martedì 17 luglio 2007

Una proposta per rilanciare la politica in Campania

1. Introduzione

La frattura tra classe politica e società civile va facendosi di giorno in giorno più ampia. La politica è sempre più rinchiusa in sé stessa e propone all’attenzione dell’opinione pubblica delle tematiche che talora allontanano e altre volte semplicemente ingannano l’attenzione della gente.

E’ evidente che la chiave di volta per un’azione politica di successo, sia a livello locale che nazionale, deve partire da un ascolto delle istanze delle persone, per formulare successivamente delle valide proposte di risoluzione dei problemi che nascano dal dialogo e dalla comprensione delle esigenze dei cittadini.

E’ innegabile che, da parecchi mesi a questa parte, l’“affare rifiuti” va configurandosi come “il tema centrale” della politica in Campania, sia per la misura del fallimento politico dei Governi di Centro-Sinistra (nonché dei vari commissari succedutisi – ma questa è un’altra storia), sia invece come opportunità politica per riuscire a ritagliarsi uno spazio di crescita.

Quindi, se è vero che la Campania oggi offre uno spinoso ventaglio di problematiche per qualsiasi politico di buona volontà, dall’altro offre anche una situazione magmatica e stimolante per chi voglia conquistare un consenso forte, grazie a capacità, organizzazione ed opinioni.

2 .Come agire e come comunicare

Il primo concetto da chiarire è che la Campania ha numerosi problemi da dover risolvere, questioni che non sono state mai affrontate seriamente da nessun politico più impegnato a garantirsi voti che a cercare consenso con azioni o proposte reali.

Alcuni dei temi concreti che la gente desidera vedere affrontati sono: la Sanità, la criminalità, la disoccupazione, il problema-casa, Bagnoli, il turismo, i servizi pubblici, l’emergenza rifiuti.

L’approccio a queste issues deve però essere accorto, poiché gli elettori si aspettano risposte concrete e vogliono, per lo meno, che i problemi siano affrontati con serietà dopo le tante parole spese.

a. Fase della denuncia: accendere i riflettori sul problema

Riteniamo che si debba prima di tutto lavorare per presentare ogni problematica nel suo ambito globale e non semplicemente in alcune delle sue parti. E’ necessario dare alla gente la percezione che ci sia finalmente qualcuno che abbia padronanza di TUTTI gli aspetti dei singoli problemi e che li sappia presentare con un linguaggio quanto più semplice e comprensibile possibile (per esempio per quanto riguarda la problematica sui rifiuti non bisogna dimenticare che la gente spesso non ha la capacità di comprendere il significato di concetti come Cip6, la composizione chimica del percolato o quale tipo di cancro viene causato dalla inalazione di diossina).

Gli aspetti tecnici invece dovranno essere trattati comprensibilmente con gli addetti ai lavori.

La semplice fase della denuncia consentirà al politico di porsi su di un piano di superiorità e credibilità più ampio.

b. Fase delle soluzioni: all’attacco con proposte concrete

Una volta attratta l’attenzione dell’opinione pubblica, è il momento di formulare delle proposte per affrontare concretamente i problemi.

Le proposte devono essere in sintonia con la realtà del nostro territorio, con gli aspetti culturali e geomorfologici della nostra Regione, avendo a mente le risorse umane a disposizione. In Campania esistono delle realtà ed una cultura che non ci sono in altre parti d’Italia. Non c’è bisogno di idee astruse o soluzioni di particolare complessità, ma siamo certi che basteranno concetti semplici per entusiasmare gli animi dei cittadini.

Solo con una moderna azione mediatica, volta a responsabilizzare chi non ha saputo fare e a proporre soluzioni nuove, diventa finalmente possibile “attaccare” l’elettorato, risvegliarlo dal torpore e motivarlo a nuove prospettive.

c. Comunicare bene e gestire il consenso

A questo punto rimane il compito di mantenere alta la tensione e il flusso di comunicazione delle azioni intraprese volta per volta. E’ evidente che la corretta gestione del consenso e della comunicazione a quel punto diventano gli elementi fondamentali nella costruzione di una forte immagine e personalità politica, accanto alle strategie legate ai contenuti, vi sono quelle legate allo sviluppo di uno stile di leadership, di una personificazione del candidato identificato con le principali aspirazioni del pubblico.

La realizzazione del piano suesposto richiede quindi capacità ed impegno. Ma non solo. La motivazione si può acquistare con un corretto mix d’entusiasmo e ambizione di rilanciare la politica e la vita istituzionale della Regione, dopo anni di decadenza.

Bisogna anche approfittare delle molte proposte provenienti dalla società civile, volte a supplire alla cronica mancanza di iniziativa politica. Comitati e associazioni riescono ad unire persone di provenienza molto diversa, che hanno a cuore lo sviluppo della propria terra: è ora che le forze politiche se ne accorgano e inizino a far proprie alcune delle esigenze prospettate dai cittadini.

3. La mission

La gente, sempre più, sente il bisogno di progetti che scavalchino le tradizionali fratture elettorali, capaci di convincere stabilmente anche parte degli elettori avversari. Un progetto politico di ampio respiro, che in Campania e in tutto il Sud non si è mai visto da 160 anni a questa parte!

La maggioranza dell’elettorato desidera rivolgersi a uomini politici moderati, ma che abbiano la capacità di affrontare i problemi del paese in maniera decisa e concreta. Si può ben dire che chi riuscirà a far passare questo messaggio fatto di risultati reali e tangibili è destinato al successo. La società civile è evidentemente stanca di chi non sa o non vuole ascoltare.

Le esigenze dei cittadini in fondo sono semplici: bisogna assicurare le condizioni affinché si possano offrire dei posti di lavoro ben tutelati, una sanità pubblica che garantisca dignità al malato nella cura, un diritto per ognuno ad una buona educazione, sicurezza e un ambiente accettabile in cui vivere. Nessuna forza è riuscita a garantire questo minimum ai cittadini della Campania, particolarmente negli ultimi anni. Eppure non è molto, per alcuni si potrebbe addirittura pensare che si tratta di desideri banali, ma se non si costruisce la soddisfazione dei cittadini partendo dai loro più elementari bisogni, non ci sarà mai modo di ricostruire efficacemente una società più sana ed equilibrata.

Certo non si può pensare che una buona politica possa, da sola, risolvere tutti i problemi. Ma qui si è giunti al paradosso di una politica che anziché andare incontro alle esigenze degli individui, le calpesta e non le tiene in considerazione in nome di interessi personalistici, se non addirittura criminosi.

Eppure, soprattutto oggi è necessario che la società si riconosca in valori e identità condivisi. Solo l’unione delle idee e la voglia di lavorare per il bene della comunità, consapevoli della grande storia che è alle nostre spalle, possono aiutarci a costruire un futuro migliore per noi stessi e per i nostri figli.

Sono questi alcuni degli elementi che abbiamo perduto e che dobbiamo ritrovare per ricostruire la nostra Regione e il nostro Territorio malato. Contro la barbarie che imperversa, soltanto il dialogo continuo e la volontà ferma di curare le nostre ferite, ormai incancrenite, possono fare qualcosa. L’ora è scoccata: la classe dirigente pulita (che esiste, ne abbiamo le prove!) della Campania può e deve unirsi per agire e per lottare contro chi ha rapinato e impoverito la nostra terra disprezzando le radici da cui veniamo e annientando le nostre prospettive.


Mario de Riso di Carpinone
Luigi Esposito

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