venerdì 20 luglio 2007

VivaCampaniaViva!

Ringraziamo Maria Grazia d'Angelo, che ha pubblicato il seguente articolo sul giornale "Il Barbiere", un periodico indipendente di approfondimento distribuito in Abruzzo, Campania, Lazio e Toscana:

VivaCampaniaViva:
Questo il nome del Centro culturale campano per la rinascita, la ricrescita, la riscoperta della regione, creato da giovani professionisti del luogo desiderosi di far qualcosa di concreto per la propria terra e valorizzarne le ampie risorse.

Risorse che troppo spesso vengono adombrate dalle pesanti nuvole nere della sporcizia fisica e morale che ha macchiato e continua a lasciare il suo spiacevole segno sulle pagine dei quotidiani e nell’immaginario comune di questo territorio. Indebolita dalle piaghe di sempre quali la delinquenza, l’illegalità, la malavita, la Campania tuttavia è viva e i suoi giovani vogliono dimostrarlo.

Da questo vivace bisogno di risveglio nasce l’associazione VivaCampaniaViva, il cui interesse primario è salvare l’identità della regione, riscoprirne le antiche radici, valorizzarne i talenti . Un simposio di intelligenze affamate di chiarezza, di domande ma soprattutto risposte al perché dei tanti disagi che ingiustificatamente affliggono la quotidianità dei cittadini che danno tanto col loro lavoro ed esigono esser ricambiati. Nasce nel 2006 , i fondatori Luigi Esposito e Mario De Riso di Carpinone , l’uno ingegnere, l’altro operativo nel marketing aziendale. Amici da più di vent’anni scoprono, viaggiando per lavoro, la differente realtà del resto dell’Italia e d’Europa, e comparandola a quella campana, sentono imminente l’esigenza di creare una prospettiva di “normalizzazione” della propria terra.

Una speranza si, ma concreta, supportata da incontri con amministratori pubblici, politici e professionisti, unico obiettivo perorare la causa del Rinascimento campano. L’associazione è aperta a tutti, unico requisito voglia di collaborare a questo progetto, e dare un impegno sano e valido per smuovere le coscienze, risvegliare le intelligenze troppo spesso sopite per rassegnazione o semplice non curanza. Perchè cambiare si può, anzi si deve. E comunque volerlo è gia un gran passo avanti.

Maria Grazia d'Angelo

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