ROMA (18 aprile) - Se gli esami per Edoardo non finivano mai, nel nostro paese sono i soldi per i partiti che sembrano non avere mai fine. Nonostante la batosta elettorale per la Sinistra Arcobaleno, gli 1.124.418 voti presi per la Camera e gli 1.053.154 per il Senato, con il cartello di Bertinotti appena sopra il 3%, sotto la soglia del 4% per entrare alle Camere, gli consentono però di ricevere i rimborsi elettorali. Un tempo i partiti che non ottenevano il quorum scomparivano dalle scena politica, oggi i vari schieramenti che hanno fallito quello stesso traguardo sono vivi e vegeti, tengono le riunioni dei loro organismo politici (oggi l'Udeur e il Pdci, domani il Prc, il 22 Sinistra Democratica) guardando al futuro, con le casse piene di soldi elargiti dallo Stato.
Ce la fanno persino quelli che non hanno ottenuto l'1% per accedere ai rimborsi elettorali, o quelli che non hanno nemmeno presentato il simbolo, come l'Udeur di Mastella, visto che fino al 2011 riceveranno i rimborsi della precedente legislatura.
In cinque anni la Sinistra arcobaleno riceverà 13.356.565 euro che dovranno poi spartirsi le quattro forze, con un accordo già siglato. La composizione delle liste è stata fatta assegnando i posti ai quattro partiti con precise percentuali (45% al Prc, 20% a Pdci e Verdi, 15% a Sd) che forse saranno seguite per la divisione dei soldi.
Alla prima prova elettorale è andata male anche alla Destra di Francesco Storace e Daniela Santanchè, che con il 2,4% dei consensi alla Camera non potranno sedere sugli scranni di Montecitorio. Ma potranno continuare a portare la loro sfida ad An e a Fini, grazie ai 9.629.998 euro che arriveranno. Per i socialisti di Boselli che hanno ottenuto lo 0.975% dei voti hanno visto sfumare i 2.128.319 euro che avrebbero “guadagnato” raggiungendo l%. Uguale sorte per Clemente Mastella che ha addirittura rinunciato a presentare il simbolo del suo Udeur alle elezioni. Per entrambi c'è però la possibilità di continuare l'attività politica grazie ai rimborsi del 2006; la legge prevede che siano assegnati contributi in rate annuali per i cinque anni che sarebbe dovuta durare la legislatura, in questo caso fino al 2011. Per l'Udeur 1.091.500,39 euro l'anno: sufficiente per pagare l'affitto della sede in Largo Arenula. Più complesso il conteggio dei socialisti che nel 2006 si presentarono in un cartello elettorale con i Radicali, la Rosa nel Pugno. Ad essa continuerà ad arrivare l'assegno di 1.331.743,18 euro, da spartire tra i due partiti. Per altro Boselli può contare anche sui 1.320.000 euro di rimborsi annuali delle Europee del 2004, quando si presentò con l'Ulivo.
Naturalmente le rate della precedente legislatura continueranno ad arrivare anche a Prc, Pdci e Verdi (Sd non si era ancora formata). Per esempio alla fine del quinquennio Prc si ritroverà nelle casse 34.931.985 euro.
Ci sono poi tutti i partiti che hanno rinunciato a presentare il proprio simbolo e ad avere dei propri candidati eletti nelle liste di partiti più grandi. Con il Pd si sono accasati i radicali, con il Pdl lo hanno fatto la Dca di Gianfranco Rotondi, Azione sociale di Alessandra Mussolini, il Pri di Francesco Nucara e Giorgio La Malfa, i Riformatori liberali di Benedetto Della Vedova, i Liberal Democratici di Lamberto Dini e Italiani Nel Mondo di Sergio De Gregorio. Tutti hanno siglato accordi con i partiti maggiori per ottenere una piccola parte dei rimborsi. I rimborsi pubblici assumono così un andamento carsico: si interrano come un fiume e ne riescono in molteplici rivoli.
Per esempio Silvio Berlusconi ha allargato i cordoni della borsa con i piccoli alleati che nel 2006 non hanno ottenuto l'1%. Per esempio nel solo 2007 Forza Italia ha dato 400.000 alla Mussolini, 110.000 euro ad Adriano Tilgher, 90.000 al Pri, 100.000 ai Democratici-Liberali. Ed ha anche dato un anticipo per il 2008: 700.000 euro a Sergio De Gregorio, il primo a mollare Prodi in Senato sin dal maggio 2006.
E riceverà qualcosa anche Luciana Sbarbati leader del Movimento Repubblicani europei, eletta nelle liste del Pd. Per ora grazie ai 240.000 euro che L'Ulivo, con il quale si candidò, le dà sin dalle Europee del 2004.
Ce la fanno persino quelli che non hanno ottenuto l'1% per accedere ai rimborsi elettorali, o quelli che non hanno nemmeno presentato il simbolo, come l'Udeur di Mastella, visto che fino al 2011 riceveranno i rimborsi della precedente legislatura.
In cinque anni la Sinistra arcobaleno riceverà 13.356.565 euro che dovranno poi spartirsi le quattro forze, con un accordo già siglato. La composizione delle liste è stata fatta assegnando i posti ai quattro partiti con precise percentuali (45% al Prc, 20% a Pdci e Verdi, 15% a Sd) che forse saranno seguite per la divisione dei soldi.
Alla prima prova elettorale è andata male anche alla Destra di Francesco Storace e Daniela Santanchè, che con il 2,4% dei consensi alla Camera non potranno sedere sugli scranni di Montecitorio. Ma potranno continuare a portare la loro sfida ad An e a Fini, grazie ai 9.629.998 euro che arriveranno. Per i socialisti di Boselli che hanno ottenuto lo 0.975% dei voti hanno visto sfumare i 2.128.319 euro che avrebbero “guadagnato” raggiungendo l%. Uguale sorte per Clemente Mastella che ha addirittura rinunciato a presentare il simbolo del suo Udeur alle elezioni. Per entrambi c'è però la possibilità di continuare l'attività politica grazie ai rimborsi del 2006; la legge prevede che siano assegnati contributi in rate annuali per i cinque anni che sarebbe dovuta durare la legislatura, in questo caso fino al 2011. Per l'Udeur 1.091.500,39 euro l'anno: sufficiente per pagare l'affitto della sede in Largo Arenula. Più complesso il conteggio dei socialisti che nel 2006 si presentarono in un cartello elettorale con i Radicali, la Rosa nel Pugno. Ad essa continuerà ad arrivare l'assegno di 1.331.743,18 euro, da spartire tra i due partiti. Per altro Boselli può contare anche sui 1.320.000 euro di rimborsi annuali delle Europee del 2004, quando si presentò con l'Ulivo.
Naturalmente le rate della precedente legislatura continueranno ad arrivare anche a Prc, Pdci e Verdi (Sd non si era ancora formata). Per esempio alla fine del quinquennio Prc si ritroverà nelle casse 34.931.985 euro.
Ci sono poi tutti i partiti che hanno rinunciato a presentare il proprio simbolo e ad avere dei propri candidati eletti nelle liste di partiti più grandi. Con il Pd si sono accasati i radicali, con il Pdl lo hanno fatto la Dca di Gianfranco Rotondi, Azione sociale di Alessandra Mussolini, il Pri di Francesco Nucara e Giorgio La Malfa, i Riformatori liberali di Benedetto Della Vedova, i Liberal Democratici di Lamberto Dini e Italiani Nel Mondo di Sergio De Gregorio. Tutti hanno siglato accordi con i partiti maggiori per ottenere una piccola parte dei rimborsi. I rimborsi pubblici assumono così un andamento carsico: si interrano come un fiume e ne riescono in molteplici rivoli.
Per esempio Silvio Berlusconi ha allargato i cordoni della borsa con i piccoli alleati che nel 2006 non hanno ottenuto l'1%. Per esempio nel solo 2007 Forza Italia ha dato 400.000 alla Mussolini, 110.000 euro ad Adriano Tilgher, 90.000 al Pri, 100.000 ai Democratici-Liberali. Ed ha anche dato un anticipo per il 2008: 700.000 euro a Sergio De Gregorio, il primo a mollare Prodi in Senato sin dal maggio 2006.
E riceverà qualcosa anche Luciana Sbarbati leader del Movimento Repubblicani europei, eletta nelle liste del Pd. Per ora grazie ai 240.000 euro che L'Ulivo, con il quale si candidò, le dà sin dalle Europee del 2004.
Articolo de Il Messaggero
22 aprile 2008
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