lunedì 23 luglio 2007

La bella addormentata nel bosco aspetta il bacio del principe azzurro?

Domenica 15 Luglio si è conclusa la Summer School con gli interventi di autorevoli personaggi tra i quali quello di Giovanni Lettieri, Presidente dell’Unione Industriali di Napoli.

Durante il suo discorso, Lettieri ha sollecitato più volte l’amministrazione comunale napoletana a stabilire i tempi precisi e le modalità dei progetti che la stessa porta avanti. Non bisogna definire il tempo una variabile indipendente: nella nomenclatura manageriale è noto che un progetto che non ha una fine stabilita, non finisce mai. A tali accuse l’amministrazione comunale non ha risposto. Ho pensato che l’amministrazione non ha risposto perché naturalmente il sindaco conosce più che bene le regole del management e non ha voluto accettare “la provocazione” del Presidente Lettieri.

Perché un manager come Lettieri dovrebbe mai insegnare le regole basilari e semplici del management al sindaco Iervolino, sindaco della città di Napoli? È possibile che il sindaco non conosca le regole fondamentali del management moderno?

Inizio a divagare con la mente e mi ricordo che sul giornale “Il Mattino” di Napoli di Martedì 29 Maggio 2007, a pagina 38, il primo cittadino di Napoli, Rosa Russo Iervolino, tracciava un breve bilancio del comune di Napoli e affermava: “Certo non mi aspettavo la crisi dei rifiuti, non immaginavo una simile situazione. E soprattutto immaginavo un bilancio senza troppi problemi. Invece stiamo soffrendo ancora anche perché Prodi ha ereditato la catastrofe lasciata da Berlusconi”.

Sempre su “Il Mattino” di Napoli del 31 Maggio 2007 a pagina 35 il primo cittadino esclamava:
A Napoli il problema rifiuti lo abbiamo ereditato e non creato, ma siamo stati capaci anche di affrontarlo e risolverlo”.

Subito mi domandai: “Sono stati capaci di affrontarlo e risolverlo?”

Pensando ai possibili motivi, continuai a sfogliare sempre “Il Mattino” del 31 Maggio 2007 e a pagina 10 lessi, nella rubrica di Pietro Gargano, questa frase di “andreaippolito9@libero.it”:
“Ho sognato Spiderman che, con le sue forti ed elastiche ragnatele, ha cominciato a tirare su tutti i sacchetti di rifiuti che, oramai fuoriusciti dai cassonetti, giacevano in un raggio di 5-6 metri. Aveva trasformato le sue ragnatele e le aveva modellate fino a dar loro la forma di un enorme sacco che conteneva una quantità abnorme di rifiuti.”

Allora mi sono chiesto: “La Iervolino ha, forse, fatto lo stesso sogno?”.

Incuriosito dalle affermazioni espresse sia sul bilancio del comune di Napoli, sia sul problema dell’emergenza rifiuti, inizio a operare le mie solite ricerche e scopro che, in Campania, molti comuni non pagano i servizi forniti dal Commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, in particolare, Napoli deve 83 milioni di euro alla struttura commissariale.

Dopo tale vicenda penso che il sindaco ha molto da fare e una piccola disattenzione può capitare a tutti. Siamo sempre essere umani e non robot. La Iervolino non solo conoscerà l’A, B, C del management, ma avrà certamente una visione globale delle problematiche della città. Alcuni piccoli problemi possono sfuggire a tutti.

Continuando a mettere insieme le mie letture, trovo che lo scorso 9 giugno, alcune delle più importanti testate cittadine hanno dato ampio risalto alla notizia della revoca da parte della Regione di 53,3 milioni di euro destinati a finanziare ben 51 progetti di recupero e restauro, in vari comuni della Campania.

Si trattava dei fondi Por 2000-2006, ritirati a causa del ritardo nell’indizione dei bandi delle gare d’appalto da parte dei comuni. Il termine ultimo era infatti il 31 dicembre 2006. Tra le città più danneggiate c’è Napoli, che vede andare in fumo più di 11 milioni di euro che dovevano servire tra l’altro per il restauro di Villa Ebe e del museo Filangieri.

Il Sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino è andata su tutte le furie, affermando (cito testualmente da quanto riportato tra virgolette sul Corriere del Mezzogiorno del 9 giugno): “Perdere quei fondi è una cosa di una gravità inaudita; quello che è accaduto qui, in quest’amministrazione, facendo scadere i termini per le gare è una cosa che il Sindaco non dimenticherà”. Subito penso: “Che sfortuna! Il sindaco era impegnato in altre vicende e non è riuscita in maniera preventiva ad assicurarsi gli 11 milioni di euro!”

Vado avanti e sfogliando Il Mattino di mercoledì 18 Luglio, leggo in un articolo di Salvo Sapio, che ci sono 400 milioni di euro di multe che il Comune di Napoli (dal 1993 ad oggi) non è riuscito a incassare in nessun modo. Milioni di euro che pesano come un macigno sul bilancio dell’amministrazione comunale.

In aggiunta a questo, leggo che in appena in un anno il costo complessivo del personale è cresciuto di circa 30 milioni di euro, passando dai 437 milioni del 2005 ai 465 milioni del 2006. I dati provengono dalla relazione del collegio dei revisori dei conti, che ha rilevato anche la mancanza di procedure di controllo sulla spesa del personale.

I dipendenti assunti a tempo determinato sono calati in un anno di circa 400 unità (da 13.004 a 12.654), ma la spesa complessiva è cresciuta di quasi di trenta milioni di euro, segno che sono aumentati i dirigenti e i livelli alti.

Sono rimasto sbalordito dai numeri stratosferici del costo globale del personale e della elevata quantità del personale a tempo determinato: cifre incredibili!

Tutto ciò mi sembra grave, considerando anche che la Iervolino è al secondo mandato e avrebbe avuto tutto il tempo per organizzare la gestione della nostra città.

Su tutto questo l’Amministrazione non ha rilasciato dichiarazioni. Penso che certamente il sindaco, da buon manager, ha altre priorità nella sua agenda. La scelta delle priorità è un’altra regola basilare del management e certamente il sindaco la applica in pieno! Siamo noi a non conoscere la globalità dei problemi e il focus dell’amministrazione in questo momento è su altri problemi.

Ma, proseguo la lettura del giornale e noto un altro articolo dal titolo: “Linea dura per il Plebiscito – il sindaco: via gli scooter”. Leggo: “Linea dura contro lo sfregio al Plebiscito". Il sindaco Rosa Russo Iervolino ha parole pesanti contro chi viola l’isola pedonale della piazza simbolo della città. Il sindaco afferma: "I motorini se ne devono andare. Non c’è mica una scelta politica da compiere, piazza del Plebiscito è il luogo dove la gente deve passeggiare tranquillamente. È diventata ormai una piazza simbolo ed è un principio che i motorini se ne devono andare”. Salto letteralmente sulla sedia: "Il sindaco usa parole così forti per il rispetto della pedonalizzazione di piazza del Plebiscito? Una delle priorità è questa? In tal caso si vuole adottare la linea dura facendone anche proclami per mezzo stampa?"
Immagino per un attimo la scena: il sindaco è indaffarato a risolvere mille problemi nel suo ufficio. A un certo punto bussano alla porta ed entra qualcuno che dice che “piazza del Plebiscito è attraversata dai motorini durante le ore notturne”. Il sindaco immediatamente risponde: “Domani mandate una impresa a ricontrollare le catene che circondano la piazza e che si appoggiano sui piloni. Lasciate due varchi pedonali aperti di circa 80 cm presidiati da uomini che si alternano. È la nostra piazza e la dobbiamo preservare. Grazie della segnalazione! A presto! Ritorniamo alle nostre priorità!”

Mi chiedo: "Davvero la Iervolino è la bella addormentata nel bosco? Magari sta aspettando il bacio del principe azzurro che la risvegli dal suo profondo sonno e prenda in mano le redini del regno?"

Continuo a sfogliare i giornali e penso a chi potrebbe essere il possibile principe azzurro e cosa leggo? Su Il Mattino del 16 luglio il Ministro della Giustizia Clemente Mastella, annuncia di non escludere una sua candidatura alla poltrona di sindaco alle prossime amministrative. Lo dice con i toni leggeri che gli sono consueti, ma senza mezzi termini aprendo una riflessione intorno a quella che dovrebbe essere “la nuova era del centro-sinistra in Campania”.

Dopo tale lettura resto senza parole: "Tutto questo è una favola oppure un incubo?"

Luigi Esposito

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