, così come interpretiamo positivamente - notizia dell'ultima ora - la convocazione già giunta al presidente dell'AISLA Mario Melazzini, per una riunione del 25 febbraio prossimo, sempre presso la Regione Campania, dedicata all'insediamento del citato tavolo tecnico.

Attendiamo dunque di vedere ora anche una serie di risultati effettivi.

Aisla campana

Diritto di replica del Professore Ortolani

Caro Luigi,
c'è un seguito grottesco alla censura.
La mattina del 13 febbraio ho ricevuto il seguente messaggio (inviato a tutti) dal Presidente del CSI, Prof. G. Marrucci:
"A seguito di insistenti richieste del collega Prof. Ortolani ed in via assolutamente eccezionale facciamo circolare la lettera allegata.
Ci scusiamo per il possibile disagio.
G. Marrucci"


Gli ho così risposto:
Ringrazio il collega Marrucci.
Tengo a precisare che non ho fatto alcuna "insistenza" e che non intendevo assolutamente distrarre i colleghi dai loro importanti impegni istituzionali.
Se mi fossi accorto prima dell'ordine impartito di non disturbare i colleghi, nemmeno con una sollecitazione "istituzionale", mi sarei ben guardato dall'inviare la lettera.
Cordiali saluti e sinceri auguri di buon lavoro
Franco Ortolani


Al collega Marrucci, evidentemente, qualcuno che conta deve avere fatto presente che era meglio mettere a tacere quel rompi........ di Ortolani e che la divulgazione di un appello non fa male a nessuno.
Dopo avere avuto la risposta ufficiale dal CSI ero andato a vedere sul sito dove avevo riscontrato che veramente era stato impartito l'ordine di non divulgare interventi relativi allo scandalo rifiuti.
Dopo di che non avevo assolutamente fatto insistenze su Marrucci che non conosco nemmeno.
Avevo, si, manifestato la mia sorpresa in vari modi ma non a persone del CSI.
Devo complimentarmi con il collega Marrucci che, costretto a divulgare il mio appello obtorto collo, ha inserito quelle frasi furbette e maliziose che non gli fanno onore.
Molti colleghi mi stanno scrivendo testimoniando il loro apprezzamento per il contenuto della mia lettera.
Ufficialmente l'Università continua a tacere, e non è cosa qualificante.
Cordiali saluti

Franco Ortolani

mercoledì 13 febbraio 2008

Emergenza rifiuti: Università napoletana imbavagliata!

Sul denaro del 3 novembre 2007 è stato pubblicato un mio lungo articolo che invitava i colleghi universitari ad impegnarsi per risolvere lo scandalo rifiuti, fornendo anche alcune soluzioni.
Alcuni giorni fa ho inviato un nuovo appello (articolo "Scandalo rifiuti in Campania" pubblicato sul blog del Centro VivaCampaniaViva lo scorso 10 febbraio) il perchè venisse inoltrato a tutti i colleghi della Federico II.

Ecco quale è stata la risposta ufficiale dell'Università:
"Invio del tuo messaggio intitolato "Scandalo rifiuti in Campania: per uscirne occorre anche l'intervento autonomo delle università" è stata rifiutata dal moderatore.

Il moderatore ha dato la seguente ragione per il rifiuto:
"Ai sensi di quanto reso pubblico sul sito del CSI: Si comunica che tutte le e-mail inviate alle liste di distribuzione aventi ad oggetto l'attuale emergenza rifiuti verranno scartate automaticamente".

Credo sia una censura incredibile! E' stato dato ordine alla responsabile della mailing list (che non ha alcuna responsabilità) di non scocciare i colleghi della Federico II circa un problema epocale e squallido come lo scandalo rifiuti attuale. Ma chi ha dato questo ordine: un servo delle sanguisughe che stanno screditando tutta l'Università di Napoli?
Non sapevo che tirasse questo tipo di "aria" che evidentemente proviene da qualche accumulo di rifiuti. Credo che andrebbe divulgata questa notizia.
Fatemi sapere cosa ne pensate.

Cari saluti

Franco Ortolani
Ordinario di Geologia, Università di Napoli Federico II

domenica 10 febbraio 2008

Cronologia Comitato ATU anno 2007

Il servizio di informatizzazione degli uffici giudiziari (denominato ATU, Assistenza Tecnica Unificata) ha avuto inizio e si è diffuso sul territorio a partire dal 1989, con l’entrata in vigore del nuovo Codice di Procedura Penale.

Questi tecnici (cd. sistemisti esterni) delle società appaltatrici, rappresentano il fondamentale (a detta degli stessi magistrati) punto di riferimento di qualunque problema di natura informatica di Procure e Tribunali Civili e Penali. Si tratta di impiegati che lavorano 8 ore al giorno in gestione di server, database (anche secretati), amministrazione reti, gestione e manutenzione di parchi software ed hardware, formazione ed altro, in rapporto diretto con gli operatori degli Uffici Giudiziari. Si tratta di personale che ha una funzione della massima importanza e che coopera – senza duplicazione di compiti – con gli informatici interni, assunti a partire dal 2000 dal Ministero della Giustizia, con mansioni di organizzazione e controllo delle attività informatiche.


GENNAIO 2007:
· La Finanziaria del Governo introduce norme per favorire l’emersione dei cocopro irregolari ma nonostante ciò l’impatto sulla fetta di consulenti utilizzati su ATU è praticamente nulla, le società continuano ad eludere la normativa ed il Ministero della Giustizia continua a far finta di nulla, seppur ufficialmente informato dal Sindacato Rdb/Cub.
· Il Ministero della Giustizia di concerto col Ministero della Funzione pubblica traccia le linee guida per il futuro dell’assistenza sistemistica, chiaro l’intento di tagliare le risorse umane ma come al solito nessuno ci crede finchè questo non inizia ad avvenire.
· Il Sindacato Anipa/Ugl chiarisce gli equivoci e si schiera in appoggio della stabilizzazione dei tecnici ATU.
· La firma del “Memorandum di intesa sul lavoro pubblico” tra Governo e Sindacati, nella parte in cui si parla di reinternalizzare i servizi “core” esternalizzati, dà speranza ai princìpi da sempre affermati dal Comitato.

FEBBRAIO 2007:
· I giornali locali cominciano ad interessarsi alla questione ATU, in particolare della delicata situazione in Campania, Puglia e Molise.
· Il Sottosegretario alla Giustizia con delega all’informatica, Sen. Alberto Maritati convoca il Sindacato Rdb/Cub ed il Comitato per ascoltare una sintesi delle problematiche, ma dalle parole rassicuranti non si passerà ai fatti.

MARZO 2007:
· Il giorno 30, a Roma, Rdb/Cub durante lo sciopero/manifestazione dei dipendenti pubblici porta con sè il rappresentante nazionale del Comitato a colloquio col Ministro della Giustizia, Sen. Clemente Mastella. Niente di buono da questo incontro, il Ministro appare distratto e disinteressato, più sensibile il Sottosegretario Luigi Scotti.
· Un altro esponente del Comitato, sempre insieme ad Rdb, incontra il Presidente della Commissione Lavoro della Camera, On.Gianni Pagliarini, totalmente ignaro della problematica.

APRILE 2007:
· Il Sindacato giustizia Uidag di Napoli pubblica un articolo sui lavoratori ATU e promette sostegno alla loro vertenza.
· Il quotidiano nazionale “Il Manifesto” pubblica la storia degli informatici ATU, primo giornale nazionale a parlare di “lavoratori” e non di un asettico “servizio”.

MAGGIO 2007:
· La Cgil nazionale giustizia scrive al Capo Dipartimento Claudio Castelli in sostegno dei lavoratori ATU, a seguito dell’interessamento della struttura campana la Uidag nazionale giustizia scrive a vari esponenti del Ministero per lo stesso motivo.
· Comunicati stampa annunciano per la prima volta il DDL 2873, contenente tra l’altro 2800 nuove assunzioni nella giustizia, si parla anche informatici, ancora una volta non si parla di alcun riconoscimento alla attività degli ATU nel percorso di queste assunzioni.
· 31 Maggio 2007: viene discussa l’interpellanza urgente promossa dal Comitato ed a firma di 34 parlamentari alla Camera, il Governo riconosce di fronte al Paese l’importanza degli ATU, promette più controlli sulle aziende, clausola di salvaguardia nelle prossime gare e corsie preferenziali per l’integrazione nel Ministero degli ATU.

GIUGNO 2007:
· Comincia la rivolta dei lavoratori Consit in Campania/Puglia/Molise, i Sindacati aziendali denunciano, la stampa pubblica la notizia degli stipendi arretrati da alcuni mesi.

LUGLIO/AGOSTO 2007:
· La Consit annuncia il ritiro dalla Commessa ATU, adducendo la responsabilità a pressioni del Ministero, il consorzio Ois annuncia il subentro di Gruppo Sirfin Spa in sostituzione di Consit. I Sindacati confederali metalmeccanici scrivono a Ministero della Giustizia e del Lavoro preoccupati per il destino dei circa 100 informatici, messi in mobilità.
· Si comincia a parlare di SPC, in mezzo a tante conferme e smentite, incredulità ed i soliti tentativi di copertura da parte di chi ha interesse a tenere calme le maestranze.
· Il quotidiano “La Repubblica” riporta una lettera di un collega ATU.

SETTEMBRE 2007:
· Arriva la conferma: ATU verrà rimpiazzata da SPC, nessuna certezza né tutela per i lavoratori, le promesse del Governo vacillano.
· Rdb proclama lo stato di agitazione su tutto il territorio nazionale, scoppia uno sciopero generale di una settimana in Campania/Puglia/Molise proclamato congiuntamente dai Sindacati confederali locali ed il Comitato. Caos negli uffici giudiziari, ispezioni ministeriali in tilt, giornali e tv locali pubblicano la notizia, la trasmissione di Rai 3 “Report” accorre sul posto girando un lungo servizio ed intervistando Informatici, Sindacalisti e Magistrati.
· L’ANM distrettuale prende ufficialmente posizione in sostegno dei lavoratori ATU.
· Le società tentano con ogni mezzo di far pressione sui lavoratori per farli tornare ma senza successo, il Direttore Generale dei sistemi informatici del Ministero (DGSIA), Cons. Sergio Brescia convoca allora i lavoratori a Roma.Una delegazione mista del Comitato/Sindacato ed aziendalisti viene quindi accolta e rassicurata che l’impatto di SPC non sarà così traumatico come ritenuto. Il Ministero promette attenzione, lo sciopero rientra.

OTTOBRE 2007:
· La stampa locale e nazionale riporta ancora notizie sugli ATU e le loro movimentazioni appena trascorse.
· Ascoltati in Commissione Giustizia alla Camera, relativamente al DDL 2873, i Sindacati confederali giustizia perorano la vertenza degli informatici ATU.
· Il Consiglio di Stato, come preannunciato, in seguito alla posizione del Ministero della Giustizia “cancella dal ruolo” la famosa, vecchia, gara nazionale. SPC può a tutti gli effetti entrare in vigore al posto di ATU.
· Il Capo Dipartimento Claudio Castelli scrive a tutti i Sindacati giustizia una lunga lettera per rassicurarli sulla bontà del nuovo assetto informatico e mostrare interesse per la sorte dei lavoratori ATU nel passaggio ad SPC.

NOVEMBRE 2007:
· Dopo il solito lavoro relazione in “background” fatto dal Comitato, vengono presentati 3 distinti blocchi di emendamenti (2 da Parlamentari di maggioranza, 1 dall’opposizione) al DDL 2873 per cercare di introdurre riserve di posti per l’internalizzazione degli informatici ATU, in linea con quanto promesso dal Governo, ma anche le ultime promesse si sciolgono come neve al sole. La Commissione Giustizia della Camera infatti respinge e/o invita al ritiro tutti gli emendamenti, riproposti in Finanziaria e respinti anche lì.
· Il Ministero della Giustizia annuncia la presentazione di un emendamento per valutare nei concorsi il servizio prestato anche come esternalizzati, ma anche questo emendamento sparisce.
· La trasmissione “Report” intanto non manda in onda il servizio girato a Napoli durante gli scioperi, censura o scelta?

DICEMBRE 2007:
· Finale drammatico per un anno denso di avvenimenti. SPC entra a Gennaio e già porta con sé un primo, sensibile, taglio. Su tutto il territorio nazionale avvengono una serie di licenziamenti di cocopro e tempo determinato, tutti irregolarmente sfruttati da anni, i lavoratori si chiedono che fine abbiano fatto le rassicurazioni del Ministero. Nelle 3 Regioni più martoriate d’Italia intanto si gioca una partita al fotofinish tra la Consit ed i lavoratori messi in “mobilità volontaria”, solo coloro che fino alla fine faranno gruppo col Sindacato avranno l’intera buonuscita dalla società.

Troppe bugie e promesse non mantenute, gli informatici ex-ATU proseguono con molta meno fiducia negli interlocutori Istituzionali.

AMMALATI SLA TRATTATI PEGGIO DELLA MONNEZZA!!! - Denuncia della sezione Campana dell'AISLA Associazione Sclerosi Laterale Amiotrofica

La sezione campana dell'AISLA denuncia l'incidente gravissimo verificatosi ieri negli uffici della regione CAMPANIA al centro direzionale isola C, quando una delegazione dell'AISLA accompagnata dal suo presidente nazionale Dott. Mario Melazzini, composta da ammalati alcuni gravemente disabili ed in carrozzella non trovava il direttore generale della Sanita' della Campania Antonio Gambacorta che, ad attenderli come ci si aspettava dopo aver preso regolare appuntamento, ha lasciato detto che per motivi urgenti doveva essere a Roma per discutere il problema dei rifiuti a Napoli. In sua vece era stato designato il Prof. Zamparelli. Ma purtroppo anche lui aveva lasciato detto che era impegnato per motivi urgenti con il Governatore Antonio Bassolino, e non si conoscevano i tempi d’attesa. Non solo. E’ stato chiamato più volte sul cellulare dalla segreteria dell’Assessore Angelo Montemarano, ma senza ottenere risposta. A questo punto è entrato in scena un certo Francesco Pecci medico e consulente esterno dell’assessorato, il quale ignorava totalmente i motivi dell’incontro tra Mario Melazzini, presidente dell’Aisla ed Antonio Gambacorta. Insomma non stiamo parlando di malasanità ma addirittura di pessima educazione e totale mancanza di sensibilità da parte dei rappresentanti delle istituzioni locali che di fronte a problemi di sopravvivenza dei malati SLA non mostra il minimo interesse. La delegazione campana formata da Maria Rosaria Monsurro', ricercatore della Clinica Neurologica della Seconda Università di Napoli, Nadia De Gregorio, referente Aisla Napoli, Antonio Tessitore, Rosaria Iacobelli, Antonio Bianco, Avv. Gennaro Petricciolo, esprime tutto il suo sdegno per come sono stati accolti.
Cosa ancora più grave, a ricevere la delegazione nessuno in grado di dare alcuna spiegazione alle domande che da più di un anno sono state rivolte alla sanità campana, per risolvere problemi gravissimi che vivono questi malati e le loro famiglie.L'AISLA della Campania nell'esprimere il forte disappunto, per il trattamento riservato al proprio presidente nazionale ammalato lui stesso di sclerosi laterale amiotrofica,ed alla delegazione stessa, si interroga su quale sia il grado di sensibilità, dei nostri referenti istituzionali, con riferimento ad una materia cosi delicata come quella della disabilità.
Nel contempo sottolinea il grave ritardo della regione Campania nel farsi carico delle gravi problematiche segnalate dagli ammalati di sclerosi laterale amiotrofica, problematiche oggetto dell'incontro con il direttore Gambacorta, e disatteso dallo stesso.
Pertanto si chiede l'istituzione ad oras di un tavolo tecnico, per la soluzione immediata della problematica legata agli ausili ad alto contenuto tecnologico, per i quali il Ministero della salute ha gia stanziato 10.000.000 di euro di cui 985.000 per gli ammalati campani, e per definire i piani di assistenza domiciliare che siano validi su tutto il territorio campano.
“E’ scandaloso che nella nostra regione possano succedere cose di questo genere, - dichiara la dottoressa Maria Rosaria Monsurrò – senza avere rispetto per chi lavora in prima linea e per i malati Sla che ogni giorno devono fare i conti sia con gli operatori della sanità che con le istituzioni per far valere il loro diritto ad una vita dignitosa”

08 febbraio 2008

Nadia De Gregorio
Aisla Onlus Napoli
80131 - Napoli, C/o Clinica Hermitage
Via Cupa Tozzole, 2
Tel 338-2446301 (da lun. a ven dalle 8 alle 14)
Email: aisla.napoli@libero.it

Scandalo rifiuti in Campania

Scandalo rifiuti in Campania: per uscirne occorre anche l’intervento autonomo delle Università.
Sul territorio regionale sta succedendo di tutto, a causa dello scandalo rifiuti. E che fanno le Università (Rettori, Senati Accademici, Presidi di Facoltà)?
Ufficialmente fanno finta di non vedere e non sentire. Eppure sanno che la Campania sta precipitando sempre più in basso. Sanno che la nostra regione è stata, ed è ancora, terra da sfruttare da parte di voraci sanguisughe che per 14 anni hanno volontariamente fatto aggravare lo scandalo rifiuti in base ad azioni promosse da vari governi nazionali e locali che hanno agito come se fossero agli ordini di potenti imprese italiane. Ad esempio, alcuni docenti erano componenti della commissione che ha aggiudicato l’appalto alle imprese del gruppo Impregilo-Fiat per la realizzazione dell’inceneritore di Acerra, quasi ultimato in un’area già caratterizzata da un inquinamento ambientale superiore a quanto previsto per legge (sarà praticamente impossibile, pertanto, farlo funzionare dal momento che sono state disattese le prescrizioni del 2005 della Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente relative agli interventi da realizzare per diminuire l’inquinamento ambientale).
Vari docenti, a titolo personale, si sono distinti per le loro collaborazioni ai Commissari di Governo assumendo anche incarichi di elevata responsabilità nelle costose ma infruttuose attività connesse al problema dei rifiuti.
Mentre si riscontra una disattenzione da parte dei vertici universitari, si registra una sempre crescente partecipazione alle vicende regionali da parte del personale dei vari atenei regionali, tra i più prestigiosi del Mediterraneo. C’è un desiderio sempre più sentito di contribuire istituzionalmente a risollevare la Campania.
Discutibili provvedimenti giuridici hanno mantenuto in vita il Commissariato Straordinario di Governo, vera e propria isola franca dove quasi tutto è stato possibile utilizzando le risorse finanziarie alimentate dalla tassazione dei cittadini.
Come è possibile che una persona (il Commissario di Governo) possa eludere leggi dello Stato Italiano?
Come è possibile che i Governi Nazionali abbiano continuato a finanziare il Commissariato per 14 anni (e chissà ancora fino a quando) in nome di una programmata e istituzionalizzata emergenza? E’ stato tutto normale? Come evitare simili deviazioni in futuro? Può mai essere tollerata un’emergenza per un periodo superiore ad un massimo di 12 mesi? Colleghi giuristi, a voi la palla.
Per quanto riguarda il trattamento dei rifiuti riciclati, dalla opzione rifiuti zero ai metodi di inertizzazione e incenerimento ormai consolidati, sicuramente gli ingegneri avranno già eseguito varie esperienze e altre sono in grado di avviare.
Per quanto riguarda la pianificazione del territorio, credo che diversi piani sovracomunali siano stati calati in un ambiente privo di rifiuti e dei problemi reali ad essi connessi risultando così, astratti; non credo che abbiano considerato l’impatto socio-economico ed ambientale che, di fatto, sta determinando lo scandalo rifiuti. Una loro revisione ed adeguamento è cosa quanto mai necessaria! Rifiuti e salute dell’uomo, attualmente e nel futuro. L’esperto di De Gennaro è venuto a spiegare quale sia, secondo lui, il reale stato dell’arte in Campania, dopo che il rapporto discarica-salute non è stato attentamente valutato attorno alla più grande discarica d’Italia (Pianura) da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Le varie Facoltà di Medicina e le strutture sanitarie regionali avranno certamente qualificati dati da esporre in modo da confermare o contraddire quanto asserito dal Dott. Greco.
Discariche e attività agricole e zootecniche: che relazioni vi sono? E’ normale che le pianure più fertili del Mediterraneo vengano disseminate di altre discariche, che quelle abusive non siano risanate e che le competenti istituzioni (civili e militari) non si siano ancora dotate di moderni ed efficaci strumenti di controllo satellitari in grado di monitorare H24 il territorio? Le facoltà di Agraria e Veterinaria e di Scienze devono intervenire ufficialmente per fornire un quadro scientificamente corretto, per evitare errori di importanza strategica e dirompente per l’economia regionale.
Discariche e ambiente: sembra un fatto normale che poche centinaia di metri sopra l’Oasi naturalistica di Persano e delle opere di prelievo idrico di 250 milioni di mc annui per l’irrigazione della Piana del Sele siano state realizzate ben due discariche regionali? E che dire poi delle relazioni tra rifiuti e acque superficiali e sotterranee, specialmente nell’attuale periodo di transizione climatica? Le Facoltà di Scienze possono fornire validi contributi atti a tutelare l’ambiente e le risorse naturali autoctone di importanza strategica.
Non governo e malgoverno in questi ultimi 14 anni hanno causato una devastazione circa le relazioni tra cittadini, amministratori locali e rappresentanti delle istituzioni sovracomunali nel senso che i campani non hanno più fiducia nei loro confronti. Si tenga presente che dopo 14 anni di Commissariato di Governo in Campania vi è una sola discarica attiva, a Macchia Soprana (Serre), fino alla prossima primavera. In Emilia Romagna, senza Commissario di Governo, vi sono 28 discariche attive. Tale situazione rende, attualmente, difficilmente risolvibile una pacata soluzione dello smaltimento dei rifiuti. C’è un bel lavoro per i colleghi di Sociologia e Scienze Politiche, di analisi e didattica, prima di tutto nei riguardi degli amministratori sovracomunali.
Tutti i colleghi universitari possono promuovere iniziative. E’ evidente che un intervento ufficiale e autonomo delle università avrebbe un significato immenso: i cittadini avrebbero un riferimento scientifico, al di sopra di ogni interesse, che attualmente manca. Colmare questo vuoto sarebbe un contributo significativo per uscire dalla crisi regionale.


Franco Ortolani
Ordinario di Geologia, Università di Napoli Federico II
8 febbraio 2008

mercoledì 6 febbraio 2008

Campania: De Gennaro rimette in moto il sistema rifiuti che i suoi predecessori avevano bloccato.

De Gennaro, Commissario Governativo con poteri speciali per risolvere lo scandalo rifiuti in Campania, durante la trasmissione “Che tempo che fa” di domenica 3 febbraio 2008 ha candidamente fatto comprendere che i suoi predecessori sono stati degli incapaci in quanto, non solo non sono stati in grado di risolvere l’emergenza rifiuti in Campania, ma addirittura hanno progressivamente provocato il blocco del sistema.

Bella e importante affermazione! I cittadini campani ora sanno chi ringraziare per tutti i disagi che hanno sopportato e stanno ancora subendo. Vediamo di individuare i principali responsabili. I presidenti dei Consigli dei Ministri durante gli ultimi 14 anni hanno continuato a nominare Commissari Straordinari senza chiedere loro il resoconto delle costose gestioni che continuavano ad aggravare l’emergenza rifiuti fino a trasformarla in un palese scandalo. I vari Commissari Governativi straordinari che si sono succeduti hanno brillato per la loro alacre opera finalizzata a non risolvere il problema rifiuti. È come se avessero eseguito alla perfezione il compito loro affidato: l’emergenza deve continuare.

Ma forse De Gennaro voleva far capire che prima di lui la struttura commissariale si è, di fatto, comportata come una struttura che aveva deviato dalla retta via? Certo che gli ultimi tre predecessori di De Gennaro hanno dato una consistente accelerazione alla crisi ambientale della Campania senza che siano mai stati rimproverati dal Governo nazionale, né dai governi degli Enti locali sovracomunali. Ricordiamo Catenacci e Bertolaso che hanno inferto un colpo gravissimo alla sostenibilità ambientale e socio-economica dell’agricoltura della Piana del Sele, realizzando una sciagurata discarica a Basso dell’Olmo nel Comune di Campagna, poche centinaia di metri sopra i prelievi idrici (250 milioni di mc annui) per l’irrigazione della pianura tra Salerno ed Agropoli.

Bertolaso durante la prima metà del 2007 ha scatenato il finimondo, facendo emanare anche la legge 87 del 5 luglio 2007 per realizzare una seconda discarica a Valle Masseria, di fronte a quella di Basso dell’Olmo. Dove non è riuscito Bertolaso ha avuto uno sciagurato successo il Ministro dell’Ambiente facendo costruire, nelle vicinanze dell’Oasi del Sele, la discarica di Macchia Soprana (Serre), l’unica attualmente in funzione fino a fine primavera.

Dal luglio al dicembre 2007 il Commissario Governativo Pansa non ha saputo realizzare nessuna delle discariche previste dalla legge 87 proponendo, invece, di riaprire la megadiscarica di Pianura e facendo precipitare la regione nella più profonda delle crisi ambientali che sta trascinando anche l’Italia verso una sanzione comunitaria. I consiglieri e amministratori degli Enti Locali sovracomunali della Campania sono stati diligentemente a guardare e in silenzio, mentre l’ambiente, le risorse naturali e l’economia della loro regione venivano prima minacciati e poi seriamente colpiti. I cittadini campani sono imperdonabilmente colpevoli di ingenuità. Hanno impiegato 14 anni per capire che c’era qualcosa che non andava e che in questi anni di “emergenza-scandalo rifiuti”, sono stati proprio loro a finanziare profumatamente le strutture commissariali, le opere finora realizzate, i trasporti e smaltimenti di rifiuti vari in Campania, fuori regione e all’estero.

Hanno impiegato troppi anni a comprendere che c’era chi guadagnava realizzando impianti che dovevano essere CDR e che invece hanno prodotto solo rifiuti imballati e non ecoballe con i requisiti imposti dalla legge vigente e che l’inceneritore di Acerra, ancora in via di ultimazione, è ubicato in un sito già attualmente inquinato oltre i valori previsti dalla legge. Certamente i cittadini sono stati troppo distratti, al contrario dei rappresentanti delle istituzioni centrali e locali sovracomunali che sembravano obbedire a comandi imposti da chi aveva forti interessi a mantenere attiva una situazione in grado di facilitare notevoli guadagni creando, nel contempo, debiti di riconoscenza saldabili in vari modi.

I cittadini campani che hanno finanziato le attività dei Commissari di Governo le cui azioni, di fatto, non solo non hanno garantito la risoluzione del problema rifiuti ma hanno incrementato il rischio per la salute e il rischio di inquinamento irreversibile per le risorse ambientali e naturali autoctone, hanno impiegato troppo tempo per capire quello che De Gennaro ha afferrato in 10 giorni. Le evidenti situazioni di inquinamento ambientale hanno ripetutamente determinato la diffusione a scala mondiale di un’immagine regionale squallida con conseguenti danni economici per le attività turistiche, agricole e produttive in genere. Ora, grazie a De Gennaro, i cittadini campani sanno, ufficialmente, di essere stati vittime di una megatruffa e ne conoscono anche gli autori.

Come magra consolazione per i campani si apre una nuova prospettiva: fare pagare i danni (morali, materiali) subiti ai colpevoli per evitare che nel futuro si verifichino fatti simili. Si intende che devono essere pagati dagli autori del disastro regionale. Devono pagare le singole persone attingendo a risorse finanziarie e ai beni personali e nessuno dei responsabili deve essere candidato a ricoprire cariche pubbliche.

Franco Ortolani
Ordinario di Geologia
Università di Napoli Federico II
5 febbraio 2008