domenica 6 dicembre 2009

Le associazioni dei malati neuromuscolari unite nel denunciare la grave situazione dell’assistenza riabilitativa in Campania

Cari amici,
vi comunico l'ottimo risultato, riportando un comunicato stampa, raggiunto dalla caparbietà e dalla energia delle associazioni dei malati neuromuscolari.
Un saluto cordiale,
Luigi Esposito

Comunicato stampa
Ringraziamo tutti per l'interessamento e la pubblicazione del comunicato stampa relativo alla sospensione delle terapie per gli ammalati con gravi deficit neuromotori e disabili. La protesta delle associazioni ha avuto la meritata risposta delle Istituzioni chiamate in causa. La Regione Campania ha emesso una delibera nella quale si evince uno stanziamento straordinario per far fronte a questa emergenza.

Antonella Amato
Ufficio Stampa AISLA Napoli

venerdì 20 novembre 2009

Le associazioni dei malati neuromuscolari unite nel denunciare la grave situazione dell’assistenza riabilitativa in Campania

A partire da oggi – 17 novembre 2009 – con l’ASL NA2 Nord e poi, a seguire, con le altre ASL, i Centri di Riabilitazione della Regione Campania saranno “assolti dall’obbligo di erogare in regime di accreditamento”. In altri termini, se lo faranno non vi è garanzia che vengano pagati a causa del superamento dei tetti di spesa.

Tutto questo accade nonostante le Linee Guida per le attività di Riabilitazione in Regione Campania sanciscano chiaramente che all’utente debba essere garantita la continuità terapeutica addirittura anche durante la sola fase di revisione dei programmi.

Non solo, “…Il progetto riabilitativo e i suoi programmi attuativi definiscono i tempi di completamento dei cicli riabilitativi, di norma contenuti entro 240 giorni, fatta eccezione per i pazienti affetti da gravi patologie a carattere involutivo (sclerosi multipla, distrofia muscolare, sclerosi laterale amiotrofica, malattia di Alzheimer), alcune patologie congenite su base genetica, con gravi danni cerebrali o disturbi psichici, i pluriminorati anche sensoriali, per i quali il progetto riabilitativo può estendersi anche oltre senza limitazioni…”.

E ora, nonostante la paradossale esistenza di contratti terapeutici firmati nei mesi scorsi e non ancora scaduti, arriva la sospensione delle prestazioni precedentemente autorizzate.
Si ritiene inaudito che in un paese che ha appena ratificato la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità si debba assistere inermi alla negazione del diritto all’assistenza riabilitativa che per molte delle persone che fanno riferimento alle nostre associazioni rappresenta “l’unica cura possibile”, in assenza di una possibilità di guarigione.

Le associazioni sottoscritte chiedono, pertanto, un intervento urgente da parte delle Istituzioni, pena il passaggio a forme di protesta “attive” che naturalmente vedranno coinvolti in prima persona malati e familiari.

UILDM – Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare
AISLA – Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica
AISM - Associazione Italiana Sclerosi Multipla
Famiglie SMA – Associazione di Genitori per la Ricerca sull’Atrofia Muscolare Spinale
ASAMSI – Associazione per lo studio delle Atrofie Muscolari Spinali Infantili

Commemorazione per i cento anni dalla nascita di Maurizio Valenzi

Discorso pronunciato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 15 novembre 2009 nel corso della Celebrazione in occasione dei cento anni dalla nascita di Maurizio Valenzi.

Questa partecipazione corale - la città, senza distinzioni di parte, le istituzioni, la società civile - ci dice molto semplicemente che Maurizio Valenzi è stato una gran persona.
Naturalmente, si è parlato molto, qui, di Maurizio sindaco: perché in quell'esperienza culminò tutta la sua storia, perché in quella prova diede il meglio di se, si avvicinò come non mai ai cittadini e lasciò la sua impronta nella storia di Napoli. Una prova difficile, dura, quella di Sindaco di Napoli come lo è per sua natura e dunque per chiunque: una prova che conobbe momenti altamente drammatici. Ero anch'io a Napoli nel tardo pomeriggio del 23 novembre 1980: la lunga, impressionante scossa del terremoto mi colse mentre ero a Santa Brigida, a due passi da Piazza Municipio, Maurizio era al San Carlo, ci incontrammo subito dopo al portone di Palazzo San Giacomo, prima che accorressero gli Assessori e altri. Già si intuiva quale colpo terribile avesse subito Napoli, mentre la gente scendeva a fiumi dai Quartieri Spagnoli per trovare rifugio all'aperto, nella grande Piazza Municipio. Maurizio non ebbe un solo attimo di smarrimento, non perse nemmeno per un attimo la padronanza di se e della situazione.
Maurizio Valenzi è stato una gran persona, e non solo da Sindaco. E ciascuno di noi ha le sue ragioni e i suoi sentimenti per essere qui. Me compreso. Ma non mi abbandonerò alla suggestione dei ricordi, che abbracciano un arco di sessant'anni, che toccano me, e poi mia moglie, Clio, e infine il mio primo figlio, Giovanni, in un rapporto, perfino, di porta a porta, sulla comune terrazza di via Gioacchino Toma; ricordi fatti anche della dolce immagine di Litza, e degli anni di Marco e di Lucia ancora ragazzi. Insomma, tra me, la mia famiglia, Maurizio e la sua famiglia, amicizia e affetto incancellabili.
Siamo però in tanti, anche meno legati personalmente a lui, ad aver voluto bene a Maurizio: anche perché era difficile non volergliene. La sua stoffa umana, il suo tratto cordiale e garbato, la sua apertura verso le ragioni altrui, la sua capacità di ascolto, la sua peculiare tendenza a fare politica con passione ma senza odii e senza fanatismi, hanno naturalmente, sempre, suscitato simpatia oltre i confini dei consensi politici e negli ambienti più diversi. Gli hanno voluto bene il mondo del lavoro e la gente del popolo, i ceti produttivi e l'intellettualità. Ieri pomeriggio abbiamo ricordato all'Accademia Pontaniana Renato Caccioppoli, autentico genio e, politicamente, compagno di strada di Maurizio ma tra i più indipendenti e imprevedibili, e anche lui gli fu sincero amico. Certo, l'attenzione di Maurizio per la cultura e per l'arte era speciale: perché artista era lui stesso. Una vocazione, quella di pittore di promettente talento, di cui il corso della sua vita e della storia bloccò la piena affermazione, e che rimase a lungo come chiusa e gelosamente custodita nel suo animo, per riapparire in piena luce molto più tardi. Una vocazione, e un'esperienza giovanile di pittore che non si conosceva e neppure si sospettava da parte di quanti come me si avvicinavano a Maurizio tra gli anni '40 e '50. Vedevamo, certo, che era a suo agio con Paolo Ricci e con tutti gli artisti che passavano di lì, da Napoli, da Villa Lucia. Ma per noi allora Maurizio era un dirigente politico e basta.
Domandiamoci dunque: come definire la figura di Maurizio? Quella di un politico di professione, dovremmo dire. Ma ragioniamone perché la personalità di Maurizio può essere una chiave per capire molte cose di ieri e di oggi, che interessano Napoli e non solo Napoli.
Il politico di professione è una specie forse in via di estinzione. Bisogna tuttavia difenderla storicamente da giudizi sommari e grossolani. Fare della politica una scelta di vita, secondo la famosa espressione di Giorgio Amendola - amico carissimo di Maurizio -, dedicarsi cioè interamente all'esercizio dell'attività politica, è stato il modo in cui molti hanno contribuito alla costruzione della democrazia, allo sviluppo della vita democratica, nelle società dell'Occidente europeo. Certo, la vicenda dei politici di professione fa tutt'uno con la vicenda dei partiti, della loro ascesa, nell'Italia della Costituzione repubblicana e altrove. Le involuzioni e finanche le degenerazioni del sistema dei partiti, il burocratizzarsi del fare politica e l'immeschinirsi della figura dei politici di professione, divenuti spesso semplici soggetti e agenti di calcoli e giuochi di potere, non possono cancellare i tratti positivi originari di quella esperienza.
Dedicarsi interamente alla politica, ha infatti significato, per un periodo non breve, avere un forte senso della missione, spirito di servizio e di sacrificio prima e al di là di ogni legittima ambizione personale. Questo ha certamente significato per un uomo come Maurizio Valenzi, che ha dato, col suo lungo impegno nelle condizioni più diverse e difficili, esempio di nobiltà della politica.
Napoli e l'Italia sono, lo sappiamo, radicalmente cambiate, specie nel rapporto con la politica. E io non sono qui per idoleggiare nostalgicamente il tempo che fu, il sistema dei partiti di una volta e la figura un tempo prevalente dei politici di professione.
Alla politica, e anche alla competizione per assumere ruoli nelle istituzioni, si può giungere in modi diversi: vi si può giungere dalla società civile, dal mondo del lavoro e dell'imprenditoria, dal mondo della cultura e, Maurizio insegni, dell'esperienza artistica. Peraltro, comunque si giunga alla politica, bisogna sapere che essa richiede qualità specifiche, richiede che si abbiano o si acquisiscano qualità specifiche, perché non può vivere di dilettantismi, e perché è - si potrebbe dire con Benedetto Croce - un'arte a se stante.
Quello che tuttavia più conta - ci si schieri liberamente a sinistra o a destra - è il senso della nobiltà della politica, il senso dei limiti ma anche del ruolo alto e insostituibile della politica; quello che conta è la dedizione all'interesse generale, è la moralità della politica.
Per lo stimolo che in questa chiave ci viene ancor oggi dalla figura e dalla storia di Maurizio Valenzi, gli siamo riconoscenti. Lo ricordiamo con affetto e, in spirito di unità, gli rendiamo omaggio guardando alle sfide con cui Napoli e l'Italia sono chiamate a misurarsi.

martedì 10 novembre 2009

Locali commerciali disponibili alla galleria Marconi di Casoria

La Galleria Marconi è una struttura commerciale nata nel 1997 dalle fondamenta della ex Upim.

Al suo interno ci sono 20 locali commerciali più un bellissimo locale (libero) sotterraneo di 800 mq il cui accesso è posto all'esterno della struttura.

La galleria si trova in pieno centro di Casoria (90.000 abitanti) e ospita marchi importanti come Prenatal, Original Marines, Vodafone, Bassetti, Yamamay.

A causa della gravissima crisi, ci sono attualmente ben 6 locali vuoti, liberi senza ceditura, da locare.

Recentemente i proprietari dei negozi della galleria si stanno attivando per rilanciare la struttura e la loro la priorità è essenzialmente locare i negozi, magari apportando imprenditori capaci seri e con marchi conosciuti.

I settori liberi sono i seguenti:
alimentari, bar, ristorazione, tabacchi, giocattoli, detersivi, musica, elettronica, profumeria, bijoutteria, area ludica per bambini, orologeria, agenzia di viaggio, lavanderia, cartolibreria, etc.

La galleria Marconi ha anche la possibilità di applicare delle condizioni particolarmente vantaggiose per il canone di locazione, qualora dovesse trovare un operatore valido.

Certamente il periodo non è dei migliori per gli investimenti ma potrebbe anche essere propizio per ottenere delle condizioni migliori.

I locali sono di diverse quadrature (50/80/150/800 mq).

L'ambiente è tranquillo e il centro commerciale ha un servizio di vigilanza privato efficiente (non ci sono mai stati furti ai negozi).

Per informazioni rivolgersi a:

Limoges di Paolo Terminiello
Via G. Marconi, 12 - Galleria Marconi
80026 - Casoria (NA)
www.limoges.it
e-mail:limoges@iol.it
tel/fax 081 7588503

lunedì 9 novembre 2009

Fondazione Valenzi - Gianni Letta e Giorgio Napolitano il 15 novembre a Napoli per i cento anni dalla nascita di Maurizio Valenzi

Lucia Valenzi: "L´evento sarà preceduto da un fitto programma di iniziative nelle scuole e nei luoghi della cultura. Vogliamo tenere vivo il ricordo e coinvolgere con il messaggio di mio padre centinaia di giovani".

Saranno il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta ed il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a concludere domenica 15 novembre la commemorazione per i cento anni dalla nascita di Maurizio Valenzi, organizzata dalla Fondazione Valenzi, in collaborazione con la Fondazione Premio Napoli.
L´iniziativa, sotto l´Alto Patronato del Presidente della Repubblica, inizierà alle 11 e si svolgerà nella Sala dei Baroni di Castel Nuovo, aprendo così il programma delle celebrazioni di Maurizio Valenzi.
Condotto dal Segretario Generale della Fondazione Valenzi Roberto Race, l'evento si aprirà con i saluti del Sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino, del Presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro, del Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino e del Vice Presidente Vicario del Parlamento Europeo Gianni Pittella.
Seguirà l´intervento del Presidente della Fondazione Premio Napoli Silvio Perrella che presenterà "L´alfabeto di Maurizio": una lettura, per voce degli attori Mariano Rigillo e Cristina Donadio, di testi di Maurizio Valenzi, selezionati dai figli Lucia e Marco.
Preceduto da un ricordo di Antonio Ghirelli, seguirà l´intervento di Lucia Valenzi, che presenterà il programma delle attività future della Fondazione.
A chiusura delle celebrazioni, gli interventi di Gianni Letta e di Giorgio Napolitano.
Nel corso dell´incontro, Napolitano consegnerà il Premio Napoli Speciale 2009 alla memoria di Maurizio Valenzi ai figli Lucia e Marco. Sarà inoltre presentato un libro, curato da Lucia Valenzi e Roberto Race, in cui sono raccolti i ricordi di tanti amici ed anche avversari politici, capi di Stato e di Governo, politici, intellettuali, imprenditori, artisti. Il volume sarà pubblicato in due edizioni: una rilegata a tiratura limitata, stampata da Arti Grafiche Boccia, ed una in brussura, edita da Tullio Pironti Editore.
A fine evento sarà inaugurata, nella Cappella Palatina, la mostra fotografica "La Napoli di Maurizio", curata da Vera Maone con allestimento progettato da Salvatore Velotti, con immagini di alcuni tra i più importanti fotografi napoletani .

"L´evento - dichiara Lucia Valenzi - sarà preceduto nelle scuole e nei luoghi della cultura da un fitto programma di iniziative, che si è aperto domenica 27 settembre ad Ischia con il ricordo organizzato dall´ex eurodeputato Franco Iacono, cui ha partecipato anche il sindaco di Torino e presidente nazionale dell´Anci Sergio Chiamparino, e con la presentazione che si svolge oggi a Napoli nell´Antisala dei Baroni del Maschio Angiono del volume "Maurizio Valenzi. La ragione, la passione", realizzato dall´Istituto Campano per la Resistenza in collaborazione con la Fondazione.
Vogliamo tenere vivo il ricordo e dare continuità al messaggio di mio padre affidandolo a centinaia di giovani. Vogliamo dare vita ad una memoria attiva che si traduca anche in iniziative di interesse sociale; un contributo concreto, che pensiamo sia utile per Napoli, la città che lui ha amato e per la quale si è impegnato."

sabato 5 settembre 2009

PENSIONATI OGGI E DOMANI

PENSIONATI OGGI E DOMANI

La tornata elettorale si è conclusa. I problemi però non si sono esauriti. E attendiamo una qualche diatriba tra “i settori parlato e scritto”. I pensionati però sono sempre in attesa di soluzioni, anche “avanzate”, ai loro problemi. Giustamente cominciano le prime proteste: vogliamo renderci utili, non vegetare; migliorare le pensioni. Ribadiamo.

Il pensionato che ha superato una “certa età” ha problemi e necessità diversi da altre categorie di lavoratori. Spesso assistenza domiciliare continua, assistenza sanitaria più frequente, con spese più onerose. E’ giusto levargli fino al 40% della pensione con cui tenta di sopravvivere? Perché tassare così pesantemente le pensioni?

Il pensionato paga le tasse più di tre volte: durante tutto il periodo lavorativo (contributi inclusi); al momento di andare in quiescenza, e ancora nell’assegno pensionistico.

Altra questione è la perdita del valore delle pensioni, nonché delle “reversibilità” sui cui la scure normativa si abbatte pesantemente e che riduce il reddito fino a circa un quarto dell’assegno percepito dal defunto coniuge; un’erosione socialmente iniqua che penalizza il superstite e premia chi nella vita non ha mai pensato al futuro previdenziale.

Senza dimenticare che chi ha versato contributi ha già dato una mano essenziale alla Società e al Paese.

Allora:

1) La perdita di valore delle pensioni deve essere tutelato dallo Stato con le quote Istat;
2) Il pensionato deve partecipare in maniera attiva allo sviluppo sociale e godere di una minore fiscalità;
3) La tassazione deve essere una, certa, e aderente alla fascia d’età;
4) Prevedere un fondo per intervenire nella non autosufficienza.

La Corte Costituzionale, con sentenza n. 30 del 13 gennaio 2004, ha ritenuto che il rispetto dei principi di sufficienza ed adeguatezza delle pensioni impone l’individuazione di un meccanismo in grado di assicurare “un reale ed effettivo adeguamento dei trattamenti di quiescenza” alle variazioni del costo della vita. Quella sentenza è rimasta inascoltata. “In Germania, come scrive Lisa Batoli (Cgil - Spi), i redditi da pensione sono sottoposti a tassazione solo per una quota pari al 27 per cento. In Francia, ai contribuenti che hanno superato i 65 anni di età viene concessa una deduzione dal reddito imponibile il cui importo dipende dal livello del reddito e che viene raddoppiata nel caso di soggetti invalidi a carico. In Spagna, l’agevolazione, per i contribuenti sopra i 65 anni, assume la forma di una detrazione d’imposta di importo fisso e non soggetta a limiti di reddito. Nel Regno Unito, invece, sono previste sia una deduzione che una detrazione. Nel primo caso, l’agevolazione consiste nell’elevare la deduzione di base, spettante a tutti i contribuenti, considerando due fasce di età: i contribuenti tra i 65 e i 75 anni e quelli di età superiore ai 75 anni”. E in Italia?

Personalmente aggiungo e ritengo che è opportuna una riforma pensionistica, ma è giustamente inderogabile l’innalzamento dell’età pensionabile.


Maurizio Andriolo

Roma, 18 giugno 2009

Caso all'aeroporto di Bratislava

Sono un passeggero che il 31/08/09 è stato abbandonato come un cane (insieme a centinaia di persone) all'aeroporto di Bratislava e che non ha ricevuto nessun aiuto per poter tornare a Napoli.

Iniziamo dal principio: avevamo prenotato il volo Vienna-Napoli con skyeurope (eravamo partiti il 27 da Napoli con 7 ore di ritardo senza nemmeno essere approvvigionati di una bottiglia d'acqua) e ci dirottano sull'aeroporto di Bratislava tramite un autobus.

Ripercorrendo gli step, il 31, avendo prenotato il volo di ritorno da Vienna per le 11.05, ci rechiamo all'aeroporto di Vienna alle 9, da lì facciamo il check-in senza imbarcare le valigie che portiamo con noi sul bus che in un'ora ci porta all'aeroporto di Bratislava dove imbarchiamo le valigie.

Da qui che inizia la tragedia: il volo è in ritardo ma non si sà di quanto, aspettiamo ore e ore e ci mandano a dire che non hanno benzina, che la stanno contrattando, non ci offrono nulla, ci viene detto che possiamo spendere di tasca nostra 5 euro che con una mail alla skyeurope ci verrà rimborsato. Chiamiamo il Consolato ed è qui che inizia la presa per il c..., ci dicono che hanno già avuto altre telefonate e che si stanno mettendo in contatto con la Skyeurope. Dopo ore ad un altro passeggero dicono: "l'abbiamo saputo da soli 2 minuti".

Mi viene detto personalmente: "State calmi, partirete, mica siamo in Africa".

La Sig. (di cui non ricordo il nome) del Consolato Italiano che era lì presente perché doveva partire per Catania si mostra dopo ore e ore e ci dice che è in contatto con la Farnesina e che stanno operando per noi (non voleva nè essere ripresa nè filmata).

Sono stati violati tutti i diritti del passeggero, erano presenti bambini, anziani, ammalati, disabili e non è stata data loro nessuna assistenza, neanche un pò d'acqua. Alle 21 arriva il carabiniere Mattone del Consolato a dirci che la Farnesina non ha soldi e che dobbiamo tornare a casa a spese nostre (c'erano persone che non sapevano la lingua, che non sapevano dove passare la notte). Dall'Ambasciata è arrivata la sola notizia: o prendete a spese vostre un albergo di meno di 65 euro a notte, dove la prima notte ve la rimborserà la Skyeurope (che poche ore dopo ha dichiarato fallimento) o vi prendete le valigie, vi comprate un volo e ve ne tornate a casa. E per chi non ha più soldi? La risposta è stata: domani il Consolato vi farà un prestito (dopo che avete riempito diversi moduli) che restituirete al ritorno.

Io e la mia famiglia (gruppo di 8 persone), dopo 10 ore di prese in giro, avendo capito che non avremmo ottenuto nulla dal Consolato, alle 21 decidiamo di prendere il bus da Bratislava a Vienna, ci rechiamo alla stazione dei treni; dormiamo insieme ai barboni fino alle 5 del mattino, dopo di che compriamo a spese nostre i biglietti di ritorno per Napoli (180 euro a persona ) e dopo 20 ore di treno riusciamo a tornare a casa.

I giornali hanno anche detto che le compagnie aeree, per noi malcapitati, hanno venduto biglietti a prezzi stracciati: l’unico volo per l’Italia era il giorno dopo per Roma alla modica cifra di 606 euro a persona.

E dire che i profughi che vengono in Italia vengono rispediti a casa a spese nostre!!!!

Pare inoltre che sui giornali e televisioni stiano correndo notizie false che stravolgono completamente ciò che è realmente successo in quelle ore. Siamo disgustati e vorremmo che gli italiani sappiano la verità di quanto fanno schifo le nostre istituzioni.

In fede,
Anna Rea Della Volpe

lunedì 1 giugno 2009

Indagato l’assessore Cozzolino

Sembra proprio che al PD non debba andargliene una per il verso giusto!

Aveva appena finito di lanciare il proprio guanto di sfida il segretario nazionale Franceschini, nella trasmissione “Porta a Porta”, a chi fosse riuscito a dimostrare la non limpidezza dei candidati del maggiore partito di opposizione che, appena poche ore dopo, il “delfino” di Bassolino, Andrea Cozzolino, candidato alle elezioni europee, ma ancora in carica nel consiglio regionale, riceveva un avviso di garanzia ed il suo ufficio veniva perquisito nell’ambito delle indagini condotte dalla guardia di finanza su una presunta truffa ai danni della stessa Regione Campania.

Indagato anche Gianfranco Nappi, coordinatore della segreteria del Presidente Bassolino per corruzione e falso.

Il fulcro dell’inchiesta riguarda la costruzione di una centrale per produrre energia derivante dalle biomasse (Biopower) a Pignataro Maggiore.

Agli arresti domiciliari sarebbero già finiti, Vincenzo Guerriero, dirigente del settore attività produttive della Regione; Fulvio Scia, funzionario incaricato del pubblico servizio presso la Regione Campania; Eugenio Di Santo, coordinatore della segretaria particolare dell'assessorato regionale alle attività produttive; Giovanni e Tommaso Verazzo, imprenditori dell'agro aversano; Francesco D'Alonzo, consigliere di maggioranza del comune di Pignataro (PDL); Francesco Capobianco, ex assessore provinciale alle Attività Produttive di Caserta (PD); Michele Testa e Mario Pasquariello, funzionari del Genio Civile di Caserta; Giuseppe Esposito, direttore dei lavori presso la centrale Biopower; Italo Verzillo, Gianluigi Fregosi (Lecco), Giacomo Scacciante (Vimodrone), firmatari dei progetti; Giovanni Bassi, Marco Pietro Stella, Alessandro Salvini (professionisti della società incaricata di eseguire la progettazione); Silvia Fiorani (consulente contabile del Gruppo Bracciali), Margherita Di Vincenzo (dipendente di una società riconducibile a Bracciali), Giuseppe Ragucci (funzionario del settore attività produttive della Regione Campania, Gerardo Befi (progettista).

Ancora un episodio di corruzione diffusa, di intreccio tra politica e imprenditoria che dà un ulteriore mazzata alla già devastata immagine di questa giunta regionale, nella quale anche il governatore, Antonio Bassolino, è stato rinviato a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sul disastro rifiuti a Napoli.

Falsi certificati antisismici, raccomandazioni, mazzette, favori… insomma il solito tragico “giochetto” studiato ed attuato ai danni dei cittadini per un “finanziamento”, a favore della Biopower SpA, di circa 60 milioni di euro.
Non certo è questo il caso in cui si può parlare di “giustizia ad orologeria” visto che l’operato delle istituzioni campane, tutte in mano alla “sinistra”, sono ormai da tempo sotto il vaglio degli organi inquirenti.

È solo la riprova che i danni che ha ricevuto la nostra regione e la nostra città derivano da un “modo” di governare che non ha nulla a che fare con l’interesse dei suoi abitanti.

Chi da oltre 15 anni gestisce il “potere” politico in Campania dovrebbe trarne da solo le conseguenze, senza bisogno che indagini e arresti si sostituiscano a decenza e dignità.

Le solite smentite e il continuo scarico di responsabilità che puntualmente avvengono ad indagini avviate non sollevano affatto, come qualcuno erroneamente crede, chi riveste certi ruoli e deve - per naturale conseguenza - garantire trasparenza, capacità e competenza.

Questa è la sfida di cui l’Italia ha bisogno e di cui necessita anche l’attuale maggioranza, di una sinistra in grado di rappresentare nei fatti e nel pensiero una reale e onesta alternativa di governo.

di Stefano Federici da Napoli.com del 28/4/2009

mercoledì 15 aprile 2009




Dove c'è Impregilo, c'è casa...
Dal blog di Beppe Grillo
11 Aprile 2009


In caso di terremoto l'ospedale è l'ultimo edificio a dover crollare. All'Aquila è stato il primo. L'ospedale San Salvatore è inagibile al 90%. Per curare i feriti gravi non si può aspettare. Non sempre si ha il tempo per trasferirli altrove.
Luca Antonini, cardiologo dell'ospedale dell'Aquila, ha perso la moglie e il figlio sotto le macerie: "L'ospedale è inagibile perché qualcuno lo ha costruito male, perché qualcuno ci ha lucrato sopra".
Gian Michele Calvi, membro Commissione Nazionale Grandi Rischi: "Nell'ospedale ci sono stati danni importanti che... sono inaccettabili soprattutto perché si ritiene che un ospedale debba non solo non crollare, ma anche garantire la funzionalità nei momenti di emergenza".
Chi si attribuisce il merito di aver costruito l'ospedale San Salvatore come è possibile leggere dal suo sito? Impregilo!
Impregilo è il braccio di cemento armato di ogni governo. E' il monopolista delle Grandi Opere, degli inceneritori, delle autostrade. Gli ex amministratori delegati dell’Impregilo e della Fibe (gruppo Impregilo) sono stati rinviati a giudizio a Napoli per lo scandalo dei rifiuti. Impregilo è ovunque: nella Salerno-Reggio Calabria per la quale ha chiesto un prolungamento di tre anni per la consegna dei lavori. Ha costruito l'inceneritore di Acerra, è nell' Alta Velocità. E' la società a cui il Governo vuole affidare il Ponte sullo Stretto, le nuove centrali nucleari, la TAV.
L'Impregilo è specializzata in ospedali. Oltre a quello dell''Aquila ha costruito gli ospedali di Lecco, Modena, Careggi, Poggibonsi, della Versilia, Destra Secchia, Cerignola e Menaggio. Tutti, di sicuro, antisismici. Dove c'è Impregilo c'è casa.

Dal sito di Impregilo:
"Si tratti di costruire un rilevato stradale sui terreni paludosi dell'entroterra africano o una tratta ferroviaria ad alta velocità sull'Appennino italiano, di realizzare un ponte sospeso su un fiume amazzonico o un aeroporto nelle pampas argentine, a qualsiasi altitudine e qualunque sia la conformazione geografica del territorio".

Dal sito di Impregilo:
"L'applicazione dei più elevati standard, la fornitura delle attrezzature più complete e sofisticate per la cura delle diverse patologie, la realizzazione di strutture secondo i più esigenti parametri di confort ed igiene, fanno di IMPREGILO EDILIZIA e SERVIZI un punto di riferimento nell'ambito dell'edilizia sanitaria. In questo settore la società ha realizzato sia in Italia che all'estero importanti e moderni complessi ospedalieri che vengono di seguito dettagliati.
In Italia
Ospedale di Lecco: 137.000 m², 500.000 m³, 950 posti letto, 21 camere operatorie.
Istituto Oncologico Europeo di Milano, struttura specialistica all'avanguardia per la diagnosi e cura dei tumori: 29.000 m², 90.000 m³, 210 posti letto, 7 camere operatorie.
Ospedale di Modena: 230.000 m², 445.000 m³, 800 posti letto, 12 camere operatorie.
Ospedale di Careggi, specialistico per la diagnosi e cura delle infezioni da HIV.
Ospedale di Poggibonsi: 12.000 m², 175.000 m³, 200 posti letto.
Ospedale della Versilia: 80.000 m², 600 posti letto.
Ospedale Destra Secchia: 28.000 m², 450 posti letto.
Inoltre, ospedali a L'Aquila, Cerignola e Menaggio
."

Chi non parla di Impregilo?
Dal blog di Beppe Grillo
13 Aprile 2009


Ma andiamo avanti: avete sentito molte trasmissioni fare i nomi e i cognomi delle imprese coinvolte in queste opere che crollano miseramente perché fatte di sabbia? Io ho cercato in tutte le trasmissioni di sentire una volta la parola “Impregilo”. Perché è importante la parola “Impregilo”? L'Impregilo è una grande impresa di costruzioni, una delle più grandi in Italia. Fa l'asso piglia tutto degli appalti per le grandi opere. E' quella che ha vinto, grazie alla giunta di centro destra di Rastrelli e poi di centro sinistra di Bassolino, in regione Campania il famoso appalto per non smaltire i rifiuti. E' quella delle ecoballe, dello scandalo della monnezza, quella sotto processo per truffa alla regione insieme a Bassolino.
Bene, questi giganti della Confindustria hanno nel loro palmarés anche l'ospedale de L'Aquila, quello nuovo inaugurato 12 anni fa; perché quello vecchio è ancora in piedi, mentre quello nuovo, dove ci hanno messo la zampa anche loro, è venuto giù. Naturalmente, c'è un comunicato che è stato sufficiente alla cosiddetta informazione per non nominare l'Impregilo. L'Impregilo dice: “noi non abbiamo fatto la struttura dell'ospedale de L'Aquila, l'abbiamo solo messo in funzione”; avete visto come funzionava bene?
Peccato però che fino al giorno del terremoto, nel sito Impregilo alla voce “business units” si legge tra le varie opere di cui l'Impregilo si vanta: “edilizia ospedaliera: in questo settore ha realizzato sia in Italia che all'estero importanti e moderni complessi ospedalieri che vengono di seguito dettagliati”. Ce ne sono alcuni e in fondo all'elenco si legge: “ospedali a L'Aquila, Cerignola e Menaggio”. Chissà se c'è ancora sul sito, bisognerebbe controllare.
E ancora, sempre sito Impregilo: comunicati stampa, 12 settembre 2000: “aumentano le acquisizioni, crescono gli investimenti...” tra le acquisizioni effettuate giova ricordare “ospedale San Salvatore, L'Aquila”. Se ne vantavano, all'epoca.
In compenso una chicca: sempre nel sito Impregilo c'è scritto: “Algeria, biblioteca nazionale d'Algeria”. Hanno fatto pure la biblioteca nazionale d'Algeria, questa però – scrivono - “l'edificio che si estende su una superficie di 60.000 mq e ripartito su 13 piani è stato realizzato secondo le norme vigenti in materia di stabilità strutturale antisismica”. Ecco, in Algeria gli edifici, l'Impregilo, li costruisce secondo le norme antisismiche.

giovedì 9 aprile 2009

Votare per l'Europa. E sentirsi fessi

Avete visto chi vogliono candidare? Vecchi delusi, giovani amiche, soliti trombati, parenti invadenti

di BEPPE SEVERGNINI (dal Corriere della Sera online del 9 aprile 2009)

Forse rassegnato, certo allibito, vagamente nau­seato. Fesso, no. Non voterò alle Europee il 7 giugno. Se le elezioni per il Parlamento nazionale sono state un'umiliazione — liste bloccate, nostro compito era ratificare le nomine dei partiti — quelle per l'Europarlamento s'annunciano come una provocazione.

Dico, avete visto chi vogliono candidare? Vecchi delusi, giovani amiche, soliti trombati, parenti invadenti, ex potenti indigenti, funzionari sconosciuti. I ristoranti di Strasburgo e Bruxelles li aspettano a braccia aperte: ammesso che ci vadano, una volta eletti. I siti lo scrivono, i giornali lo riportano, le radio ne accennano. Ma davanti ai fotogrammi dall'Abruzzo — diciamolo — chi ha voglia di discutere l'opportunità della candidatura Mastella?

Così Clemente sarà nelle liste Pdl, segno e simbolo del nuovo. E chi s'azzarda a dire che hanno voluto saldare il debito per aver silurato Prodi — tuona l'interessato — «è un farabutto!». Il partito, com'è noto, sarà guidato ovunque da Silvio Berlusconi — sebbene la carica di eurodeputato sia incompatibile con l'incarico di governo. Ma se qualcuno avesse il coraggio d'affermare che il partito non guarda avanti, ecco Barbara Matera, 28 anni, scelta personalmente dal leader (curriculum: finalista a Miss Italia, annunciatrice Rai, «letteronza» a Mai dire gol, «letterata » in Chiambretti c'è, interprete di Carabinieri 7 e «pattinatrice vip» a Notti sul ghiaccio). A Strasburgo se la vedrà con la coetanea Elena Basescu, bella figliola del presidente della Romania, Traian Basescu. La ragazza ha competenze incerte, ma splendide foto. Memorabile quella sopra un cavallo deceduto o molto stanco.


A sinistra Dario Franceschini tuona contro le scelte della maggioranza e assicura: «Noi manderemo a Strasburgo solo persone autorevoli che ci resteranno per tutto il mandato! ». Bene: allora non si capisce perché candidano Bassolino (sicuri sia autorevole?) e Cofferati (non voleva lasciare la politica per la famiglia?). E gli alleati? Si presenta Di Pietro (la carica di eurodeputato è incompatibile con quella di deputato nazionale) e si presenta Vendola (ma non è il governatore della Puglia?).

Diciamolo: in fondo la scelta di Berlusconi di candidarsi ovunque — pur sapendo che all'Europarlamento non metterà mai piede — è sfacciatamente sincera. Vuol dire: «Queste elezioni non contano un fico secco, sono soltanto un sondaggio ufficiale dell'elettorato. E poiché ai sondaggi tengo, voglio esserci». L'entusiasmo del 1979 — primo Parlamento europeo a elezione diretta — lascia il posto a questa commedia. Non in tutti i Paesi accade: pensate che qui e là, in campagna elettorale, parleranno di Unione Europea e poi eleggeranno gente che, a Strasburgo e Bruxelles, ci andrà. E noi? Non capisco perché dobbiamo prestarci a questo gioco. Anzi, lo capisco. Siamo la plebe democratica e fanno di noi ciò che vogliono. Vuoi vedere che un po' fessi siamo davvero?

http://www.corriere.it/politica/09_aprile_09/severgnini_voto_europa_6d3e3862-24d8-11de-a682-00144f02aabc.shtml

martedì 7 aprile 2009

Case-famiglia e minori a rischio abbandonati dalle Istituzioni: la nuova “emergenza napoletana”

Napoli è la città delle emergenze. È solo quando degli ordinari problemi di governabilità arrivano al collasso, che qualcuno sembra finalmente accorgersi di situazioni che sono sotto gli occhi di tutti da mesi, ma che nessuno ha mai pensato di affrontare e risolvere seriamente.

L’ultima emergenza in ordine cronologico, che ha iniziato a raccogliere l’attenzione dei media, è quella della condizione disperata delle case-famiglia napoletane che non ricevono sovvenzioni per le loro attività - in alcuni casi sin dalla fine del 2007 - e che sono ormai al collasso.

Le case-famiglia si occupano per lo più dell'accoglienza di minori per interventi socio-assistenziali ed educativi integrativi o sostitutivi della famiglia. Si pongono in alternativa agli orfanotrofi (o agli istituti) accogliendo anche ragazzi con disagi e difficoltà di diverso tipo. In una realtà come quella di Napoli in particolare sono molti i giovani che vivono delle situazioni di abbandono familiare (genitori in carcere, scomparsi o semplicemente inadeguati al loro ruolo) in contesti sociali fortemente degradati e le case-famiglia rappresentano spesso l’ultima spiaggia prima che questi ragazzi vengano assorbiti come manovalanza a basso costo dalla criminalità.

A maggior ragione quindi la loro attività dovrebbe godere del massimo supporto delle istituzioni. E in effetti la legge è intervenuta a regolamentare l’attività di questi centri, stabilendo modalità di erogazione dei fondi a sostegno di queste comunità.

Quello che accade a Napoli (e che naturalmente non ha paragone con il resto d’Italia) è però un allucinante gioco burocratico, nel quale le vittime sono adolescenti indifesi che vengono abbandonati alla legge della giungla senza alcuna speranza. C’è anche chi, nel giro di pochi mesi, è passato in ben 3 case-famiglia differenti che hanno – l’una dopo l’altra – chiuso per mancanza di fondi.

Raccontare l’ingarbugliamento è semplice. “Per stipendiare gli educatori professionali, come da contratto nazionale, la Regione Campania ha stabilito tariffe giornaliere di 90 euro per le case famiglia con coppia residente e di 130 euro per le comunità educative di tipo familiare”, spiega Carmine Santangelo referente Sam (Strutture di Accoglienza dei Minori - il movimento che raccoglie sotto un’unica sigla i coordinamenti delle comunità regionali) per il consorzio Core – cooperative sociali cooperazione e reciprocità. “Queste tariffe stabilite a livello regionale non vengono però coperte dai Comuni, ponendo le strutture di accoglienza di fronte al dilemma di sottopagare gli operatori o di vedersi rifiutare i minori da parte dei servizi sociali in affanno con i bilanci”.

Il risultato è che il lavoro illegale diventa sistema. Poco male, si dirà, visto che a Napoli e in Italia il lavoro nero è purtroppo a volte un male necessario. Ma qui diventa un inghippo insormontabile, visto che per erogare i finanziamenti alle case famiglia, i Comuni richiedono, insieme alla fattura, anche la presentazione del Durc, il modello unico rilasciato da Inps e Inail che ne dimostra la regolarità contributiva. Il risultato è che da più di due anni un centinaio di queste strutture non beccano più un quattrino - pur vantando crediti con il Comune per oltre 20 milioni di euro per il solo 2008 - e sono sull’orlo del collasso, con più di 500 minori che solo a Napoli rischiano di trovarsi in mezzo a una strada.

Sembra una storia scritta da Kafka o Pirandello: assurdità burocratiche senza soluzione, senza che qualcuno abbia la capacità di ammettere l’esistenza di un problema e di risolverlo.

Il Comune di Napoli si nasconde dietro un dito. “La colpa è nostra, non c’è dubbio” afferma l’Assessore alle Politiche Sociali, Riccio. “Napoli stanzia 20 milioni di euro per le comunità che accolgono i minori. Altre città del Sud non arrivano a 2”. Il problema è che si tratta di soldi virtuali, come quelli del Monopoli. “Non lo facciamo apposta. Ci mettiamo davvero 24 mesi a raccoglierli”. I motivi del ritardo? “Stato e Regione che mandano i soldi in ritardo, trasferimenti di risorse bloccati, tagli imposti al bilancio, 70 milioni di euro solo quest’anno. Colpa nostra, ma non prendiamoci in giro. Esistono diversi tipi di spese. In un’area socialmente disastrata come Napoli, quelle per i soggetti svantaggiati dovrebbero essere liberati dai vincoli del patto di stabilità. Così non è, anzi. La crisi picchia forte, soprattutto sui più deboli. Se ne ricordino tutti quando si tratterà di commentare la prossima emergenza napoletana”.

Ancora una volta si riaffaccia l’emergenza. Ma perché, ci domandiamo, non è stata convocata una tavola rotonda tra i responsabili dell’erogazione dei fondi – perlomeno a livello regionale - e i comuni? Fortunatamente è notizia di questi giorni che un finanziamento straordinario è stato erogato dalla Regione a supplenza del Comune di Napoli, ma è ancora da capire quanto di questi soldi verrà utilizzato per le strutture in difficoltà.

Il Sindaco Rosa Russo Iervolino ha affermato: "Stiamo studiando la soluzione ... non lasceremo soli questi minori ... se proprio non riuscirò a fare altro, caricherò questi ragazzi su un pullman e li porterò a Palazzo Chigi ..”. Ma perché bisogna arrivare a questo punto, dopo anni?

Una domanda che rimarrà senza risposta in attesa della prossima, solita, emergenza napoletana.

Luigi Esposito
Presidente Centro Culturale VivaCampaniaViva

mercoledì 1 aprile 2009

Inizia il countdown....

Oggi, 1 aprile 2009, abbiamo ricordato un articolo apparso su tutti i giornali nazionali circa un anno fa. Eravamo in clima elettorale, le promesse abbondavano da parte di tutti gli schieramenti politici in cerca di consensi, ma nonostante tutto, quando il Governatore Bassolino annunciò le sue dimissioni, furono in pochi a dolersene.
Purtroppo l'annuncio fu di dimissioni "postdatate" nel senso che Don Antonio da Afragola dichiarò urbi ed orbi che «L’orizzonte giusto del nostro impegno e del nostro lavoro è attorno a un anno, sarebbe terribile se abbandonassimo all’incertezza la questione rifiuti e l’indirizzo delle risorse economiche strutturali. Poi, per quello che mi riguarda, si può andare al voto ben prima della scadenza naturale portando avanti l’interesse dei cittadini che è la mia stella di riferimento».
Per giustificare il suo addio, Bassolino ha parlato di «un ciclo politico che si è chiuso», specificando «a Roma e qui»: una frase (involontariamente?) profetica minacciosa per il destino del centrosinistra che di lì a poco avrebbe perso le elezioni.
Abbiamo comperato bottiglie di spumante, tric-trac e botte a muro e siamo pronti per festeggiare. Tra pochi giorni la stagione bassoliniana del governo in Campania finirà per sempre e forse una speranza di buon governo si affaccerà per tutti i cittadini della Regione. Iniziamo il countdown finale e per noi l'8 aprile potrà proclamarsi festa regionale da qui ai prossimi cent'anni almeno !
Attendiamo fiduciosi...
Luigi Esposito
Presidente
Centro Culturale VivaCampaniaViva

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Cari amici,
proponiamo alla vostra attenzione una importante iniziativa per la destinazione del 5 per mille della dichiarazione dei redditi. Non dimentichiamo i nostri amici meno fortunati.
Saluti a tutti,
Luigi