martedì 22 aprile 2008

Municipalizzate, perdite per 70 milioni

Le municipalizzate sono un affare ma non per Napoli. Fra i sei maggiori Comuni italiani (Bologna, Brescia, Milano, Napoli, Roma e Torino) quello partenopeo è infatti l'unico che non riesce a guadagnare con le società controllate: è il risultato della ricerca realizzata dall'ufficio Studi di Mediobanca per la Fondazione Civicum, presentata ieri a Milano. L'utile complessivo delle partecipate per città nel 2006 va dai 340 milioni di euro di Milano ai 16 di Bologna. Napoli è in perdita: il risultato netto è meno 70,1 milioni di euro. Lo studio evidenzia che il risultato peggiore, fra le dieci municipalizzate del Comune spetta all'Asìa e alla Ctp, con perdite nel 2006 rispettivamente di 29,8 e 18,6 milioni di euro.

Enzo Agliardi da il Denaro del 6 marzo 2008

Le controllate comunali sono un buon investimento ma non per Napoli. Lo evidenzia uno studio di Mediobanca per la fondazione Civicum sui bilanci delle società municipalizzate. Fra i sei maggiori Comuni italiani (Bologna, Brescia, Milano, Napoli, Roma e Torino) quello partenopeo è l'unico infatti a mostrare un risultato netto negativo. Complessivamente, nel 2006, le controllate di Palazzo San Giacomo hanno cumulato perdite (già in fase operativa) per 70 milioni di euro (pari al 12 per cento del fatturato), laddove le municipalizzate degli altri Comuni registrano utili. Il primato spetta a Milano, con 340 milioni, seguito da Brescia (240), Torino (19), Roma (16) e Bologna (15,8 milioni di euro).
Non tutte le controllate del Comune di Napoli, in ogni caso, sono in perdita: l'Arin registra per esempio un utile di 2,4 milioni di euro, Metronapoli di 500 mila euro e la Mostra d'Oltremare di 300 mila. Spetta all'Asìa, l'Azienda servizi igiene ambientale, la perdita maggiore; 29,8 milioni di euro. Risultati negativi anche per Ctp, la Compagnia trasporti pubblici (18, 6 milioni di euro); Anm, l'Azienda napoletana mobilità (9,6 milioni); Bagnolifutura (8,8); Napoli Servizi (3,5) e Terme di Agnano (1,9).
La classifica della ricchezza dei Comuni in termini di proprietà di quote delle municipalizzate vede in testa Milano con 3,8 miliardi di euro e Brescia (2,9). Entrambi i dati sono precedenti alla fusione fra Aem e Asm. Napoli chiude la classifica dei sei Comuni con un totale di 500 milioni di euro.

La ricchezza dei Comuni

Le società controllate sono quelle imprese che hanno natura privata di società per azioni ma azionisti (tutti o in maggioranza) di natura pubblica: i Comuni. I cittadini sono dunque nello stesso tempo fruitori (come utenti) dei loro servizi e azionisti indiretti (come contribuenti). Le loro eventuali perdite richiedono l'intervento delle casse pubbliche in termini di contributi, sussidi e ripianamenti.
Fatta questa premessa, e ragionando in termini pro capite, si scopre allora che il cittadino di Brescia è "l'azionista" più ricco e quello napoletano il più "povero". Dividendo infatti il valore delle società controllate per il numero degli abitanti, la "ricchezza pro capite azionaria" in termini di "proprietà delle municipalizzate" ammonta a 15.000 euro per ogni bresciano, 2.900 euro per ciascun milanese, 1.500 euro per bolognese, 1.300 per torinese, 900 euro per romano e 500 euro per ciascun napoletano. La ricerca Mediobanca evidenzia in particolare che, se bene amministrate, le controllate sono un affare perchè nonostante il calo della Borsa il loro valore è il doppio del capitale "nominale" investito. Il discorso non riguarda in questo caso Napoli perchè Palazzo San Giacomo non ha società quotate.

Trasporti

E' il settore trasporti quello che nel quadriennio 2003-2006 registra le maggiori perdite, a Roma e Napoli in particolare. L'Anm perde nei quattro anni considerati 25,3 milioni di euro, la Ctp 138,1. L'onere pubblico complessivo, calcolando contributi e sussidi, è di 1,2 miliardi di euro. In termini di singola società, fra il 2003 e il 2006 la perdita maggiore spetta all'Asìa: 74,2 milioni di euro. A Napoli va anche il primato dei contributi, sempre per il settore dei trasporti pubblici locali. Palazzo San Giacomo controlla per questo servizio tre società, che ricevono sussidi per 214 milioni di euro, oltre il 79 per cento del loro fatturato (in tutta Italia ammontano a 1,3 miliardi di euro). Somma che arriva in realtà al 90 per cento dei ricavi se si tiene conto del fatto che nonostante i sussidi l'esercizio del sistema napoletano perde 28 milioni di euro. In pratica, il 90 per cento del fatturato aggregato delle aziende di trasporto pubblico locale a Napoli viene da contributi pubblici. La specificità del settore ha un suo peso, in ogni caso, considerato che anche il sistema romano del trasporto pubblico mostra la stessa tendenza: i contributi ricevuti ammontano a 518 milioni di euro che, sommati ai 132 di ripianamento perdite, fanno un totale di 650 milioni, l'80 per cento dei ricavi.

Liquidità

Le controllate virtuose riescono non solo a distribuire dividendi, ma anche ad accumulare liquidità che generano ulteriori rendite. A Napoli un buon risultato è quello conseguito dall'Arin, che vanta liquidità per 102 milioni che hanno fruttato 4,6 milioni.

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Le controllate di Palazzo S.Giacomo
• Anm - Azienda napoletana mobilità
• Arin — Azienda risorse idriche di Napoli
• Asìa — Azienda servizi igiene ambientale
• Bagnolifutura di trasformazione urbana
• Caan — Centro agroalimentare di Napoli
• Ctp — Compagnia trasporti pubblici
• Mostra d'Oltremare
• MetroNapoli
Sono dieci le società controllate dal Comune di Napoli oggetto della ricerca di Mediobanca

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