Mi fa molto piacere questo commento. E' accorato e pieno di passione, oltre che onesto; qualita' necessariamente rare in chi vive le crisi dall'interno. Michele suppongo rispondera' anche in dettaglio e quindi mi limito a commenti estemporanei. Il primo riguarda il Presidente della Repubblica. Io concordo con il giudizio negativo di Michele. Per quanto appelli alla soluzione della crisi siano benvenuti, naturalmente, e per quanto la posizione istituzionale obblighi gioco-forza a posizioni super partes, io non ho sentito altro che stanchi richiami alla solidarieta'. A mio avviso, la questione, se posta in termini di solidarieta' (come sta adesso succedendo con la distinzione tra le regioni che accettano i rifiuti e quelle che non li accettano) e' malposta, fa piu' male che bene, e soprattutto a Napoli, la Campania, e al Sud. A me pare che la questione sia invece da porre in termini di responsabilita'. Il Sud non uscira' da queste situazioni fino a che la struttura istituzionale non sia tale da addossare al Sud le responsabilita' del Sud. Tutti questi lamenti sull'incapacita' dei cittadini del Sud ad eleggere politici che si rispettino e' un insulto ai cittadini del Sud. Per quanto ci siano al Sud avanguardie morali, che agiscono sulla base di pricipi morali (di cui immagino facciate parte voi stessi; di cui non ho dubbi faccia parte Saviano - ho recensito Gomorra su questo sito ) la societa' civile ha votato e vota razionalmente: ha eletto chi meglio garantisce finanziamenti a pioggia - tutti i lavoratori dell'emergenza rifiuti, dai netturbini a quelli del famoso call center, tutti costoro hanno dopotutto avuto lavoro e lo devono a Bassolino e alle persone a lui vicini. Non si puo' sperare che la societa' civile voti moralmente; nonostante le avanguardie. Non lo fa in Campania, come non lo fa a Bolzano, a Milano, e a Dallas. Bisogna dare incentivi alla societa' civile che vota razionalmente a votare per lo sviluppo. A mio parere questo avverra' solo quando la societa' del Sud sara' responsabile, soprattutto economicamente. Per questo la questione della solidarieta' e' malposta. Sara' l'arida mente dell'economista a parlare ma non c'e' nulla di male a rifiutare i termovalorizzatori se si accettano i costi della decisione, cioe' se si paga per avere le ecoballe smaltite in Germania o in Sardegna (per non parlare delle discariche). Pero' rifiutare i termovalorizzatori e poi aspettare che lo smaltimento avvenga a spese di tutti, a livello nazionale, oppure che avvenga grazie alla solidarieta', questo porta alle crisi come quella di questi giorni.
E' per questo che il commento di Saviano che fate vostro, e cioe' che la responsabilita' della crisi ' anche della spazzatura del Nord, e' scorretto, secondo me. Le imprese del Nord non costringono nessuno ad accettare spazzatura in buchi sottocasa. Accettano offerte a farlo da parte della mafia. Questo e' certamente moralmente disdicevole ma non ha nulla a che fare con il fallimento della societa' civile, intellettuale e politica del Sud. Le imprese del Nord non buttano i rifiuti in discariche a cielo aperto a Gallarate perche' la societa' civile, intellettuale e politica di Gallarate non lo permette (le imprese lo farebbero volentieri). Perche' nessuno ha offerto alle imprese del Nord discaricare rifiuti a Mantova, a Francoforte, o a Stoccolma? La mafia, come tutti ripetono in questi giorni, esiste anche al Nord, ma le discariche le fa al Sud. E' triste ma la questione e' questa. Perche' al Sud? Perche' il Sud e' economicamente dipendente; dalla Mafia, dai sussidi, dalla solidarieta'. E lo e' diventato anche culturalmente. E' triste ma vero.
Io credo che la responsabilizzazione del Sud (ad esempio attraverso forme di federalismo fiscale) sia l'unico modo per il Sud di uscire dal sottosviluppo. E i lamenti sulla spazzatura del Nord danno solo misura di un rifiuto culturale a comprendere la situazione. Per questo sentire Saviano esprimere questo lamento in TV mi ha depresso; perche' ho capito che la sua e' si' avanguardia morale, ma non e' avanguardia intellettuale - e' piuttosto pigrizia intellettuale. Il Giugno scorso ho visto Bertolaso al Festival dell'Economia di Trento. Ha lamentato che il Nord manda aiuti in Asia per lo tsunami ma non al Sud per la spazzatura. Questo e' argomento indegno, facile, e irresponsabile. L'arretratezza culturale sta nell'accettare questi argomenti, nel nascondercisi dietro.
La cosa che mi fa piu' rabbia, e concludo, e' che le cose che dico qui (e che dicono Michele e Alberto Lusiani nei loro articoli) non si possono dire perche' normalmente associate alle posizioni moralmente disgustose che la Lega ha spesso assunto negli anni. Mi fa molto piacere quindi che voi abbiate capito il diverso spessore tra quello che dicono Michele e Alberto e tutta la "spazzatura" che appare sui giornali.
E' per questo che il commento di Saviano che fate vostro, e cioe' che la responsabilita' della crisi ' anche della spazzatura del Nord, e' scorretto, secondo me. Le imprese del Nord non costringono nessuno ad accettare spazzatura in buchi sottocasa. Accettano offerte a farlo da parte della mafia. Questo e' certamente moralmente disdicevole ma non ha nulla a che fare con il fallimento della societa' civile, intellettuale e politica del Sud. Le imprese del Nord non buttano i rifiuti in discariche a cielo aperto a Gallarate perche' la societa' civile, intellettuale e politica di Gallarate non lo permette (le imprese lo farebbero volentieri). Perche' nessuno ha offerto alle imprese del Nord discaricare rifiuti a Mantova, a Francoforte, o a Stoccolma? La mafia, come tutti ripetono in questi giorni, esiste anche al Nord, ma le discariche le fa al Sud. E' triste ma la questione e' questa. Perche' al Sud? Perche' il Sud e' economicamente dipendente; dalla Mafia, dai sussidi, dalla solidarieta'. E lo e' diventato anche culturalmente. E' triste ma vero.
Io credo che la responsabilizzazione del Sud (ad esempio attraverso forme di federalismo fiscale) sia l'unico modo per il Sud di uscire dal sottosviluppo. E i lamenti sulla spazzatura del Nord danno solo misura di un rifiuto culturale a comprendere la situazione. Per questo sentire Saviano esprimere questo lamento in TV mi ha depresso; perche' ho capito che la sua e' si' avanguardia morale, ma non e' avanguardia intellettuale - e' piuttosto pigrizia intellettuale. Il Giugno scorso ho visto Bertolaso al Festival dell'Economia di Trento. Ha lamentato che il Nord manda aiuti in Asia per lo tsunami ma non al Sud per la spazzatura. Questo e' argomento indegno, facile, e irresponsabile. L'arretratezza culturale sta nell'accettare questi argomenti, nel nascondercisi dietro.
La cosa che mi fa piu' rabbia, e concludo, e' che le cose che dico qui (e che dicono Michele e Alberto Lusiani nei loro articoli) non si possono dire perche' normalmente associate alle posizioni moralmente disgustose che la Lega ha spesso assunto negli anni. Mi fa molto piacere quindi che voi abbiate capito il diverso spessore tra quello che dicono Michele e Alberto e tutta la "spazzatura" che appare sui giornali.
Alberto Bisin - noisefromamerika.org
Un intervento davvero interessante e stimolante. Ci farebbe piacere riceverne di più, per cui, anche se, come vedrai più avanti, ci troviamo in disaccordo con te su alcuni punti, ti ringraziamo del tempo che ci hai dedicato e incentiviamo tutti a scrivere i loro pensieri nei commenti agli articoli del blog. Per quanto possibile ci farebbe piacere leggere dibattiti provenienti da più persone, proprio come si confà ad un “think tank” (quale aspiriamo ad essere!).
Andiamo nel merito dello scritto di Alberto.
Il primo punto su cui desideriamo esprimere il nostro pensiero è sul ruolo del Presidente Napolitano. Vogliamo ricordare che l’emergenza rifiuti è scattata due volte negli ultimi mesi (richiamando l’attenzione dei media) e ciò è avvenuto a maggio e all’inizio dell’anno nuovo, quando Napolitano ha, non solo denunciato il problema a chiare e forti lettere, ma soprattutto ha sostanzialmente “costretto” il Governo ad intervenire. Desideriamo ricordare a tutti che essendo il “problema rifiuti” commissariato, le responsabilità della gestione e delle decisioni con cui si affronta la questione sono da far risalire nella sostanza al Governo nazionale. Certo, il Presidente richiama alla solidarietà, ma cosa potrebbe mai dire? Proporre soluzioni? Non è nelle sue competenze e ci siamo già dilungati su quanto il Governo nazionale (non) fa.
Dove comunque ci troviamo in accordo con te (e con gli interventi di Lusiani e Boldrin) è che non servono più aiuti, solidarietà e denaro pubblico a fiumi. Ci interessa al massimo essere aiutati a decidere e a crescere da soli. Come questo può avvenire però è un rebus. Alla fine in tutta Europa si riesce a far crescere nei territori grazie ai sistemi del co-finanziamento e della politica di coesione, nel quale le economie e le imprese locali riescono a trovare terreno fertile per lo sviluppo. Qui al Sud, purtroppo sembra che il business sia principalmente nel frodare le autorità centrali (nazionali, europee o financo regionali che siano). Evidentemente, purtroppo, rende di più.
Dove ci sentiamo invece di dissentire da quanto hai detto è nella valutazione dimensionale che fai del problema. Se è vero che è corretto richiamare il Meridione alle proprie responsabilità, in particolare la sua classe dirigente, e che quest’ultima ha una enorme parte nell’emergenza che si è venuta a creare, è anche vero che ormai la rilevanza del problema ha travalicato i confini regionali. Non solo, ma se dobbiamo fare una corretta valutazione della questione, essa riguarda tutta l’Italia. Anche perché gli sversamenti ormai – nonostante quello che pensiate o vediate – avvengono anche in territori a Nord di Roma (Lazio, Umbria, Toscana, Marche e altrove), financo nel cuore del civilissimo Nord (se ne vuoi sapere di più segui questo link che riassume alcuni dei termini della questione). E, purtroppo, a differenza di quel che dice Boldrin, anche voi non avete compreso la gravità del problema e non state scendendo nelle piazze o licenziando i vostri amministratori collusi.
Accanto ad una condizione di emergenza legata alle organizzazioni criminali, c'è la questione più ampia del sistema affaristico della gestione dei rifiuti. Una gestione che coinvolge imprese e aziende che operano in ben altri territori. Le recenti attività di indagine ci indicano come ci sia un disegno nazionale e internazionale che ha alcuni epicentri, soprattutto nel mezzogiorno del paese, ma che è largamente presente nel resto d'Italia. Come hanno dimostrato le indagini, vi è un sistema lobbistico imprenditoriale che governa questi fenomeni, al di là di una specifica localizzazione geografica e che anzi si colloca per lo più al Nord.
Purtroppo non bisogna nascondersi dietro un dito, se sia nata prima la domanda di sversamenti abusivi o se la camorra, fiutato il business, si sia proposta per fare il “lavoro sporco”. Fare impresa correttamente è una cosa, violare le regole è un’altra. Se sono un industriale veneto e penso di disfarmi dei rifiuti tossici della mia azienda vendendoli a un rappresentante di chissà quale ditta che mi propone un prezzo che è la metà di quello che dovrebbe essere, non sono furbo, ma sono un criminale, esattamente come colui che fa accendere a quattro zingari quegli stessi rifiuti sotto l’asse mediano a Villaricca.
Non chiediamo la solidarietà pelosa o l’aiuto per avere ancora altri soldi pubblici da rubare! Ma dobbiamo svegliarci tutti dal Sud al Nord, perché è l’ora di farlo.
Chiudiamo ribadendo un concetto che ci troverà ancora una volta d’accordo: chiediamo ai nostri governanti di andarsene, ora, subito, quanto prima. Purtroppo però chi ha il potere non lo cede (e questo non lo diciamo noi, ma praticamente tutti i politici di alto rango). Dovremo essere tutti noi a fare gruppo per riuscire a scalzare democraticamente questi affaristi dalle poltrone che attualmente occupano.
Luigi Esposito e Mario de Riso di Carpinone
Centro Culturale VivaCampaniaViva
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