Il servizio di informatizzazione degli uffici giudiziari (denominato ATU, Assistenza Tecnica Unificata) ha avuto inizio e si è diffuso sul territorio a partire dal 1989, con l’entrata in vigore del nuovo Codice di Procedura Penale.
Questi tecnici (cd. sistemisti esterni) delle società appaltatrici, rappresentano il fondamentale (a detta degli stessi magistrati) punto di riferimento di qualunque problema di natura informatica di Procure e Tribunali Civili e Penali. Si tratta di impiegati che lavorano 8 ore al giorno in gestione di server, database (anche secretati), amministrazione reti, gestione e manutenzione di parchi software ed hardware, formazione ed altro, in rapporto diretto con gli operatori degli Uffici Giudiziari. Si tratta di personale che ha una funzione della massima importanza e che coopera – senza duplicazione di compiti – con gli informatici interni, assunti a partire dal 2000 dal Ministero della Giustizia, con mansioni di organizzazione e controllo delle attività informatiche.
GENNAIO 2007:
· La Finanziaria del Governo introduce norme per favorire l’emersione dei cocopro irregolari ma nonostante ciò l’impatto sulla fetta di consulenti utilizzati su ATU è praticamente nulla, le società continuano ad eludere la normativa ed il Ministero della Giustizia continua a far finta di nulla, seppur ufficialmente informato dal Sindacato Rdb/Cub.
· Il Ministero della Giustizia di concerto col Ministero della Funzione pubblica traccia le linee guida per il futuro dell’assistenza sistemistica, chiaro l’intento di tagliare le risorse umane ma come al solito nessuno ci crede finchè questo non inizia ad avvenire.
· Il Sindacato Anipa/Ugl chiarisce gli equivoci e si schiera in appoggio della stabilizzazione dei tecnici ATU.
· La firma del “Memorandum di intesa sul lavoro pubblico” tra Governo e Sindacati, nella parte in cui si parla di reinternalizzare i servizi “core” esternalizzati, dà speranza ai princìpi da sempre affermati dal Comitato.
FEBBRAIO 2007:
· I giornali locali cominciano ad interessarsi alla questione ATU, in particolare della delicata situazione in Campania, Puglia e Molise.
· Il Sottosegretario alla Giustizia con delega all’informatica, Sen. Alberto Maritati convoca il Sindacato Rdb/Cub ed il Comitato per ascoltare una sintesi delle problematiche, ma dalle parole rassicuranti non si passerà ai fatti.
MARZO 2007:
· Il giorno 30, a Roma, Rdb/Cub durante lo sciopero/manifestazione dei dipendenti pubblici porta con sè il rappresentante nazionale del Comitato a colloquio col Ministro della Giustizia, Sen. Clemente Mastella. Niente di buono da questo incontro, il Ministro appare distratto e disinteressato, più sensibile il Sottosegretario Luigi Scotti.
· Un altro esponente del Comitato, sempre insieme ad Rdb, incontra il Presidente della Commissione Lavoro della Camera, On.Gianni Pagliarini, totalmente ignaro della problematica.
APRILE 2007:
· Il Sindacato giustizia Uidag di Napoli pubblica un articolo sui lavoratori ATU e promette sostegno alla loro vertenza.
· Il quotidiano nazionale “Il Manifesto” pubblica la storia degli informatici ATU, primo giornale nazionale a parlare di “lavoratori” e non di un asettico “servizio”.
MAGGIO 2007:
· La Cgil nazionale giustizia scrive al Capo Dipartimento Claudio Castelli in sostegno dei lavoratori ATU, a seguito dell’interessamento della struttura campana la Uidag nazionale giustizia scrive a vari esponenti del Ministero per lo stesso motivo.
· Comunicati stampa annunciano per la prima volta il DDL 2873, contenente tra l’altro 2800 nuove assunzioni nella giustizia, si parla anche informatici, ancora una volta non si parla di alcun riconoscimento alla attività degli ATU nel percorso di queste assunzioni.
· 31 Maggio 2007: viene discussa l’interpellanza urgente promossa dal Comitato ed a firma di 34 parlamentari alla Camera, il Governo riconosce di fronte al Paese l’importanza degli ATU, promette più controlli sulle aziende, clausola di salvaguardia nelle prossime gare e corsie preferenziali per l’integrazione nel Ministero degli ATU.
GIUGNO 2007:
· Comincia la rivolta dei lavoratori Consit in Campania/Puglia/Molise, i Sindacati aziendali denunciano, la stampa pubblica la notizia degli stipendi arretrati da alcuni mesi.
LUGLIO/AGOSTO 2007:
· La Consit annuncia il ritiro dalla Commessa ATU, adducendo la responsabilità a pressioni del Ministero, il consorzio Ois annuncia il subentro di Gruppo Sirfin Spa in sostituzione di Consit. I Sindacati confederali metalmeccanici scrivono a Ministero della Giustizia e del Lavoro preoccupati per il destino dei circa 100 informatici, messi in mobilità.
· Si comincia a parlare di SPC, in mezzo a tante conferme e smentite, incredulità ed i soliti tentativi di copertura da parte di chi ha interesse a tenere calme le maestranze.
· Il quotidiano “La Repubblica” riporta una lettera di un collega ATU.
SETTEMBRE 2007:
· Arriva la conferma: ATU verrà rimpiazzata da SPC, nessuna certezza né tutela per i lavoratori, le promesse del Governo vacillano.
· Rdb proclama lo stato di agitazione su tutto il territorio nazionale, scoppia uno sciopero generale di una settimana in Campania/Puglia/Molise proclamato congiuntamente dai Sindacati confederali locali ed il Comitato. Caos negli uffici giudiziari, ispezioni ministeriali in tilt, giornali e tv locali pubblicano la notizia, la trasmissione di Rai 3 “Report” accorre sul posto girando un lungo servizio ed intervistando Informatici, Sindacalisti e Magistrati.
· L’ANM distrettuale prende ufficialmente posizione in sostegno dei lavoratori ATU.
· Le società tentano con ogni mezzo di far pressione sui lavoratori per farli tornare ma senza successo, il Direttore Generale dei sistemi informatici del Ministero (DGSIA), Cons. Sergio Brescia convoca allora i lavoratori a Roma.Una delegazione mista del Comitato/Sindacato ed aziendalisti viene quindi accolta e rassicurata che l’impatto di SPC non sarà così traumatico come ritenuto. Il Ministero promette attenzione, lo sciopero rientra.
OTTOBRE 2007:
· La stampa locale e nazionale riporta ancora notizie sugli ATU e le loro movimentazioni appena trascorse.
· Ascoltati in Commissione Giustizia alla Camera, relativamente al DDL 2873, i Sindacati confederali giustizia perorano la vertenza degli informatici ATU.
· Il Consiglio di Stato, come preannunciato, in seguito alla posizione del Ministero della Giustizia “cancella dal ruolo” la famosa, vecchia, gara nazionale. SPC può a tutti gli effetti entrare in vigore al posto di ATU.
· Il Capo Dipartimento Claudio Castelli scrive a tutti i Sindacati giustizia una lunga lettera per rassicurarli sulla bontà del nuovo assetto informatico e mostrare interesse per la sorte dei lavoratori ATU nel passaggio ad SPC.
NOVEMBRE 2007:
· Dopo il solito lavoro relazione in “background” fatto dal Comitato, vengono presentati 3 distinti blocchi di emendamenti (2 da Parlamentari di maggioranza, 1 dall’opposizione) al DDL 2873 per cercare di introdurre riserve di posti per l’internalizzazione degli informatici ATU, in linea con quanto promesso dal Governo, ma anche le ultime promesse si sciolgono come neve al sole. La Commissione Giustizia della Camera infatti respinge e/o invita al ritiro tutti gli emendamenti, riproposti in Finanziaria e respinti anche lì.
· Il Ministero della Giustizia annuncia la presentazione di un emendamento per valutare nei concorsi il servizio prestato anche come esternalizzati, ma anche questo emendamento sparisce.
· La trasmissione “Report” intanto non manda in onda il servizio girato a Napoli durante gli scioperi, censura o scelta?
DICEMBRE 2007:
· Finale drammatico per un anno denso di avvenimenti. SPC entra a Gennaio e già porta con sé un primo, sensibile, taglio. Su tutto il territorio nazionale avvengono una serie di licenziamenti di cocopro e tempo determinato, tutti irregolarmente sfruttati da anni, i lavoratori si chiedono che fine abbiano fatto le rassicurazioni del Ministero. Nelle 3 Regioni più martoriate d’Italia intanto si gioca una partita al fotofinish tra la Consit ed i lavoratori messi in “mobilità volontaria”, solo coloro che fino alla fine faranno gruppo col Sindacato avranno l’intera buonuscita dalla società.
Troppe bugie e promesse non mantenute, gli informatici ex-ATU proseguono con molta meno fiducia negli interlocutori Istituzionali.
Questi tecnici (cd. sistemisti esterni) delle società appaltatrici, rappresentano il fondamentale (a detta degli stessi magistrati) punto di riferimento di qualunque problema di natura informatica di Procure e Tribunali Civili e Penali. Si tratta di impiegati che lavorano 8 ore al giorno in gestione di server, database (anche secretati), amministrazione reti, gestione e manutenzione di parchi software ed hardware, formazione ed altro, in rapporto diretto con gli operatori degli Uffici Giudiziari. Si tratta di personale che ha una funzione della massima importanza e che coopera – senza duplicazione di compiti – con gli informatici interni, assunti a partire dal 2000 dal Ministero della Giustizia, con mansioni di organizzazione e controllo delle attività informatiche.
GENNAIO 2007:
· La Finanziaria del Governo introduce norme per favorire l’emersione dei cocopro irregolari ma nonostante ciò l’impatto sulla fetta di consulenti utilizzati su ATU è praticamente nulla, le società continuano ad eludere la normativa ed il Ministero della Giustizia continua a far finta di nulla, seppur ufficialmente informato dal Sindacato Rdb/Cub.
· Il Ministero della Giustizia di concerto col Ministero della Funzione pubblica traccia le linee guida per il futuro dell’assistenza sistemistica, chiaro l’intento di tagliare le risorse umane ma come al solito nessuno ci crede finchè questo non inizia ad avvenire.
· Il Sindacato Anipa/Ugl chiarisce gli equivoci e si schiera in appoggio della stabilizzazione dei tecnici ATU.
· La firma del “Memorandum di intesa sul lavoro pubblico” tra Governo e Sindacati, nella parte in cui si parla di reinternalizzare i servizi “core” esternalizzati, dà speranza ai princìpi da sempre affermati dal Comitato.
FEBBRAIO 2007:
· I giornali locali cominciano ad interessarsi alla questione ATU, in particolare della delicata situazione in Campania, Puglia e Molise.
· Il Sottosegretario alla Giustizia con delega all’informatica, Sen. Alberto Maritati convoca il Sindacato Rdb/Cub ed il Comitato per ascoltare una sintesi delle problematiche, ma dalle parole rassicuranti non si passerà ai fatti.
MARZO 2007:
· Il giorno 30, a Roma, Rdb/Cub durante lo sciopero/manifestazione dei dipendenti pubblici porta con sè il rappresentante nazionale del Comitato a colloquio col Ministro della Giustizia, Sen. Clemente Mastella. Niente di buono da questo incontro, il Ministro appare distratto e disinteressato, più sensibile il Sottosegretario Luigi Scotti.
· Un altro esponente del Comitato, sempre insieme ad Rdb, incontra il Presidente della Commissione Lavoro della Camera, On.Gianni Pagliarini, totalmente ignaro della problematica.
APRILE 2007:
· Il Sindacato giustizia Uidag di Napoli pubblica un articolo sui lavoratori ATU e promette sostegno alla loro vertenza.
· Il quotidiano nazionale “Il Manifesto” pubblica la storia degli informatici ATU, primo giornale nazionale a parlare di “lavoratori” e non di un asettico “servizio”.
MAGGIO 2007:
· La Cgil nazionale giustizia scrive al Capo Dipartimento Claudio Castelli in sostegno dei lavoratori ATU, a seguito dell’interessamento della struttura campana la Uidag nazionale giustizia scrive a vari esponenti del Ministero per lo stesso motivo.
· Comunicati stampa annunciano per la prima volta il DDL 2873, contenente tra l’altro 2800 nuove assunzioni nella giustizia, si parla anche informatici, ancora una volta non si parla di alcun riconoscimento alla attività degli ATU nel percorso di queste assunzioni.
· 31 Maggio 2007: viene discussa l’interpellanza urgente promossa dal Comitato ed a firma di 34 parlamentari alla Camera, il Governo riconosce di fronte al Paese l’importanza degli ATU, promette più controlli sulle aziende, clausola di salvaguardia nelle prossime gare e corsie preferenziali per l’integrazione nel Ministero degli ATU.
GIUGNO 2007:
· Comincia la rivolta dei lavoratori Consit in Campania/Puglia/Molise, i Sindacati aziendali denunciano, la stampa pubblica la notizia degli stipendi arretrati da alcuni mesi.
LUGLIO/AGOSTO 2007:
· La Consit annuncia il ritiro dalla Commessa ATU, adducendo la responsabilità a pressioni del Ministero, il consorzio Ois annuncia il subentro di Gruppo Sirfin Spa in sostituzione di Consit. I Sindacati confederali metalmeccanici scrivono a Ministero della Giustizia e del Lavoro preoccupati per il destino dei circa 100 informatici, messi in mobilità.
· Si comincia a parlare di SPC, in mezzo a tante conferme e smentite, incredulità ed i soliti tentativi di copertura da parte di chi ha interesse a tenere calme le maestranze.
· Il quotidiano “La Repubblica” riporta una lettera di un collega ATU.
SETTEMBRE 2007:
· Arriva la conferma: ATU verrà rimpiazzata da SPC, nessuna certezza né tutela per i lavoratori, le promesse del Governo vacillano.
· Rdb proclama lo stato di agitazione su tutto il territorio nazionale, scoppia uno sciopero generale di una settimana in Campania/Puglia/Molise proclamato congiuntamente dai Sindacati confederali locali ed il Comitato. Caos negli uffici giudiziari, ispezioni ministeriali in tilt, giornali e tv locali pubblicano la notizia, la trasmissione di Rai 3 “Report” accorre sul posto girando un lungo servizio ed intervistando Informatici, Sindacalisti e Magistrati.
· L’ANM distrettuale prende ufficialmente posizione in sostegno dei lavoratori ATU.
· Le società tentano con ogni mezzo di far pressione sui lavoratori per farli tornare ma senza successo, il Direttore Generale dei sistemi informatici del Ministero (DGSIA), Cons. Sergio Brescia convoca allora i lavoratori a Roma.Una delegazione mista del Comitato/Sindacato ed aziendalisti viene quindi accolta e rassicurata che l’impatto di SPC non sarà così traumatico come ritenuto. Il Ministero promette attenzione, lo sciopero rientra.
OTTOBRE 2007:
· La stampa locale e nazionale riporta ancora notizie sugli ATU e le loro movimentazioni appena trascorse.
· Ascoltati in Commissione Giustizia alla Camera, relativamente al DDL 2873, i Sindacati confederali giustizia perorano la vertenza degli informatici ATU.
· Il Consiglio di Stato, come preannunciato, in seguito alla posizione del Ministero della Giustizia “cancella dal ruolo” la famosa, vecchia, gara nazionale. SPC può a tutti gli effetti entrare in vigore al posto di ATU.
· Il Capo Dipartimento Claudio Castelli scrive a tutti i Sindacati giustizia una lunga lettera per rassicurarli sulla bontà del nuovo assetto informatico e mostrare interesse per la sorte dei lavoratori ATU nel passaggio ad SPC.
NOVEMBRE 2007:
· Dopo il solito lavoro relazione in “background” fatto dal Comitato, vengono presentati 3 distinti blocchi di emendamenti (2 da Parlamentari di maggioranza, 1 dall’opposizione) al DDL 2873 per cercare di introdurre riserve di posti per l’internalizzazione degli informatici ATU, in linea con quanto promesso dal Governo, ma anche le ultime promesse si sciolgono come neve al sole. La Commissione Giustizia della Camera infatti respinge e/o invita al ritiro tutti gli emendamenti, riproposti in Finanziaria e respinti anche lì.
· Il Ministero della Giustizia annuncia la presentazione di un emendamento per valutare nei concorsi il servizio prestato anche come esternalizzati, ma anche questo emendamento sparisce.
· La trasmissione “Report” intanto non manda in onda il servizio girato a Napoli durante gli scioperi, censura o scelta?
DICEMBRE 2007:
· Finale drammatico per un anno denso di avvenimenti. SPC entra a Gennaio e già porta con sé un primo, sensibile, taglio. Su tutto il territorio nazionale avvengono una serie di licenziamenti di cocopro e tempo determinato, tutti irregolarmente sfruttati da anni, i lavoratori si chiedono che fine abbiano fatto le rassicurazioni del Ministero. Nelle 3 Regioni più martoriate d’Italia intanto si gioca una partita al fotofinish tra la Consit ed i lavoratori messi in “mobilità volontaria”, solo coloro che fino alla fine faranno gruppo col Sindacato avranno l’intera buonuscita dalla società.
Troppe bugie e promesse non mantenute, gli informatici ex-ATU proseguono con molta meno fiducia negli interlocutori Istituzionali.
2 commenti:
E' una storia piena di cinismo.La vicenda degli informatici ATU del Ministero della Giustizia è soprattutto l'affermazione dei Comitati di Affari nella politica italiana e la debolezza dei vertici istituzionali che non hanno la forza per uno scatto di dignità per farsi rispettare da chi amministra la RES pubblica.
E' ancor più grave la vicenda esposta se si considera che il fenomeno è esteso in tutta la Pubblica Amministrazione;da molti anni.Quindi,a conti fatti,stando a quello che si evince sui costi delle esternalizzazioni,i Governi di questi ultimi 15 anni hanno sperperato( e continuano ancora oggi)miliardi di lire ed euro solo per ALIMENTARE e soddisfare il popolo dell'imprenditoria,piccola e grande,che ruota intorno al "sistema" e che non trova giustificazione alcuna soprattutto se si considera che lo sperpero consente GUADAGNI alle imprese( forse non solo a loro?) e SFRUTTAMENTO E PRECARIZZAZIONE dei lavoratori.Un simile dispendio di denaro se fosse finalizzato a soddisfare esigenze collettive generali,nonchè l'operatività anche qualitativa della macchina della P.A.,si potrebbe anche accettare(abbontatum in gaudium populi,se ricordo bene il latino )ma così non è.Allora è scandalo,è amorale,è delittuoso per i responsabili politici ed economici.Anche le OO.SS. dovrebbero decidersi una volta per tutte a chiudere questa esperienza della "concertazione" a senso unico.Finora,a conti fatti, i danni subiti dalla massa dei lavoratori occupati,precari,sfruttati,licenziati,emarginati con gli ammortizzatori sociali ad interim,sono tali che sono stati spesi miliardi sulla questione lavoro(corsi di formazione rimasti sulla carta,corsi per far passare un pò di tempo e smaltire la protesta,corsi per l'acqua tiepida per la coservazione dell'aria etc.SENZA CHE NESSUNO SI SIA CHIESTO COSA DIAVOLO STIAMO FACENDO? SPERPERIAMO DENARO PUBBLICO SENZA RISULTATI.SOLO QUALCHE SITEMATINA ALLA MUTA DI PORTABORSE O ASSIMILATI.MA E' PAZZESCO.Smettiamola di prendere per fessi il popolo italiano con le false e/o inventate teorie del bilancio,dei buchi nel bilancio etc.Il nuovo Governo dovrà avere coraggio e coerenza ;e dalle prime battute pre- elettorali già si capisce che anche stavolta NON CI SIAMO.Non è un problema di riduzione delle tasse e dell'aumento dei salari.Altre menzogne.Una politica sana comincia con la strutturazione degli interventi politici sulla RES.E' INUTILE raggranellare qualche euro sulla busta paga o sulla pensione se poi devi fronteggiare un aumento (ingiustificato e incontrollato)di CANONI DI LOCAZIONE,( LA POLITICA SULL'EDILIZIA POPOLARE E RESIDENZIALE E' STATA SACRIFICATA ALLO STRAPOTERE DEI PALAZZINARI CORRELATI CON IL POTERE BANCARIO)tasse locali,servizi di utenze,tasse nazionali,spese sanitarie, trasporti,scuola,servizi necessari alla collettività etc.Tutti i motivi sono buoni per far cacciare altri soldi ai cittadini.I servizi resi sono sempre più deludenti e dannosi per la tasca e la salute.Pensate a quanta gente si muove per una pratica che non si riesce a chiudere con i cosiddetti Call Center o con le raccomandate e i fax:INPS-INPDAP-TELECOM-ACQUA-LUCE-GAS-tutti uffici inaccessibili al pubblico.Se schiatti davanti alla guardia giurata,che ti blocca il passaggio,nessuno se ne frega(ho assistito a qualcosa del genere in un edificio Telecom.Una persona anziana a momenti moriva di infarto per l'ira dovuta al rifiuto di farlo parlare personalmente con un impiegato;non lo fecero passare.Lo convinsi a desistere preoccupato della sua salute).Potrei continuare ma in definitiva voglio dire due cose:1)la questione lavoro in Italia e al Sud si può affrontare positivamente e con risultati di stabilità,correlando la scelta alla revisione del "sistema" dell'amministrazione della RES.lA QUESTIONE DEGLI atu E DEGLI ESTERNALIZZATI DELLA p.a. SE RIPORTATA NEI GIUSTI BINARI(REINTERNALIZZAZIONE)PORTEREBBE RISPARMI ALLO STATO,EFFICIENZA E STABILITA' PROFESSIONE DELL'AMMINISTRAZIONE PUBBLICA,RISPOSTA LEGITTIMA E NON ATTO DI INGIUSTIZIA,RICONOSCENDO AI LAVORATORI CHE DA ANNI SONO IMPEGNATI PROFESSIONALMENTE IL DIRITTO AD ESSERE INTEGRATO INTERNAMENTE SENZA INUTILI E INGIUSTIFICATI MECCANISMI,NONCHE' COSTOSI E PERDITE DI TEMPO,PER ESPLETARE CONCORSI SENZA GIUSTIFICAZIONE ALCUNA.SE NEGLI ENTI LOCALI INVENTANO LA SERA PER LA MATTINA SOCIETà PARTECIPATE PER IL SOLO SCOPO DI ARRAFFARE-SENZA CONCORSI-POSTI DA DISTRIBUIRE AGLI AMICI DEGLI AMICI,ANCHE PER DARE UN POSTO DI AMMINISTRATORE DELEGATO,UNA PRESIDENZA,UN CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, E QUESTO FENOMENO PER TANTE SOCIETà PARTECIPATE,PAGATE COMUNQUE DAL DENARO PUBBLICO,E CHE RIPIANA ANCHE I BILANCI IN ROSSO,NON SI CAPISCE PERCHE' LO STATO SI OSTINA A GIUSTIFICARSI NEL NON POTER( MA E' UNA NON VOLONTA')PROCEDERE ALLA REINTERNALIZZAZIONE SENZA I MECCANISMI DI LEGGE.LA RACCONTINO AGLI ALTRI.IL VERO MOTIVO E' CHE NON VOGLIONO PRIVARE GLI AMICI DEGLI AMICI DEL GRASSO CHE COLA DALLA P.A.( ANCHE SE FANNO RIDUZIONE DI STANZIAMENTO,GLI AMICI COMUNQUE VENGONO SAZIATI; I LAVORATORI INVECE VENGONO LICENZIATI,O PRECARIZZATI).IL SISTEMA NON è QUELLO DI CHI DEVASTA LA CITTA',CON LE COPERTURE E L'IMPUNITA' E POI CONQUISTA LA POSIZIONE PREFERENZIALE CON DELLE SIGLE CHE CAMBIANO AD OGNI "STAGIONE POLITICA".AL CONTRARIO,I GIOVANI TIMOROSI E OBBEDIENTI ALLE NORME DI LEGGE NON ENTRERANNO IN QUELLE SIGLE E RESTERANNO DISOCCUPATI O PRECARI;DOVENDO SEMPRE E COMUNQUE PORtare CERI A QUALCHE Santo.
2)Il risanamento morale potrà avvenire soltanto quando si avrà il coraggio di cominciare a dire NO a tutto ciò che è tolleranza foriera di più gravi INGIUSTIZIE E DANNI SOPRATTUTTO ALLO SPIRITO DELLA COSTITUZIONE.TUTTI I CITTADINI HANNO GLI STESSI DIRITTI E GLI STESSI DOVERI.IL DETTAME COSTITUZIONALE E' UGUALE PER TUTTI,SENZA DISTINZIONE DI CETO SOCIALE,DI APPARTENENZA POLITICA,DI RELIGIONE,DI APPARENTAMENTI.
I politici la devono smettere di impostare la loro scelta avvalendosi di supporter" troppo interessati e già con le cambiali in mano firmate dai candidati.La politica deve tornare ad essere una passione;tutto il resto sono menzogne.
Vi invito sul blog www.giustizia-perseo.blogspot.com. Potrete leggere la situazione di centinaia di verbalizzatori messi letteralmente alla fame dal consorzio che sta operando al ministero di giustizia nel settore delle trascrizioni dei verbali
non mi firmo perchè ho paura
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