lunedì 22 ottobre 2007

Il Ministro Luigi Nicolais pronto a guidare la Regione Campania?

Venerdì 19 ottobre il Ministro Nicolais ha rilasciato una intervista al Corriere del Mezzogiorno.
I commenti dei politici campani seguiti alla pubblicazione delle dichiarazioni del Ministro sono stati numerosi, ma nessuno, a mio avviso, ha focalizzato e realizzato la portata di tale intervista.
Nicolais, invece di soffermarsi sulle vicende relative alla nascita del nuovo Partito Democratico, ha liquidato tale questione con una risposta secca affermando che le primarie sono state interpretate in maniera scorretta, in quanto si è pensato a queste elezioni solo come ad una nuova occasione per acquisire spazi e poltrone.
Il Ministro non si è soffermato più di tanto sulla bagarre che tutti noi stiamo seguendo: un’orchestrina di politici, tra vinti e vincitori, che strimpellano note stonate atteggiandosi a grandi musicisti!
Sembra che Nicolais, dopo mesi nei quali ha preferito mantenersi in disparte sui temi dell’agenda politica regionale, abbia voluto testare la sua forza attraverso la lista nazionale da lui lanciata, senza però esporsi con una propria lista regionale: cauto, ma deciso a provare!
Successivamente, dopo aver testato l’elettorato e aver ottenuto degli ottimi risultati, ci sembra che Nicolais abbia consapevolmente deciso di scendere in campo e provarci. Infatti alla domanda di Simona Brandolini del Corriere del Mezzogiorno: “Ma lei il Governatore lo farebbe?”, il Ministro Nicolais ha risposto: “Molto volentieri, se fossi scelto con le primarie”.
La cosa che più mi ha colpito dell’intervista è la lucidità dell’analisi della situazione politica regionale fatta dal Ministro, evidenziando proprio quelle problematiche che il centro VivaCampaniaViva esamina da mesi, quasi come se ci avesse letto nel pensiero o seguito nei nostri scritti!
Finalmente si è parlato di contenuti, senza risparmiare le dovute critiche a personaggi che hanno determinato le continue emergenze ormai sotto gli occhi di tutti!
Che davvero si voglia iniziare a fare sul serio affinché il corso della storia politica campana cambi? Davvero un personaggio della caratura morale, professionale e politica del Ministro Nicolais ha intenzione di scendere in campo parlando di problematiche reali?
Il Ministro ha iniziato, nella sua lunga intervista al Corriere del Mezzogiorno, con l’affermare che il secondo posto di Bassolino, nelle primarie nel collegio di Bagnoli alla assemblea costituente nazionale, dietro ad una sociologa ai più sconosciuta, è un segnale chiaro che ormai gli elettori sono stanchi del potere dei vecchi partiti.
Nicolais asserisce che ormai la città di Napoli è una città senza leadership, e l’unica figura di spicco è rappresentata solo dal Cardinale Sepe proseguendo poi bocciando l’operato della Giunta della Regione Campania ed in particolare del Consigliere Economico del Presidente, il filosofo Isaia Sales, sull’utilizzo dei fondi della Comunità Europea.
Desidero al riguardo ricordare che la Campania è maglia nera nell’utilizzo delle risorse comunitarie ed i dati ufficiali aggiornati dalla Ragioneria Generale dello Stato sono la inevitabile conseguenza di sei anni di fallimenti sia nella programmazione che nella gestione dei finanziamenti UE.
Sulla Regione il Ministro afferma: «Dire che i fondi europei sono sostitutivi è un alibi. E non focalizzare gli interventi è sbagliato. Forse Sales ha bisogno di una mano».
Per quanto riguarda i fondi strutturali, le dichiarazioni del Ministro Nicolais seguono di soli pochi giorni quelle di un altro Ministro, Luigi Bersani, che intervenendo alla Camera dei Deputati, ha richiamato l’attenzione sul mancato utilizzo di oltre 2/3 dei fondi complessivamente messi a disposizione della nostra Regione per il periodo 2000-2006. Sono numeri che parlano da soli e non è certo un caso che il Governo Nazionale richiami l’attenzione su questi dati, i quali dimostrano che la spesa dei fondi comunitari è stata improduttiva sia per la quantità che per la qualità.
L’accusa che rivolgiamo al Governo regionale è relativa alla mancata crescita della Campania, alla mancanza di opere infrastrutturali reali, all’utilizzo dei progetti sponda per coprire il fallimento della programmazione dell’Agenda 2000/2007 e della concertazione-farsa attuata con i sindacati e gli enti locali.
Tornando all’intervista, anche il Ministro Nicolais sottolinea che strumenti come i Pit (Progettazione Integrata Territoriale: insieme di azioni intersettoriali, strettamente coerenti e collegate tra di loro, che convergono verso il conseguimento di un comune obiettivo di sviluppo del territorio) sono completamente falliti, perché utilizzati non per lo sviluppo strategico, ma per la manutenzione ordinaria di strade e piazze. La conclusione è che il centrosinistra finora non ha avuto la capacità di sfruttare le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea.
Riteniamo che le categorie produttive e le parti sociali della Campania devono, realmente e necessariamente, essere coinvolte nelle scelte che riguardano i progetti da elaborare per l’utilizzo delle risorse 2007-2013. Questo aspetto, finora sottovalutato dalla Giunta regionale della Campania, è prioritario per invertire una tendenza negativa nell’utilizzo dei Fondi Ue che rappresentano uno strumento indispensabile per lo sviluppo sociale e produttivo della Campania.
Nicolais però dimostra di avere vision (termine a lui molto caro) nel centrare e focalizzare il problema Regione Campania iniziando a parlare del sarcasmo che vi è in Consiglio dei Ministri su Napoli specialmente in occasione delle sedute riguardanti l’emergenza rifiuti in Campania.
Afferma che “la Pubblica Amministrazione al Sud è messa malissimo” in quanto il costo rappresentato dai non eletti, e inseriti nelle strutture pubbliche, è notevole, aggiungendo poi che la mancanza di grinta dei dirigenti regionali è dovuta al fatto che si sono utilizzati troppi manager esterni e che quindi vi è ora poca affezione al lavoro. Diminuire le consulenze esterne diventa quindi una necessità irrinunciabile.
Parla anche della Sanità affermando che è una delle aree in cui “la politica deve fare mille passi indietro”, in quanto non è possibile che un assessore possa nominare un primario o un manager, bensì questi vanno scelti tramite concorsi – in applicazione dei principi di meritocrazia - e la commissione che li seleziona non può essere nominata dalla Giunta regionale.
Spera inoltre che si possano sbloccare alcune problematiche incancrenite, come Bagnoli (Napoli Ovest) e Vigliena (Napoli Est), affermando che attualmente non esiste un progetto che sia attuabile e realizzabile per queste due grandi aree. Conclude infine l’intervista dicendo che, da ipotetico Presidente della Regione Campania, partirebbe dall’Agricoltura di qualità e poi Ricerca e Turismo, secondo canoni di gestione diversi da quelli attuali, i quali si sono rivelati del tutto inefficaci.
Per me le parole del Ministro sono state una boccata di ossigeno. Immaginare solo di rivedere risorgere la Campania è per me un sogno. Rimarremo senz’altro a vedere cosa avverrà.
Chiudo salutando l’amico Roberto Race, responsabile dell’ufficio stampa della fondazione Mezzogiorno Europa, che è ritratto insieme al Ministro e ad un signore che sbircia sul suo block-notes, in una fotografia pubblicata sul Corriere di fianco all’intervista. È proprio vero che dove c’è un grande evento o una grande intervista non manca mai la presenza di Roberto Race!



Centro culturale VivaCampaniaViva
Il Presidente
Luigi Esposito

4 commenti:

Vito Rizzo ha detto...

Probabilmente il Ministro Nicolais sarebbe l'unica candidatura ancora spendibile per il centrosinistra campano se veramente vuole evitare un tracollo.
Speriamo che il povero Gino non venga fagocitato nei giochi e giochetti dell apolitica politicante che dopo la sua "ingenua" ammissione di interesse alla guida regionale potrebbero trovare il modo di metterlo in discussione ed intaccarne la credibilità. Speriamo che i tafaziani ci risparmino almeno questa volta...

Vito Rizzo
www.fabbricadidee.blogspot.com

Anonimo ha detto...

Il Ministro Nicolais ha fatto un analisi giusta e precisa . Nella zona di San Giovanni a Teduccio stanno costruendo una centrale turbogas ed a pochi metri una darsena petroli, è una pazzia! Questi assassini si sono venduti la salute della gente! E' il tempo che la società civile
si liberi da questo intreccio diabolico camorra-politica-imprenditoria. Il potere al popolo, no alle lobby!NO A BASSOLINO - A. BORRIELLO ed ai verdi campani che in questa regione hanno cambiato colore, chi sa perché? LADR!

Comitato Civico di San Giovanni a Teduccio ha detto...

Il Ministro Nicolais ha fatto un analisi giusta e precisa . Nella zona di San Giovanni a Teduccio stanno costruendo una centrale turbogas ed a pochi metri una darsena petroli, è una pazzia! Questi assassini si stanno vendendo la salute della gente! E' il tempo che la società civile
combatta questo intreccio diabolico camorra-politica-imprenditoria.
Il potere al popolo, no alle lobby!NO A BASSOLINO - A. BORRIELLO ed ai verdi campani che in questa regione hanno cambiato colore, chi sa perché? LADR!

Comitato Civico di San Giovanni a Teduccio ha detto...

Il Ministro Nicolais ha fatto un analisi giusta e precisa . Nella zona di San Giovanni a Teduccio stanno costruire una centrale turbogas ed a pochi metri una darsena petroli, è una pazzia! Questi assassini si stanno vendendo la salute della gente! E' il tempo che la società civile
si liberi da questo intreccio diabolico camorra-politica-imprenditoria. Il potere al popolo, no alle lobby!NO A BASSOLINO - A. BORRIELLO ed ai verdi campani che in questa regione hanno cambiato colore, chi sa perché? LADR!