PROPOSTA DELL’ASSISE CITTADINA PER BAGNOLI E DEI COMITATI DI DIFESA SOCIALE DI SOCCAVO, PIANURA, FUORIGROTTA E BAGNOLI PER AVVIARE CON LE COMUNITÀ DI QUARTIERE E LA IX E X MUNICIPALITÀ UN PROGETTO STRAORDINARIO PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA
1. La perdurante crisi del sistema di smaltimento dei rifiuti in Campania ha precise responsabilità politiche, legate principalmente alla scelta di favorire l’incenerimento per la produzione di energia elettrica e determinate compagini imprenditoriali del settore anziché la raccolta differenziata finalizzata al riciclaggio dei materiali e le politiche di riduzione dei rifiuti. L’azione del Commissariato Straordinario di Governo si è dimostrata complementare a questo progetto, di cui ha coperto le aporie tecniche e politiche con soluzioni provvisorie ispirate alla logica della “emergenza”; adottando provvedimenti in deroga alla normativa vigente e sempre più impermeabili al controllo democratico per creare impianti di CDR ed inceneritori fuori norma, attivare nuove discariche e riaprire quelle esaurite. Questo sistema, il cui sconfinamento nell’illegalità è stato dimostrato anche dalle indagini della magistratura, ha trovato una opposizione politica solo nell’azione di alcuni comitati cittadini e delle comunità interessate dai siti di discarica o di realizzazione degli inceneritori. Tuttavia le legittime proteste delle comunità locali non hanno sinora trovato nella società napoletana una sponda sociale di massa per promuovere congiuntamente un diverso indirizzo nella politica regionale di gestione dei rifiuti.
2. Crediamo dunque prioritario promuovere in tempi rapidi nei quartieri popolari di Napoli un progetto straordinario per avviare la raccolta differenziata ed il riciclaggio dei rifiuti, con i seguenti obiettivi politici: 1) coinvolgere attivamente la popolazione napoletana nella risoluzione della emergenza rifiuti, facendola partecipe del processo di gestione dell’intero ciclo di smaltimento 2) contrastare la manovra che, tramite l’aumento della TARSU e l’avvio strumentale della TIA, intende fare ricadere sui cittadini i costi esorbitanti di una gestione dei rifiuti inefficiente ed inefficace, di cui sono invece responsabili la dirigenza politica locale e le tecnostrutture commissariali 3) testimoniare una concreta solidarietà con le comunità in lotta nei siti di smaltimento o incenerimento regionali, avviando una sensibile riduzione della massa di rifiuti indifferenziati da conferire in discarica o agli impianti di CDR 4) dimostrare concretamente la fattibilità sociale di una raccolta differenziata spinta e di una riduzione nella produzione di rifiuti, da attuare in tempi brevi, in antitesi alle soluzioni incentrate sull’incenerimento.
3. Il progetto si propone quindi di:
a) avviare la raccolta differenziata domiciliare in alcune Municipalità, adoperando il personale impiegato nel consorzio di bacino Napoli 5 ed attualmente inoperoso, ovvero ricorrendo a nuova manodopera assunta con contratti a termine[1]
[1] In relazione alla fattibilità di questa proposta, va rilevato che il d.l. n° 61 dell’11 maggio 2007 sull’emergenza rifiuti in Campania, convertito in legge il 4 luglio, all’articolo 4, comma 1, prescrive che “i comuni della regione Campania sono obbligati ad avvalersi, in via esclusiva, per lo svolgimento del servizio di raccolta differenziata, dei consorzi costituiti ai sensi dell'articolo 6 della legge della regione Campania 10 febbraio 1993, n. 10”, precisando che il Commissario delegato può disporre il loro scioglimento “qualora i consorzi non adottino le misure prescritte da una specifica ordinanza commissariale, nel termine di novanta giorni dalla sua adozione, per l'incremento significativo dei livelli di raccolta differenziata degli imballaggi primari e della frazione organica, dei rifiuti ingombranti, nonché della frazione valorizzabile di carta, plastica, vetro, legno, metalli ferrosi e non ferrosi”.
b) adottare sgravi e riduzioni sulla TARSU e la TIA per le famiglie che aderiscano all’iniziativa [2]
[2] Per queste famiglie si propone specificamente la sospensione delle misure previste, sempre dal d.l. n° 61, all’art. 7: “In deroga all'articolo 238 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, i comuni della regione Campania adottano immediatamente le iniziative urgenti per assicurare che, a decorrere dal 1° gennaio 2008 e per un periodo di cinque anni, ai fini della tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, siano applicate misure tariffarie per garantire complessivamente la copertura integrale dei costi di gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti”
c) stabilire efficaci meccanismi di controllo popolare sul corretto conferimento dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata agli impianti industriali per il loro reinserimento nel ciclo produttivo della materia
d) promuovere la realizzazione nell’area delle Municipalità interessate di isole ecologiche, nonché di impianti per la produzione di compost di qualità, capaci di trattare la frazione organica prodotta dalla popolazione locale[3].
[3] Un impianto di compostaggio è già previsto nell’area di Bagnoli. Il Wwf Progetti, in collaborazione con il Parco Metropolitano delle Colline di Napoli, sta promuovendo uno studio per la realizzazione nell’area del Parco delle Selve di Chiaiano di un impianto multifunzione (dal compostaggio di qualità al recupero dei materiali)
4. L’Assise Cittadina per Bagnoli ed i Comitati di Difesa Sociale dei quartieri flegrei propongono alle Municipalità di Soccavo-Pianura e Fuorigrotta-Bagnoli di sostenere questa proposta attraverso un patto di collaborazione, che veda i soggetti aderenti impegnati per contribuire all’attivazione del progetto[4].
[4] La popolazione afferente alle due Municipalità, pari a circa 207.500 abitanti, costituisce un bacino di utenza ottimale per la corretta programmazione degli interventi e la gestione degli impianti di raccolta e trattamento previsti
5. L’Assise ed i Comitati si impegnano a promuovere la condivisione del progetto con i cittadini delle Municipalità interessate, attraverso opportune azioni di sensibilizzazione rivolte ad alcuni nuclei campione, e ad organizzare con essi forme di sostegno pubblico alla proposta avanzata alle istituzioni[5].
[5] Tali azioni di sostegno andranno dalle manifestazioni alla sperimentazione dimostrativa di forme di autogestione del ciclo di raccolta e smaltimento
6. I presidenti delle Municipalità si impegnano a promuovere il progetto, di concerto anche con le altre Municipalità interessate, presso le autorità competenti (ASIA, Comune e Provincia di Napoli, Commissariato Rifiuti, Regione Campania, Prefettura), come anche a sostenere con la propria azione istituzionale le attività di sensibilizzazione che l’Assise ed i Comitati metteranno in essere.
Assise Cittadina per Bagnoli
Comitati di Difesa Sociale dei quartieri flegrei
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