Il successo elettorale del PDL in Campania è stato ottenuto facendo concretamente ben poco per il territorio e senza mai ostacolare nei fatti le politiche del Governatore Bassolino. Il risultato si è ottenuto passando “all’incasso” dopo mesi di emergenze continue (rifiuti, criminalità, economica) che non hanno lasciato altra possibilità ai cittadini se non quella di esprimere un voto che rappresentasse il forte bisogno di cambiamento.
Una delle personalità del PDL che sono maggiormente “lanciate” per concorrere alla poltrona di Governatore della Campania è l’on. Italo Bocchino, già largamente sconfitto da Bassolino nella precedente tornata elettorale. L’esponente di AN in campagna elettorale ha più volte affermato che il momento della riscossa per il Centro-Destra era arrivato. La realtà però è che negli ultimi due anni sono stati ben pochi i politici dello schieramento moderato ad impantanarsi nei problemi campani. Lo stesso Bocchino si è visto più in Parlamento a Roma che non a battagliare sul campo in Regione. Voci di corridoio lo individuano come il prossimo candidato a governatore del Centro-Destra. Speriamo solo che nei prossimi mesi l’Onorevole Bocchino si sappia maggiormente meritare la candidatura, distinguendosi con proposte concrete per lo sviluppo e la crescita del territorio campano.
Il 31 marzo scorso Bocchino ha lanciato, in un’intervista a “Il Mattino”, la proposta di far nascere un sottosegretariato che si occupi specificamente dell’emergenza rifiuti per poter seguire da Roma l’evoluzione della crisi ed attivare le possibili soluzioni. Dobbiamo dire che guardiamo a quest’ipotesi con un certo sospetto. Più volte abbiamo ripetuto che la questione dello smaltimento dei rifiuti deve essere riportata nell’alveo dell’ordinaria amministrazione. Se c’è immondizia per le strade il responsabile deve essere facilmente individuabile e non si può assistere allo scaricabarile delle responsabilità che parte dai sindaci, per arrivare alle autorità provinciali e regionali e poi via via su fino a Roma. Ci sembra, in altre parole, che questa sia solo una maniera per continuare il regime di commissariamento sotto mentite spoglie. Ma naturalmente non ne sappiamo ancora abbastanza e quindi vedremo quali soluzioni studierà il nuovo Governo per far fronte a questo problema. Di certo ci sembra di non aver sentito ancora nessuno che parli di costruzione di impianti, di raccolta differenziata porta a porta e di riorganizzazione delle modalità di raccolta e quindi di strada da fare ce n’è ancora molta.
Per quanto riguarda la situazione nello schieramento avverso, la strada per Luigi Nicolais, il candidato in pectore del PD alla successione di Bassolino è davvero in salita. Se è vero che il professore napoletano in questo momento è la figura più credibile che il Centro-Sinistra può mettere in campo, è anche vero che la sua linea politica è stata a tratti ostacolata dai suoi compagni di partito.
È chiaro che l’ormai ex Ministro deve riuscire prima di tutto a svincolarsi dalle strategie dei vertici nazionali del PD, pur avendone pieno e incondizionato appoggio (evitando anche le primarie che stancherebbero e innervosirebbero i campani) e poi a proporsi liberamente per fare la sua politica sul territorio per provare a riconquistare quella parte di elettorato che è rimasta delusa dalle politiche messe finora in atto dal Centro-Sinistra. Se Nicolais non riesce ad ottenere piena libertà di manovra, allora gli consigliamo di concentrarsi sul suo lavoro di parlamentare e professore universitario, evitando di farsi travolgere dalle armate del popolo del Centro Destra.
Riteniamo che un vero leader debba avere ampia libertà e debba raggiungere i suoi obiettivi seguendo le proprie strategie di azione.
Una volta libero da vincoli, Nicolais dovrà mantenere una sua linea politica più coerente e battagliera.
Più coerente, perché il giorno in cui Bassolino ha annunciato le sue dimissioni, il Ministro dichiarava: ''Apprezzo molto il gesto di Antonio che dimostra una grande sensibilità istituzionale e umana'', mentre dopo la sconfitta elettorale, Nicolais ha affermato: “Antonio doveva lasciare; sarebbe stato diverso”. Il difficile rapporto tra i due deve trovare una definizione chiara e riteniamo che il professore non debba aver paura di sconfessare definitivamente e apertamente l’operato del Governatore.
Perché abbiamo detto battagliera? Riteniamo che l’immagine del Ministro sia attualmente troppo “politically correct” e la sua pacatezza può essere percepita nell’opinione pubblica (in particolare in quella campana) come mancanza di grinta e di combattività (cosa ovviamente non vera). Nicolais deve saper essere più persuasivo, deciso e diretto nella sua comunicazione politica. In altre parole il messaggio di Nicolais deve essere più caratterizzato, diretto e semplice in modo tale da poter essere percepito e compreso dall’intera opinione pubblica e non solo dagli addetti ai lavori.
Infine il Ministro farebbe bene a scegliere già da ora un team di lavoro altrettanto agguerrito e radicato nel territorio: giovani motivati e professionisti che sappiano ricucire il rapporto con il territorio e la società civile (come è successo per esempio con Cimitile nell’avellinese): gente che sappia affrontare e eventualmente proporre delle soluzioni per le numerose problematiche della Regione.
La speranza per Nicolais non deve venir meno: la percentuale di astenuti in Campania è stata molto alta e sono tanti quelli che sono pronti a tornare al Centro-Sinistra purché l’esperienza Bassolino si chiuda.
C’è quindi molto lavoro da fare in entrambi gli schieramenti e ci auguriamo che i candidati in pectore nei prossimi mesi si distinguano per quel che di buono faranno per la Campania. Solo così saremo davvero in condizione di scegliere chi tra di loro sarà il migliore.
Centro culturale VivaCampaniaViva
vivacampaniaviva.blogspot.com
I fondatori: Luigi Esposito e Mario de Riso di Carpinone
Una delle personalità del PDL che sono maggiormente “lanciate” per concorrere alla poltrona di Governatore della Campania è l’on. Italo Bocchino, già largamente sconfitto da Bassolino nella precedente tornata elettorale. L’esponente di AN in campagna elettorale ha più volte affermato che il momento della riscossa per il Centro-Destra era arrivato. La realtà però è che negli ultimi due anni sono stati ben pochi i politici dello schieramento moderato ad impantanarsi nei problemi campani. Lo stesso Bocchino si è visto più in Parlamento a Roma che non a battagliare sul campo in Regione. Voci di corridoio lo individuano come il prossimo candidato a governatore del Centro-Destra. Speriamo solo che nei prossimi mesi l’Onorevole Bocchino si sappia maggiormente meritare la candidatura, distinguendosi con proposte concrete per lo sviluppo e la crescita del territorio campano.
Il 31 marzo scorso Bocchino ha lanciato, in un’intervista a “Il Mattino”, la proposta di far nascere un sottosegretariato che si occupi specificamente dell’emergenza rifiuti per poter seguire da Roma l’evoluzione della crisi ed attivare le possibili soluzioni. Dobbiamo dire che guardiamo a quest’ipotesi con un certo sospetto. Più volte abbiamo ripetuto che la questione dello smaltimento dei rifiuti deve essere riportata nell’alveo dell’ordinaria amministrazione. Se c’è immondizia per le strade il responsabile deve essere facilmente individuabile e non si può assistere allo scaricabarile delle responsabilità che parte dai sindaci, per arrivare alle autorità provinciali e regionali e poi via via su fino a Roma. Ci sembra, in altre parole, che questa sia solo una maniera per continuare il regime di commissariamento sotto mentite spoglie. Ma naturalmente non ne sappiamo ancora abbastanza e quindi vedremo quali soluzioni studierà il nuovo Governo per far fronte a questo problema. Di certo ci sembra di non aver sentito ancora nessuno che parli di costruzione di impianti, di raccolta differenziata porta a porta e di riorganizzazione delle modalità di raccolta e quindi di strada da fare ce n’è ancora molta.
Per quanto riguarda la situazione nello schieramento avverso, la strada per Luigi Nicolais, il candidato in pectore del PD alla successione di Bassolino è davvero in salita. Se è vero che il professore napoletano in questo momento è la figura più credibile che il Centro-Sinistra può mettere in campo, è anche vero che la sua linea politica è stata a tratti ostacolata dai suoi compagni di partito.
È chiaro che l’ormai ex Ministro deve riuscire prima di tutto a svincolarsi dalle strategie dei vertici nazionali del PD, pur avendone pieno e incondizionato appoggio (evitando anche le primarie che stancherebbero e innervosirebbero i campani) e poi a proporsi liberamente per fare la sua politica sul territorio per provare a riconquistare quella parte di elettorato che è rimasta delusa dalle politiche messe finora in atto dal Centro-Sinistra. Se Nicolais non riesce ad ottenere piena libertà di manovra, allora gli consigliamo di concentrarsi sul suo lavoro di parlamentare e professore universitario, evitando di farsi travolgere dalle armate del popolo del Centro Destra.
Riteniamo che un vero leader debba avere ampia libertà e debba raggiungere i suoi obiettivi seguendo le proprie strategie di azione.
Una volta libero da vincoli, Nicolais dovrà mantenere una sua linea politica più coerente e battagliera.
Più coerente, perché il giorno in cui Bassolino ha annunciato le sue dimissioni, il Ministro dichiarava: ''Apprezzo molto il gesto di Antonio che dimostra una grande sensibilità istituzionale e umana'', mentre dopo la sconfitta elettorale, Nicolais ha affermato: “Antonio doveva lasciare; sarebbe stato diverso”. Il difficile rapporto tra i due deve trovare una definizione chiara e riteniamo che il professore non debba aver paura di sconfessare definitivamente e apertamente l’operato del Governatore.
Perché abbiamo detto battagliera? Riteniamo che l’immagine del Ministro sia attualmente troppo “politically correct” e la sua pacatezza può essere percepita nell’opinione pubblica (in particolare in quella campana) come mancanza di grinta e di combattività (cosa ovviamente non vera). Nicolais deve saper essere più persuasivo, deciso e diretto nella sua comunicazione politica. In altre parole il messaggio di Nicolais deve essere più caratterizzato, diretto e semplice in modo tale da poter essere percepito e compreso dall’intera opinione pubblica e non solo dagli addetti ai lavori.
Infine il Ministro farebbe bene a scegliere già da ora un team di lavoro altrettanto agguerrito e radicato nel territorio: giovani motivati e professionisti che sappiano ricucire il rapporto con il territorio e la società civile (come è successo per esempio con Cimitile nell’avellinese): gente che sappia affrontare e eventualmente proporre delle soluzioni per le numerose problematiche della Regione.
La speranza per Nicolais non deve venir meno: la percentuale di astenuti in Campania è stata molto alta e sono tanti quelli che sono pronti a tornare al Centro-Sinistra purché l’esperienza Bassolino si chiuda.
C’è quindi molto lavoro da fare in entrambi gli schieramenti e ci auguriamo che i candidati in pectore nei prossimi mesi si distinguano per quel che di buono faranno per la Campania. Solo così saremo davvero in condizione di scegliere chi tra di loro sarà il migliore.
Centro culturale VivaCampaniaViva
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I fondatori: Luigi Esposito e Mario de Riso di Carpinone
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