"Riccardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet". Lo scrive nel suo blog Beppe Grillo, che attacca il disegno di legge approvato in Consiglio dei Ministri il 12 ottobre, e che all'art. 7 prevede l'iscrizione al registro degli operatori di comunicazione (Roc) anche per chi "svolge attività editoriale su Internet".
"Nessun Ministro - scrive Grillo sul sito - si è dissociato. Sul bavaglio all'informazione sotto sotto questi sono tutti d'accordo. La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al Roc, un registro dell'Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro. I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video. L'iter proposto da Levi - sostiene ancora - limita, di fatto, l'accesso alla Rete...Il 99% chiuderebbe. Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura".
Il disegno di legge inizierà il suo iter alla Commissione Cultura della Camera la prossima settimana, mercoledì 24 ottobre, e il sito riporta anche la risposta del sottosegretario Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo.
"Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l'Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, - dice Levi nella dichiarazione riportata dal sito - quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere".
Ma Grillo non è convinto: "Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia. Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico".
Anna Masera
Cari amici,
trovate l’articolo di Anna Masera al sito:
http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=2&ID_articolo=604&ID_sezione=3&sezione=
A fine articolo si può accedere alla petizione online per fermare la legge:
http://www.lastampa.it/_web/tmplframe/default.asp?indirizzo=http://www.petitiononline.com/noDDL/petition.html
Ovviamente ho già firmato la petizione! Solo in un giorno ci sono state 1360 adesioni!
Un saluto cordiale a tutti,
Luigi Esposito
"Nessun Ministro - scrive Grillo sul sito - si è dissociato. Sul bavaglio all'informazione sotto sotto questi sono tutti d'accordo. La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al Roc, un registro dell'Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro. I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video. L'iter proposto da Levi - sostiene ancora - limita, di fatto, l'accesso alla Rete...Il 99% chiuderebbe. Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura".
Il disegno di legge inizierà il suo iter alla Commissione Cultura della Camera la prossima settimana, mercoledì 24 ottobre, e il sito riporta anche la risposta del sottosegretario Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo.
"Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l'Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, - dice Levi nella dichiarazione riportata dal sito - quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere".
Ma Grillo non è convinto: "Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia. Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico".
Anna Masera
Cari amici,
trovate l’articolo di Anna Masera al sito:
http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=2&ID_articolo=604&ID_sezione=3&sezione=
A fine articolo si può accedere alla petizione online per fermare la legge:
http://www.lastampa.it/_web/tmplframe/default.asp?indirizzo=http://www.petitiononline.com/noDDL/petition.html
Ovviamente ho già firmato la petizione! Solo in un giorno ci sono state 1360 adesioni!
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Luigi Esposito
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