domenica 24 febbraio 2008

Lo scandalo rifiuti in Campania continua a mietere vittime: è il turno di De Gennaro?

Il Commissario Governativo per l’emergenza rifiuti in Campania, De Gennaro, sabato 16 febbraio 2008 è stato costretto ad ammettere che fin dal suo insediamento è stato preso in giro dal suo staff che gli ha fatto elaborare un piano, per chiudere l’emergenza dei rifiuti giacenti in mezzo alle strade, basato su dati falsi.

E’ un duro colpo alla credibilità del “Profilo biografico” del sito ufficiale della Polizia di Stato dove è scritto che Giovanni De Gennaro è un grande poliziotto. Praticamente De Gennaro ha affermato che i 120 giorni del suo mandato dovrebbero iniziare dal 16 febbraio. Oltre 30 giorni persi mentre la primavera e il caldo si stanno avvicinando e la discarica di Serre, l'unica attiva nella Campania, fra qualche mese chiuderà perchè satura. Va apprezzata la lealtà del Commissario! Mai prima d’ora i suoi predecessori avevano ammesso che i cittadini avevano ragione quando protestavano per lo sversamento dei rifiuti in siti maliziosamente individuati, anche se palesemente e per vari motivi non idonei.

Comunque va interpretato il significato della sua affermazione: potrebbe anche voler dire che l’ex Capo della Polizia di Stato per 40 giorni è stato un “inerme ostaggio” in mani “strane”, mani che hanno avuto “carta bianca” anche nei sei mesi precedenti quando era Commissario Governativo il Prefetto Pansa e ancora prima quando c’era Bertolaso e prima ancora con Catenacci. Ma allora è stato lo staff deviato che ha veramente “comandato”? Così si spiegherebbero le strane attività fatte durante i 14 anni del Commissariato Governativo per l’emergenza rifiuti. Attività che hanno sempre rimandato la risoluzione dell’emergenza rifiuti nonostante le enormi quantità di denaro pubblico spese, come è ben noto anche alla magistratura.

Devono essere riconsiderate varie assurde ubicazioni di siti di stoccaggio di rifiuti avanzate tra dicembre 2007 e gennaio 2008 quali ad esempio Carinola, Pignataro Maggiore, Ferrandelle, Pianura, Gianturco. I siti individuati in località Cento Moggia di Pignataro Maggiore e Ferrandelle di Santa Maria La Fossa hanno un particolare significato. Entrambi ubicati nella più fertile pianura del Mediterraneo ricca di acqua, che fin dall’antichità è stata chiamata Campania Felix. La sinergia tra evoluzione geologica, risorse ambientali e professionalità degli agricoltori consente di definire l’area un vero monumento ambientale, irriproducibile e di importanza strategica per la produzione agro-alimentare e per l’assetto socio-economico della Regione Campania: oggi e nel futuro. Sembrava strano, ad esempio, che una persona degna di stima come De Gennaro individuasse proprio Ferrandelle per trasformarla in una pattumiera in cui accumularvi migliaia di tonnellate di rifiuti. Evidentemente De Gennaro non sapeva che una nota “famiglia casertana” si era impossessata tempo fa di Ferrandelle sottraendola all’agricoltura e iniziando la sua conversione in discarica. Il successivo sequestro dell’azienda, da parte della Magistratura, aveva avviato il ritorno a “Terra di Lavoro” del fertilissimo territorio. L’azione del Commissario Governativo, o di chi per lui, ha provocato un inspiegabile ritorno sulla via del degrado. La “famiglia” aveva avuto l’intuizione malsana e aveva iniziato a tracciare il solco, la magistratura aveva sradicato l’erba infestante che aveva cominciato a crescere, il Commissariato Straordinario per l’Emergenza Rifiuti in Campania vi ha riseminato l’erbaccia destinando alla distruzione i terreni piu’ fertili del mondo. Stessa sorte stava per capitare a Cento Moggia. Va sottolineato che le caratteristiche geoambientali di Ferrandelle, Cento Moggia, Carinola, Marigliano evidenziano palesemente che le aree non sono idonee per la realizzazione di discariche definitive o di stoccaggio provvisorio. La falda estremamente superficiale sarebbe facilmente inquinata e gli inquinanti sarebbero dispersi verso valle andando ad interessare numerose aziende agricole. I sedimenti presenti nel sottosuolo sono notoriamente soggetti a costipazioni differenziate che provocherebbero irreparabili rotture nel materiale impermeabile sistemato alla base delle sostanze inquinanti. I metalli pesanti presenti nei rifiuti, come è noto, non decadono con il tempo e conservano tutto il loro micidiale potere inquinante per molti millenni. Si evince che lo staff del Commissariato Straordinario che ha proposto di ubicare discariche a Carinola, Pignataro Maggiore, Ferrandelle, Lo Uttaro, Marigliano, Pianura, ecc., era fortemente motivato e intenzionato a non fare gli interessi dei cittadini ma a favorire altri interessi. De Gennaro non ha citato tutti i casi nei quali le proteste dei cittadini erano fondate; è evidente che anche le ubicazioni sopra citate rientrano tra le proposte “deviate”.

Il caso Pianura ha dell’inverosimile. A fine dicembre evidenziammo subito l’assurdità di aprire una nuova discarica in area vulcanica attiva già interessata dall’accumulo di circa 45 milioni di metri cubi di rifiuti tra la metà anni 50 e la fine del 1995. Circa 25-30 milioni di mc sono stati deposti direttamente sul suolo per cui il percolato ha raggiunto la falda; circa 15-20 milioni di mc, con spessore variabile da 60 a 74 m, sono stati accumulati su un telo e uno strato di argilla, che dovevano garantire l’impermeabilizzazione alla base, che il carico eccezionale ha inevitabilmente distrutto. Tra i rifiuti, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, vi sono almeno un milione e mezzo di mc di rifiuti speciali, tossici e nocivi, fanghi e rifiuti ospedalieri oltre a rifiuti tossici di vario tipo accertati da varie indagini. L’area è anche interessata da risalita di fluidi geotermici altamente aggressivi.

Nonostante l’area sia stata messa sotto sequestro dalla Magistratura di Napoli, lo staff del Commissario Governativo ha insistito nel voler accumulare a Pianura, nella zona contigua alla discarica, 20.000 tonnellate di rifiuti imballati inquinanti con un vero e proprio inganno spacciato per una iniziativa innovativa consistente nell’attivazione di protocolli per la sperimentazione di inertizzazione dei rifiuti. Non si sa dove e come fare l’inertizzazione; quando potrà cominciare e quando potrà finire. La sperimentazione, poi, potrebbe anche rivelare che non è praticamente realizzabile. I risultati potrebbero essere ottenuti dopo mesi o anni di sperimentazioni. Nel frattempo i rifiuti rimarrebbero accatastati a Pianura. Si deduce che l’unica cosa certa sarebbe l’accatastamento di rifiuti imballati inquinanti a Pianura per un periodo non definibile.

E che dire poi dell’altra ubicazione-provocazione nell’ex Manifattura Tabacchi di Granturco, nella parte orientale di Napoli; zona notoriamente inquinata dalle attività industriali nel cui sottosuolo il Genio Militare il giorno 18 febbraio 2008 ha rinvenuto notevoli quantità di catrame e agglomerati mineralizzati di colore verde-turchese immersi in acqua di falda oleosa (a 50 cm di profondità dal piano campagna).

Il flusso di risorse finanziarie pubbliche ingoiato dall'emergenza-scandalo rifiuti è stato consistente. Sono stati realizzati impianti che dovevano essere CDR e che invece sono dei tritovagliatori che non hanno prodotto ecoballe con i requisiti imposti dalla legge vigente. E' in via di ultimazione l'inceneritore di Acerra in un sito già attualmente inquinato oltre i valori previsti dalla legge come testimoniato dalla recente proroga, fino al 31 dicembre 2007, dello stato di emergenza socioeconomica in relazione all'inquinamento ambientale da diossina (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale italiana n. 14 del gennaio 2007).

E’ evidente che gli attori succedutisi nel ruolo di Commissario di Governo hanno dimostrato una palesemente finta incapacità. Di fatto la Struttura Commissariale si è rivelata una efficace sanguisuga di risorse finanziarie pubbliche provocando un dannoso e grave inquinamento ambientale nelle aree urbane (nelle quali i rifiuti giacevano per lunghi periodi e spesso venivano incendiati nelle strade) e nelle aree circostanti le discariche eseguite spesso in siti non idonei determinando inquinamento del suolo e delle acque superficiali e sotterranee (ad esempio a Lo Uttaro vicino a Caserta e a Basso dell'Olmo sul fiume Sele).

E ora che De Gennaro ha capito intende intervenire per risanare anche le "cose strane" avviate in questi 45 giorni? Ha già individuato, allontanato e denunciato gli autori della “deviazione”? Intende finalmente fare uno screening tra tutti coloro che collaborano e hanno collaborato con il commissariato per definirne "l'appartenenza"?

Troppe volte rappresentanti di varie istituzioni hanno elargito promesse che non sono state mantenute. E’ evidente che, per la maggior parte dei cittadini, i rappresentanti di varie istituzioni sovracomunali, ordinarie e straordinarie, non sono più credibili. Tempo fa ho già evidenziato che vari autorevoli personaggi continuavano a sbagliare ritenendo che i cittadini campani fossero affetti dalla deleteria “Sindrome di NIMBY”, nota sigla che tradotta vuol dire “Non (la discarica) nel mio giardino”, mentre li invitavano a collaborare accettando il piano De Gennaro (lo stesso piano che secondo il Commissario è stato elaborato con dati falsi) per uscire dalla scandalosa emergenza rifiuti.

Avevo evidenziato che i cittadini della Campania non sono affetti dalla sindrome di NIMBY bensì da una nuova sindrome che dilaga irresistibilmente: la “Sindrome di BISB”, vale a dire Basta (B) con gli Incapaci (I), le Sanguisughe (S) e i Bugiardi (B).

E ora il Commissario Governativo che vuole fare? Molte indicazioni utili a risolvere definitivamente e pacificamente lo scandalo rifiuti sono state fornite da vari docenti che fanno capo alle Assise di Palazzo Marigliano. E' meglio che lo faccia sapere subito ai cittadini e stia attento alle eventuali motivate critiche! Altri errori e ritardi sarebbero inaccettabili e sospetti! Si tenga presente che se i professionisti nelle loro attività sul territorio facessero errori simili a quello ammesso da De Gennaro sarebbero immediatamente mandati via e denunciati, anche se dicessero di avere sbagliato per colpe altrui!

I cittadini della Campania non chiedono altro che la risoluzione immediata, civile e pacifica dello scandalo rifiuti per fare emergere definitivamente dal percolato e dai rifiuti un territorio ricco di risorse umane, storiche, archeologiche, naturali e produttive uniche al mondo.

Franco Ortolani
Ordinario di Geologia
Università di Napoli Federico II

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